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Ceresole ospita la giornata di studio Ceresole ospita la giornata di studio Progettare la montagna un «forum» di urbanisti Infrastrutture e paesaggio alpino La digaAem a «misura d'ambiente» «Progettare la montagna» è il titolo del «forum» fra architetti ed ambientalisti in programma sabato prossimo, a partire dalle 9,30 nella palazzina Aem di borgata Broc a Ceresole Reale. Si tratta di un confronto fra esperienze di urbanisti di diversa provenienza e formazione (prevista, tra gli altri, la partecipazione del paesaggista ginevrino Georges Descombes) che cercherà di approfondire i rapporti tra infrastrutture e paesaggio alpino, con particolare attenzione alle tematiche legate alle aree protette. Spiega l'architetto Antonio Besso Marcheis, dell'«Agenzia italiana per l'architettura»: «La scelta di Ceresole non è casuale: questo centro che può essere definito la "capitale" del versante piemontese del Parco del Gran Paradiso, è contemporaneamente sede di imponenti infrastrutture create dall'Azienda Energetica Municipale di Torino a partire dal secondo dopoguerra». Tra gli interventi in programma anche quello di rappresentanti dell'Aem che illustreranno il progetto della prima «diga a mi¬ sura d'ambiente» che sta sergendo a San Lorenzo, nel vallone di Piantonetto. Toccherà poi a Patrizia Vaschetto, consulente urbanistica del Parco del Gran Paradiso, intervenire sul tema «Isole naturalistiche o parti di territorio?». Dalle 14,30 in poi dibattito, coordinato dal giornalista di Airone Albano Marcarmi, con gli interventi di Lucina Caravaggi, Simonetta Venosta e Paola Vigano, autrici del piano regolatore di Tirnao. Concluderà i lavori l'assessore provinciale alla montagna, Valter Giuliano, che affronterà il delicato ruolo degli enti locali nella progettazione dei paesaggi alpini. Spiegano i promotori della giornata di studio, patrocinata dal Comune di Ceresole e dalla Comunità Valli Orco e Soana: «Da questo confronto, dovranno nascere proposte operative indirizzate, ad esempio, ad una progettazione che tenga conto non solo delle aree protette e quindi con precisi vincoli, ma anche delle zone confinanti, dove spesso la "cementificazione" spesso dilaga».