Premi film: che improvvisazione Le Miss in uno spettacolo che non c'è

=1 TIVÙ'& TIVÙ' Premi efilm: che improvvisazione Le Miss in uno spettacolo che non c'è ESSENDOSI la Rai fatta soffiare da Telepiù la diretta della premiazione al Festival di Venezia, soltanto gli abbonati che pagano un altro canone hanno potuto godersi la cerimonia, pasticciata e piena di facce arrabbiate e di imbarazzi. Del contestato, paradossale premio pilotato da Polanski alla bambina quattrenne protagonista di «Ponette», della palese arrabbiatura del clan di Abel Ferrara, che tutti davano per favorito con «The Funeral», dell'assenza di Liam Neeson, protagonista di «Michael Collins», sempre ricoverato all'ospedale di Padova, le cronache hanno raccontato tutto. In più la televisione ci ha mostrato dal vero l'imbarazzo di Massimo Ghini e Cristina Parodi. Bella coppia. Lei bella in raso rosso, perfettamente in forma dopo aver avuto la sua bambina Benedetta. Lui bello in smoking nero, capelli molto corti come usa: e impreparato, sia all'andamento della cerimonia sia ai nomi di coloro che doveva invitare sul palco. Tanto vale che un attore, chiamato I lì apposta, studi la parte, nel I caso specifico la pronuncia dei cognomi stranieri. Magari basterebbe prepararsi un po', prima che arrivi il momento di presentarsi in pubblico. E anche la scaletta: pezzi saltati, premi capovolti, chiamiamo questo, no pardon, chiamiamo quello. Non sarà stato chiaro l'ordine scritto, sarà stata la tensione del momento, con intorno quei divi del cinema arrabbiati o scontenti. Certo sembrava tutto molto improvvisato, molto provvisorio. E Frizzi? Ha avuto anche lui le sue difficoltà e i suoi imbarazzi, pover'uomo: conduttore della serata in cui per la prima volta è stata eletta una Miss Italia di colore, lui sa di passare, non foss'altro che per questa manifestazione, alla piccola storia del patrio costume. Scelta ulivista, antileghista, ecumenica, che è stata seguita, complici gambe lunghe e corpi acerbi o già opulenti (complice anche la concorrenza inesistente) da 10 milioni 775 mila telespettatori. Cinque milioni 640 mila per il seguito, «Miss Italia Notte», in cui hanno parlato la vincitrice (italiana di sicuro nel linguaggio, ricchissimo di «cioè») e la vice vincitri¬ ce, Ilaria Murtas, la cui mamma, al telefono, ha detto come fosse bello vedere quelle due ragazze, la bianca e la nera, abbracciate, mentre c'è qualcuno che sta cercando di dividere il Paese. Ecco qua. Mentre molti fischiavano, in platea, e molte telefonate arrivavano in redazione, di persone che protestavano contro la scelta, per due motivi: perché la vincitrice non è una bellezza italiana; perché la vittoria, preparata dalle polemiche e dai media, è stata in realtà una mossa politica. Mario Maffucci, capostruttura di Raiuno, gongolava: «Nella cronaca della televisione lo spettacolo di Miss Italia è sempre indicato come il massimo del minimo, il trionfo dell'effimero. Se oggi questo spettacolo ci pone domande, ci lascia perplessi, oppure se siamo contenti, come son contento io, vuol dire che Miss Italia interpreta il Paese con i suoi problemi e certamente ha guardato in avanti». Una scelta piena di significato. E lo spettacolo? Inesistente, ma tante belle ragazze. Alessandra Co mazzi

Persone citate: Abel Ferrara, Alessandra Co, Cristina Parodi, Ilaria Murtas, Italia Notte, Liam Neeson, Mario Maffucci, Massimo Ghini, Michael Collins, Polanski

Luoghi citati: Italia, Venezia