Montezemolo: sono felice per chi lavora nell'ombra di Piero Bianco

Montezemolo: sono felice per chi lavora nell'ombra Montezemolo: sono felice per chi lavora nell'ombra FIDUCIA NEL FUTURO CON Schumi ha già vinto una scommessa importante. «Ad inizio stagione lui mi disse: quest'anno mi aspetto al massimo due successi. Gli risposi: no, vedrai che saranno almeno tre. Ci siamo, ci abbiamo preso gusto. Ora subito al lavoro; per provare, se possibile, ad aggiungerne un quarto», Luca Montezemolo sprizza gioia ed entusiasmo, dalla sua casa di Capri dove ieri s'è chiuso in eremitaggio. Gustandosi da solo in tv, come fa spesso, il trionfo più bello. Lo tentava, il GP d'Italia, ma la scaramanzia è stata più forte della seduzione. «E poi penso che la mia presenza alle gare sia utile quando le cose vanno meno bene. Stavolta non serviva, altri meritavano la vetrina. Sono felice, tanto. Perché a Monza non vincevamo da otto anni, è un successo che viene da lontano. E' la dimostrazione che il lavoro cominciato tre anni fa, e la grande volontà, pagano. Già a Spa eravamo usciti da un periodo difficile: Monza è stata la splendida conferma. Molti chiedevano rivoluzioni e tagli di teste, io ho sempre detto che per nessun motivo avrei accettato di distruggere o di rovinare una squadra così. Abbiamo risposto sul campo». Cellulare rovente, commozione intensa. «Vedere in tv tanto entusiasmo, tutte quelle bandiere al cielo, è stata un'emozione impagabile. Monza è unica e inebriante, anche per il fantastico contorno che offre. Ci siamo sentiti sùbito dopo la fine, con Michael Ci ria-., graziavamo a vicenda e quasi mancavano le parole. E' rimasto anche lui esterrefatto per ciò che ha visto, per la grande dimostrazione d'affetto della gente». Gli elogi si accavallano, Schumi non è il solo, ma resta in cima ai pensieri del presidente: «Un pilota immenso: basti pensare che ha fatto il record a tre giri dalla fine, ribadendo quanto la vettura fosse in buone condizioni e quanto lui sia forte». Michael come Senna? Più di Senna? «Difficile, sbagliato fare paragoni, soprattutto a distanza di tempo. Posso dire, però, che quando lo prendemmo sapevamo che era il momento giusto; e che abbiamo un ragazzo umano e intelligente. Sapevamo anche che, venendo da noi, Schumacher saprebbe . diventato una superstar mondiale. Se possibile, ora è ancora più simpatico, perché vincere con la Ferrari fa simpatia. Soprattutto, Michael ha dimostrato quanto sia forte nel saper stare vicino alla squadra nei momenti difficili. Ed è ciò che apprezzo più di lui; facile far gruppo quando si vince, molto meno aiutare gli altri nei giorni delicati. Non aveva bisogno di dimostrare altro: che fosse un grande campione, il più veloce di tutti, lo sapevamo già. Basta vedere dov'è oggi la Benetton». Le rosse sembrano aver scacciato definitivamente i fantasmi, imboccando una strada che illumina il futuro. Montezemolo conia uno slogan: «Questa è davvero la vittoria più bella. Da dividere in tre. E' la vittoria degli uomini, della Ferrari, dei tifosi. Soprattutto dei tifosi. Pilòta, squadra7~organizzazione, macchina, sostenitori: voglio e devo ringraziare tutti, chi era in pista e chi ha lavorato con passione e competenza dietro le quinte a Maranello». Dal presidente, una dedica speciale: «Per Todt, che è il capo della squadra coree. Ha compiuto un gran lavoro, lui, stringendo i denti nei momenti duri». «Ciò che maggiormente entusiasma - conclude Montezemolo - è riflettere su cosa rappresenta la Ferrari per tutti noi. Per l'industria italiana. La gente ci è vicina come nessuno alle altre scuderie perché sa che questa è una macchina interamente concepita, nata e costruita a Maranello. E' il frutto della nostra ricerca tecnologica. Vittorie così, volute e meritate, sono un segnale forte». Piero Bianco Montezemolo: che gioia davanti alla tv

Persone citate: Luca Montezemolo, Montezemolo, Schumacher, Senna, Todt

Luoghi citati: Italia, Maranello, Monza