Secondo indiscrezioni mancherebbero 10 mila miliardi. La «spesa» sotto sorveglianza Nuvole nere sui conti pubblici
Secondo indiscrezioni mancherebbero 10 mila miliardi. La «spesa» sotto sorveglianza Secondo indiscrezioni mancherebbero 10 mila miliardi. La «spesa» sotto sorveglianza Nuvole nere sui conti pubblici Finanziaria in alto mare ROMA. Ancora in alto mare la Finanziaria '97. La giornata di ieri si è consumata nella difficile ricerca di un accordo politico, un accordo reso più complicato dal progressivo deterioramento dei conti pubblici. All'allarme lanciato nei giorni scorsi dal governatore della Banca d'Italia ha fatto seguito ieri da parte del Tg3 il rilancio delle voci che a metà agosto quantificavano in 10 mila miliardi lo sforamento dei conti pubblici. A contribuire al peggioramento sarebbe stata la discesa del gettito Iva e la maggior spesa degli enti lucali, ma il governo spera di ridurne l'entità dalla raccolta dei frutti della manovrina di maggio. Oggi al ministero del Tesoro si insedierà una commissione per studiare come armonizzare i sistemi d'informazione sui conti pubblici ed avere quindi un'analisi quotidiana che non si limiti ai saldi di tesoreria, ma offra anche un dettaglio sulla provenienza dei flussi di spesa e delle ragioni. Bisognerà attendere comunque fine ottobre, però, per avere una conoscenza abbastanza precisa del deficit di fine anno. Nel frattempo, c'è una Finanziaria tutta da scrivere e il governo inizia ora ad avere fretta di stringere i tempi. Ieri, a Palazzo Chigi, sono stati convocati i capigruppo della maggioranza, una misura necessaria dopo il pranzo che aveva visto protagonista il segretario di Rifondazione Fausto Bertinotti e le sue condizioni per un via libera alle misure economiche. Sul versante tecnico, si è tenuto un incontro tra il ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, e i sindacati. Al termine, i rappresentanti dei lavoratori hanno confermato che allo studio dell'esecutivo ci sono in particolare il blocco del tura over per le amministrazioni centrali e forme di incentivazione del part time. Nel pubblico impiego, il Tesoro conta di conseguire risparmi per 800 miliar- di. I sindacati hanno chiesto che oltre alle autonomie locali, rimanga esclusa dal blocco del tura over anche la Sanità. Per incentivare i dipendenti pubblici a scegliere il part time dovrebbe essere previsto un regime previdenziale più favorevole di quello attuale. E, sempre a chi decide per il tempo parziale, sarebbe consentito il doppio lavoro. In base ad una direttiva del ministro, l'Aran (l'agenzia per la contratta- zione) e i sindacati dovrebbero individuare i lavori compatibili e quelli non compatibili. Il 20% dei risparmi - sempre secondo i sindacati - andrebbe nel bilancio dello Stato, il restante 80% servirebbe a fare nuove assunzioni dopo contrattazione, a integrare i fondi di produttività introdotti con i nuovi contratti, per favorire la mobilità. Nel settore previdenziale il ministro Treu ha confermato che non ci saranno nuove manovre sul sistema pensionistico nel suo complesso, ma ritocchi in alcuni settori privilegiati, e una conferma dell'imposizione di un contributo previdenziale del 10% sulle prestazioni autonome. Al ministero del Tesoro stanno poi ultimando i ritocchi per mettere a punto un provvedimento che renderà il mattone di Stato in grado di finire sul mercato e fare concorrenza ai titoli pubblici: il provvedimento dovrebbe essere inserito nella Finanziaria e disporre il conferimento dei beni demaniali in particolari fondi immobiliari chiusi che farebbero capo al Tesoro per poi essere in breve tempo collocati fra gli investitori, [f. ama.] Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi
Persone citate: Aran, Carlo Azeglio Ciampi, Fausto Bertinotti, Franco Bassanini, Treu
Luoghi citati: Roma
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