«Per l'Ue, la Russia resta Eltsin» Dini: e i dissidi con Washington vanno raffreddati

«Per l'Ile, la Russia resto Elisiti» Vertice d'Irlanda, i 15 rinviano le contro-sanzioni a dopo il voto Usa «Per l'Ile, la Russia resto Elisiti» Dirti: e i dissidi con Washington vanno raffreddati DUBLINO. Per l'Unione europea Boris Eltsin «rimane un punto fermo»: il ministro italiano degli Esteri, Lamberto Dini, assicura che i Quindici continuano a guardare al presidente russo come al loro interlocutore in Russia, nonostante le incertezze legate all'imminente operazione al cuore. «Il presidente è lui e con lui dobbiamo lavorare - ha spiegato Dini al termine delle riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Tralee in Irlanda sperando che superi questa operazione in tempi brevi». Il ministro tedesco Klaus Kinkel ha riferito ai colleghi, fra cui il titolare della Farnesina, della visita compiuta l'altro giorno a Mosca del cancelliere Kohl ieri a Mosca e del suo incontro con Eltsin. Riguardo all'intervento chirurgico che attende il presidente russo, l'opinione è che si tratti di «un'operazione comune, ma certamen¬ te molto dipende dalle condizioni generali della persona che deve affrontarla». I Quindici hanno affrontato anche gli altri principali problemi dell'agenda internazionale. Sul problema delle leggi americane destinate a punire le imprese straniere (europee incluse) che investono a Cuba, in libia e in Iran, l'Ue ha deciso di fare una sorta di regalo al presidente Clinton, dicendosi pronta ad aspettare lo svolgimento delle elezioni in Usa, in calendario a novembre, prima di varare una serie di misure di rappresaglia. Si eviterà così di mettere in difficoltà Bill Clinton a poche settimane dalle elezioni; in questo momento il Presidente si sentirebbe certo obbligato ad assumere una posizione ferma nei confronti dell'Europa, dopo l'eventuale rielezione potrebbe invece assumere toni più morbidi. La posizione europea resta «molto ferma», ha spiegato Dini, le contromisure sono state definite, «ma è auspicabile un raffreddamento della situazione». «Al di là delle posizioni differenti che possono esistere tra Ue e Usa su singole questioni, rimangono obiettivi comuni che sono immutabili», ha sottolineato il titolare della Farnesina. Riguardo alla legge HelmsBurton, che riguarda specificamente Libia e Iran, Dini ha spiegato che il dissenso riguarda «il metodo dell'azione americana, non gli obiettivi» di lotta al terrorismo internazionale, sui quali l'Unione europea concorda pienamente. Sulla legge D'Amato, che colpisce invece Cuba, Dini ha spiegato che essa lascia al governo Usa «una più ampia discrezionalità» per cui ci si può attendere «una buona disposizione per quelle che potrebbero essere le conseguenze per le imprese europee»; insomma è possi¬ bile che il dispositivo resti più o meno lettera morta. Nell'incontro europeo, svoltosi sotto la presidenza di turno dell'irlandese Dick Spring, è stato anche deciso di rilanciare la Conferenza intergovernativa di riforma dell'U e, partita col vertice di Torino, riunendo i capi di Stato e di governo a Dublino il 5 ottobre, nonostante l'ostilità di Londra. [e. st.] li ministro degli Esteri Dini