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Un articolo di Freak Antoni Un articolo di Freak Antoni Il demente si diverte NEL primo fine settimana del mese di settembre si tiene «Dementhialia», seminario/incontro/dibattito sull'umorismo demenziale e la comicità surreale, a Torino zona Murazzi. L'organizzatore è il pirotecnico Beppe Melchionna, agitatore dell'underground e della scena artistica torinese, nonché precursore del rilancio culturale dei Murazzi da alcuni anni. Tra gli invitati, due intellettuali cabarettisti: Eros Drusiani (scuola demenziale bolognese) e Natalino Balasso in arte «Anatoli Balasz», scuola demenziale veneta, ma contaminata con le avanguardie neopatafisiche del Bolognese. E per domenica 8 è previsto il gran finale esplosivo con l'esibizione del «Maestro» inventore e propagatore del genere demenziale, il vate(r) del rock nostrano (autore dell'esperimento più radicale nell'ambito della musica detta leggera: gli Skiantos!); Freak Antoni, autodefinitosi: «Il + grande poeta del suo condominio». Il pubblico avrà modo perciò di comprendere appieno la sostanza dell'avanguardia demenziale, la sua poetica e i suoi contenuti artistici. Ascoltando gli escursus storici del professor Balasz e le divagazioni poetico-letterarie dell'ineffabile Drusiani, finalmente si capirà che i tempi sono maturi per la diffusione del verbo demenziale (o meglio: dell'aggettivo demenziale) e si spiegherà il senso della (quasi) vittoria di Elio e le Storie Tese nella recente edizione del Festival di Sanremo. Anche se il demenziale non ha mai aspirato a diventare nazional-popolare, né si pone il problema di piacere a tutti avendo per meta il classico successo di mercato nella fiera del luogo comune, è innegabile il cambiamento avvenuto nella disponibilità mentale del pubblico da quando gli Skiantos tentarono di partecipare al XXX Festival di Sanremo con la canzone «Fagioli», ottenendo una violenta ed inappellabile bocciatura. E sembrano lontane le difficoltà pionieristiche degli Skiantos primi Anni 80, demotivati e delusi da quella che pareva una incomprensione generalizzata e ostile nei riguardi del loro coraggioso esperimento. Al «Demenziale» è meritatamente riconosciuta una dignità artistica! Roberto «Freak» Antoni