Capanna: «La Storia? E' fatta dai prepotenti»

POLEMICA. L'ex leader di dp scrive un pamphlet contro il «motore» dell'umanità POLEMICA. L'ex leader di dp scrive un pamphlet contro il «motore» dell'umanità Capanna: «La Storia? E' fatta dai prepotenti» EAGLI Anni 50 a oggi le ore di lavoro perse per malattie da stress sono aumentate nel mondo del 500 per cento. Ogni anno almeno 10 mila giapponesi muoiono per il superlavoro. Negli Stati Uniti si sgobba un mese in più rispetto a quanto avveniva negli Anni 70. I poveracci si ammalano e i Paperon de' Paperoni si arricchiscono: Bill Gates, con il suo patrimonio di 18 miliardi di dollari (quasi 30 mila miliardi di lire), è arrivato al punto di essere più ricco di tutti gli abitanti dell'Afghanistan (18 milioni) e del Ciad (6 milioni); Silvio Berlusconi con i suoi 5 miliardi di dollari (8 mila miliardi di lire) supera da solo il reddito annuo degli 8 milioni e mezzo di abitanti del Niger. Che cosa c'è all'origine di questa raffica di cifre sull'affaticamento da superlavoro e sui conti in banca dei nababbi? C'è un unico male, un'unica disgrazia: siamo travolti dal Fiume della prepotenza, come recita il titolo dell'ultimo volumetto dato alle stampe (esce da Rizzoli), da Mario Capanna, ex leader carismatico del movimento studentesco, ambientalista, pacifista, ex consigliere regionale della Lombardia, già parlamentare europeo e deputato, nonché ex consigliere comunale di Milano. Il risvolto della rossa copertina del libro trabocca di indicazioni di cariche che attualmente l'ex segretario di Democrazia proletaria non ricopre più da quando si è dato ad elaborare, attraverso scritti, il Capannapensiero. L'ultima sua riflessione lo porta lontano, in un excursus attraverso la lunga storia del male più temibile da lui individuato, la «prepotenza». Per capire meglio come si è arrivati al debordare di questo «fiume», bisogna risalire fino ai greci, che nel mondo classico avevano avuto la maggiore consapevolezza del mostro che si annidava nei raggruppamenti sociali. Eraclito avvertiva: «Bisogna spegnere la prepotenza più che un incendio». Esiodo parlava di «hybris malvagia»; Bacchilide diceva che «genera lacrime». Il «fiume», però, veniva costantemente alimentato: a cominciare dalla Bibbia (Capanna cita il biblista Franco Barbero) dove si incontra «una violenta immagine di Dio» che si presenta di frequente come un vendicatore adirato. Non solo l'Antico Testamento è sanguinario: anche nel Nuovo Testamento, a fianco del messaggio di amore, di giustizia e di pace che Gesù rappresenta, permane il «dato, corposo, della violenza e della dismisura». Prepotenti le Sacre Scritture, prepotenti anche i suoi esegeti, i suoi ministri che si slanceranno in guerre e sopraffazioni di ogni tipo, crociate comprese. A partire dal Medioevo viene disatteso l'insegnamento della po¬ lis greca, in cui «ogni membro della "città" sente di appartenere a una comunità capace di autodeterminarsi» (con i limiti enormi della divisione per censo, dell'avversione verso gli stranieri, della pratica della schiavitù). Anche ai nostri giorni la prepotenza va per la maggiore. Il rimedio? Non, come si pensa comunemente, la debolezza, bensì ^equilibrio - spiega Capanna -, che vuol dire rispetto delle relazioni che legano tra loro tutte le cose, ogni parte dell'universo. La prepotenza altera e distrugge: l'equilibrio concepisce il mutamento come possibilità di sviluppo di esseri interdipendenti». Un mondo, insomma, in cui non esiste il leone della favoletta di Fedro: «La prima parte me la prendo io perché mi chiamo leone. La seconda me la date voi perché sono robusto, la terza mi spetta perché valgo di più. La quarta, guai a chi si azzarderà a toccarla». Mirella Serri Dalla Bibbia ai crociati dai romani a oggi l'arroganza è un fiume che ci travolge Qui sopra, il miliardario americano Bill Gates Qui accanto, Federico I parte per la Terra Santa; le crociate sono un esempio scelto da Capanna (nella foto sotto) per dimostrare che la prepotenza «vince» anche nella religione occidentale, accanto ai messaggi di pace e amore

Persone citate: Bill Gates, Capanna, Franco Barbero, Gesù, Mario Capanna, Mirella Serri, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Afghanistan, Ciad, Lombardia, Milano, Niger, Stati Uniti