«Ragazzi, scappate da Israele» di Aldo Baquis

«Ragazzi, scappate da Israele» «Ragazzi, scappate da Israele» La rockstar Gbeffen: dopo Rabin non c'è futuro TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Aviv Gheffen, 24 anni, il cantante rock più iconoclasta di Israele, ha di nuovo scandalizzato i benpensanti di destra e di sinistra predicando ai giovani dello Stato ebraico di emigrare in massa, almeno per i prossimi 4 anni, durante i quali fungerà da primo ministro «quell'uomo vergognoso, vuoto e vacuo»: ossia il leader del Likud, Netanyahu. Ancora alcune settimane fa questo giovane rampollo cresciuto nell'establishment - è parente del generale Moshe Dayan e del capo dello Stato Ezer Weizman - aveva lanciato un appello ai soldati: «Non fatevi ammazzare in Libano solo per consentire ai vostri superiori di far carriera». Ieri Gheffen ha scagliato una pietra anche contro il Muro del Pianto di Gerusalemme, ultimo residuo del perimetro occidentale del Tempio di Salomone. «Dovendo scegliere fra il Muro del Pianto e il muro del municipio di Tel Aviv che, dopo l'uccisione di Yitzhak Rabin, fu ricoperto dai graffiti di giovani che lo compiangevano - ha detto alla rivista giovanile Maariv Le-Noar - sceglierei indubbiamente il secondo». «Questo secondo muro - ha spiegato - è un urlo vivente. E' il sogno della pace andata in frantumi». L'intervista a Gheffen è stata organizzata dalla rivista nella festiva occasione della sua elezione a «cantante dell'anno» dopo che il suo ultimo album, «La lettera» (eseguito da Gheffen la scorsa estate anche in Italia) ha conquistato la vetta della hit-parade. 1 «festeggiamenti» alla rockstar per la sua esplosiva intervista sono iniziati Fm dal mattino quando il centralino telefonico del Maariv è stato tempestato da telefonate. ((Alcuni minacciavano di aggredirlo fisicamente - ha detto il direttore della rivista giovanile, Avi Morgenstern -, altri promettevano un boicottaggio totale dei suoi dischi». I «maccartisti» di turno si sono subito rimboccati le maniche e alcuni si sono offerti di far salire il cantante sul primo aereo in partenza. «Guai - ha tuonato il deputato Shmaryahu Ben-Zur del partito nazional-religioso - se la radio di Stato oserà trasmettere le sue canzoni disfattiste e diseducative». Proprio in questi giorni il Parlamento discute di un crescente calo di «motivazione» fra i soldati, sia di leva sia della riserva: un fenomeno denunciato con allarme anche dal capo di Stato Maggiore, generale Amnon Lipkm-Shahak. Più che istigatore, Gheffen è dunque il sintomo di un malessere. In difesa del «trovatore» antimilitarista è sopraggiunta la zia, la deputatessa laburista Yael Dayan. <(Aviv ha solo espresso l'angoscia diffusa tra molti giovani per il futuro della pace», ha spiegato la figlia del generale Dayan. «Molto più preoccupanti dell'intervista sono le minacce di morte nei suoi confronti. Ne ricevette Rabin, ne ho ricevute io stessa. Consiglio di non sottovalutarle». Aldo Baquis

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Italia, Libano, Tel Aviv