Vittoria del Perugia sulla Samp: i tre punti riappacificano Gaucci con il suo allenatore? Il Galeone è salpato a vele spiegate

Vittoria del Perugia sulla Samp: i tre punti riappacificano Gaucci con il suo allenatore? Vittoria del Perugia sulla Samp: i tre punti riappacificano Gaucci con il suo allenatore? Il Galeone è salpato a vele spiegate Gol di Negri, espulsione nel finale di Mihajlovic PERUGIA DAL NOSTRO INVIATO Galeone è salpato a vele spiegate, con il suo Perugia, nel «mare magnum» della Serie A. Giocando all'italiana, come non rientra nel suo costume di offensivista totale, ha piegato la Sampdoria e l'l-0 gli va addirittura stretto. Al gol vincente di Negri, se ne potevano aggiungere altri se Gautieri e lo stesso Negri non avessero fallito di un soffio il raddoppio. E ci sono pure due interventi sospetti, di Karembeu su Rapajc e di Evani su Dicara, che hanno fatto gridare al rigore. Anche la Sampdoria ha reclamato per un «mani» di Di Chiara ma Braschi ieri era allergico ai penalties. L'unica decisione drastica l'ha presa espellendo Mihajlovic per proteste a un minuto dalla fine. Il successo ha entusiasmato Gaucci che, adesso, sogna l'Europa. Il «(patron» è sempre più convinto di aver allestito una squadra che può stare fra le prime otto ed entrare in «zona Uefa». E lo ribadisce a chiare lettere dopo aver battuto la Sampdoria: «Galeone ha le sue idee e io le mie. Poche volte ho visto il Perugia giocare così bene, ma resto vigile sul mercato per migliorarci». C'è già il record degli abbonamenti che ha polverizzato quello del Perugia di Paolo Rossi più di quindici anni fa, ma Gaucci non ha voluto ancora annunciare il numero esatto di tessere (circa tredicimila) perché la campagna non è ancora chiusa. Ma è disposto ad investire buona parte dei miliardi incassati pur di coronare le sue ambizioni. I primi tre punti dovrebbero contribuire a rappacificare Gaucci e Galeone. Il tecnico è prudente e fa bene ad esserlo, considerando che Gaucci, recentemente, aveva minacciato di licenziarlo dopo una disastrosa partita con il Flamengo in Spagna e le polemiche tra il tecnico e Vierchowod. Con al guinzaglio il suo cane husky, di nome Ziegler, Galeone si concede una battuta in sala-stampa: «Spero di arrivare sino a domenica a San Siro con l'Inter. Qui non si sa mai cosa può succedere». E' comunque soddisfatto della buona partenza, sebbene sia con- sapevole che ci sarà da lottare, e duramente, per un campionato tranquillo. Per Eriksson è più brutto il risultato della prestazione offerta dai blucerchiati: «I pericoli li abbiamo corsi quando avevamo il pallone noi, sbagliando dei passaggi e servendo gli avversari. Inoltre abbiamo dfficoltà a fare gol». A parte la traversa centrata da Veron in avvio, la Sampdoria ha sulla coscienza almeno quattro occasioni, due di Montella e due di Jacopino, di cui una sventata (29' del secondo tempo) da una grossa parata di Kocic, un gigante alto 197 centimetri. I genovesi, pur disponendo di un tasso di classe e di esperienza superiori, non hanno saputo affondare i colpi, Mancini non è quasi mai entrato in partita, venendo fuori solo alla distanza con un paio di buoni servizi non sfruttati dai compagni. E Montella non è Chiesa, L'ex genoano, uno dei bomber più prolifici della B, nel salto di categoria dimostra dei limiti pur avendo cercato il gol difficile, con un paio di rovesciate alla Vialli. E se Jacopino, subentrato a Zanini, fosse stato più freddo e spietato sotto porta, la Sampdoria avrebbe probabilmente portato a casa il pareggio. Veron, raccomandato da Maradona, non sembra un argentino. Gioca all'europea, senza fronzoli, ma deve ambientarsi. Un suo spunto rabbioso ha lasciato il segno sulla traversa. Per il resto non ha brillato. In ogni reparto si sono notate manchevolezze. La difesa ha dormito sul gol perugino, scaturito al 23' su un contrattacco di Gautieri che ha scodellato un pallone sotto porta per Negri il cui destro non ha perdonato Ferron. La velocità di Gautieri e Negri, i dribbling stretti e gli scatti di Rapajc, hanno messo in crisi Mihajlovic, Mannini, Evani e Balleri. A parte due punizioni senza esito, Mihajlovic non s'ò quasi mai avventurato in avanti per sfruttare il suo potente sinistro, e Balleri raramente ha spinto sulla fascia destra. Anche a centrocampo, Kreek e Allegri, con i loro cambi di marcia, hanno fatto soffrire la Sampdoria. E Karembeu ha dovuto compiere un doppio lavoro per tamponare lo falle. Gli innesti di Dieng per Mannini e Laigle per Evani, nell'ultimo quarto d'ora, non hanno migliorato la situazione. I due stranieri, come Veron, debbono trovare affiatamento. Il caldo può aver influito sul rendimento sotto tono di alcuni blucerchiati, ma urge crescere sul piano del ritmo e della compattezza, altrimenti domenica prossima a Marassi, con il Milan, saranno altri dolori. Bruno Bernardi 0 PERU61A (4-3-3) m SAMP&ORiA (4-4-2) KOCIC 7 FERRON 6 CASTELLINI 6 BALLERI 5 DICARA 6 MANNINI 5.5 MATRECANO 6 (30's.t. DIENG) s.v. DICHIARA 6 MIHAJLOVIC 5 (16's.t.GORETTI) 5.5 EVAN I 6 KREEK 6 (30' s.t. LAIGLE) s.v. (30' s.t. MANICONE) s.v. KAREMBEU 6 GIUNTI 6 VERON 5 ALLEGRI 6 SALSANO 5.5 GAUTIERI 6.5 ZANINI 5 (12's.t. PIZZI) 6 MONTELLA 6 NEGRI 6.5 MANCINI 5.5 RAPAJC 6.5 All.: GALEONE 6.5 AIL: ERIKSSON 5 5 Arbitro: BRASCHI 5.5 Reti: p.t.: 23' Negri. Ammoniti:Allegri,Matrecano,Balleri,Ferron.Espulsi:st.:44'Mihajlovic Spettatori:paganti 6.036, incasso 195.671.000, abbonati 13.000. I " samPdoriano Mancini, ieri non molto brillante, controllato da Matrecano

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