Armani: «La moda è morta» di Antonella Amapane

Le scarpe? Come il condoni Secondo lo stilista «è ridicolo andare a tutti i costi a caccia di novità» Armoni: «la moda è morta» «Ormai non si possono più imporre regole» MILANO. Per la moda è tempo di requiem. Lo annuncia Giorgio Armani, attraverso le pagine del «New York». «La moda è morta. Il diktat di chi dice questo è "in", dovete vestirvi così, è definitivamente tramontato», proclama lo stilista, ritratto sulla copertina del settimanale che dedica un ampio servizio sull'argomento e sull'apertura - in programma dopodomani - dei suoi due nuovi negozi in Madison Avenue. La moda - secondo il re della giacca - è quello che una donna porta. Può indossare una giacca di Armani e una gonna di Gigli. Sono out le riviste che impongono regole di stile. Del parere completamente opposto è invece Valentino: «Mi trovo su un'altra lunghezza d'onda. Secondo me per troppe stagioni è stata la strada a influenzare i creatori. Oggi invece è lo stilista che torna a suggerire. Certo, non si tratta di dittatura. Quei periodi sono passati e le donne hanno imparato a vestirsi. Ma sta nuovamente a noi scegliere, scremare, inventare e quindi lanciare un genere, senza prendere esempio dallo streetstyle», spiega il sarto che il 17 settembre inaugura, a sua volta, un punto vendita a New York. Fashion-funerali? «Ben vengano», ribattono Dolce e Gabbana scendendo in campo a fianco di Giorgio Armani. «Ha ragione. Noi è da molto che lo teorizziamo. E ci fa piacere che adesso lo sostenga pure lui. E' finita la maniera di fare moda come usava negli Anni Ottanta, con la divisa uguale per tutti. Diktat, trendy, look, sono tutte parole vuote, senza senso. Basta guardarsi in giro per capire che la gente ha voglia di cose diverse. Vuole personalizzare le proprie scelte. Uscire dal coro. Era stato bravo Avedon a rendere l'idea quando fotografò alcuni scheletri vestiti di stracci. Per quanto riguarda i giornali è difficile individuare un filone unico. Le riviste sono tante e ognuna dice la sua». Armani - raggiunto telefonicamente a New York - chiarisce il suo punto di vista: «In questi ultimi dieci anni il nostro settore è andato troppo di corsa. Sempre a caccia di novità. A tutti i costi. A ogni cambio di stagione. E' ridicolo. Quando dico che la moda è morta mi riferisco al fashion system, cioè al meccanismo che detta lo stile dall'alto. E il pubblico riceve passivamente, di volta in volta, le regole su colori, lunghezze...», racconta il creatore, convinto che il vero potere decisionale e la vera moda non devono essere in mano agli stilisti o agli addetti ai lavori, bensì al pubblico: «Alle persone che attraverso il modo di vestire esprimono se stesse. A loro la moda con la "M" maiuscola non interessa affatto. Adesso l'abbigliamento affonda le sue radici nella libertà, nella democrazia e nell'individuahsmo. A questo concetto io do il benvenuto», conclude. Il pensiero del creatore milanese sembra essere in sintonia con le idee americane. Proprio di recente il «New York Times» ha dedicato alla moda un necrologio in prima pagina. E mentre monta la polemica sulle ceneri del fashion-system New York si prepara ad accogliere il made in Italy. Il maestro dell'eleganza discreta giovedì inaugurerà le due boutique Giorgio Armani e Emporio. L'evento sarà festeggiato dal jet-set internazionale con una serie di party. Mentre il 16 settembre aprirà i battenti la nuova boutique di Etro, sempre su Madison Avenue. Seguita l'indomani da quella di Valentino che ha organizzato un gala benefico per devolvere i proventi al dipartimento ostetrico del New York Hospital. Ancora su Madison, in ottobre, arriverà Prada. Mentre due settimane fa ha debuttato Versace con un enorme negozio in Fifth Avenue, nella storica "Townhouse" della famiglia Vanderbildt. Antonella Amapane Dolce e Gabbana approvano «Ha ragione, è finito il tempo della divisa uguale per tutti» Ma Valentino: «No, il nostro compito è scegliere, inventare e lanciare un genere»

Persone citate: Armani, Avedon, Dolce E Gabbana, Gigli, Giorgio Armani, Versace

Luoghi citati: Madison, Milano, New York