Museo della Deportazione nell'ex caserma di via Asti

Museo della Deportazione nell'ex caserma di via Asti Ordine del giorno in Sala Rossa di pds e Verdi Museo della Deportazione nell'ex caserma di via Asti Un museo della Deportazione nell'ex caserma di via Asti, «luogo che rappresenta la duratura testimonianza degli orrori commessi dalla barbarie nazi-fascista», dove furono torturati partigiani, «donne e uomini in lotta per la libertà». Lo propongono, con un ordine del giorno presentato ieri in Sala Rossa, l'onorevole Chiara Acciarini e i consiglieri comunali Giuseppe Riccio (pds) e Silvio Viale (verdi), appena ritornati dal viaggio annuale organizzato dall'Aned (l'Associazione nazionale degli ex deportati), assieme a Comune e Regione, nei campi di sterminio tedeschi di Buchenwald, Dora, Sachsenhausen e Ravensbruk. «Riteniamo - scrivono i tre amministratori - essenziale conservare la memoria della deportazione di milioni di donne, uo¬ mini e bambini nei campi di sterminio, dove la maggioranza di essi morì per la fame, le torture, le malattie, le esecuzioni sommarie e la gassificazione». Il museo, a giudizio dei tre proponenti, darà un ulteriore contributo «di conoscenza e sensibilizzazione» ai torinesi, in particolare, alle generazioni più giovani e lontane da quelle ((tragiche esperienze». Di qui l'ordine del giorno che impegna sindaco e giunta ad assumere «gli opportuni collegamenti con la Regione, le Province piemontesi e le Associazioni degli ex deportati per arrivare ad un progetto da presentare al pubblico già in occasione del convegno dei direttori dei musei dei campi di concentramento che si svolgerà in Piemonte (probabilmente a Boves, ndr) nella prossima primavera».

Persone citate: Chiara Acciarini, Giuseppe Riccio, Silvio Viale, Verdi

Luoghi citati: Boves, Piemonte