Tangentopoli «D'Ambrosio boccia Nordio»

Tangentopoli Tangentopoli D'Ambrosio boccia Nordio MILANO. Gerardo D'Ambrosio non ha dubbi: «Per uscire da Tangentopoli bisogna fare i processi, e senza corsie preferenziali». Il procuratore aggiunto si dice quindi d'accordo con il ministro Flick e totalmente contrario alla «soluzione politica». Ricorda anzi di essersi sempre opposto «da anni» a qualsiasi proposta in tal senso (tanto da restare isolato dal resto del pool quando i pm si misero ad elaborare una proposta di legge assieme ad alcuni avvocati e docenti di diritto). Secondo D'Ambrosio i processi hanno una funzione etico-punitiva: «Devono servire da monito. Tutti i cittadini sono uguali; non si può avere più attenzione per un reato solo perché è più diffuso». Ma i processi sono lunghi... «Certo - ribatte - c'è un collo di bottiglia negli uffici del gip e col nuovo codice i dibattimenti si sono allungati. Per questo bisogna privilegiare i riti alternativi. Bisogna aumentare lo sconto di pena per i rei confessi e far sì che le sentenze emesse con il patteggiamento abbiano effetti penali, anche in sede civile e amministrativa». Processi, dunque, e nessun condono per il falso in bilancio: «Questo reato - commenta il procuratore aggiunto - è una garanzia per i cittadini. Che i bilanci non siano trasparenti ne abbiamo avuto mille esempi». Quella di D'Ambrosio è la prima risposta «ufficiale» del pool milanese alla proposta del pm veneziano Nordio. Il quale continua invece a essere convinto della valenza delle sue idee e per ribadirle si affida a una citazione letteraria: il romanzo «Les dieux ont soif» (Gli dei hanno sete) di Anatole France; romanzo storico sulla Rivoluzione francese, e la «sete» è quella di ghigliottina. «Finché commenta Nordio - anche il giudice si autocondanna e finisce tutto in catastrofe. Io non ho altro da aggiungere». Ir. m.]

Persone citate: Anatole France, D'ambrosio, Flick, Gerardo D'ambrosio, Nordio, Secondo D', Tangentopoli D'ambrosio

Luoghi citati: Milano