TROVO UN ERRORE FACCIO UN GINGILLO di Stefano Bartezzaghi

TROVO UN ERRORE FACCIO UN GINGILLO TROVO UN ERRORE FACCIO UN GINGILLO Scrivete a: Stefano Bartezzaghi «La posta in gioco» La Stampa - Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino C, HI l'ha detto, che le cartoline non usane più? Io, fra reali e immagmarie, quest'estate ne ho ricevute I parecchie. Da Rosy Bindi, esempio. L'illustrazione era un fumetto che riportava il dialogo avvenuto fra il ministro della Sanità e il Tg3. Era una polemica estiva sulla chiusura degli ospedali minori, e Rosy Bindi aveva risposto che si trattava di un equivoco giornalistico: «Altro che ospedali piccolini, voi del Tg3 avete fatto un errore grosso come un policlinico». Un ministro o una ministra, un direttore o una direttora, insomma nessuno è tenuto ad accorgersi dell'inghippo: l'anagramma di Policlinico è: il piccolinò (l'ultima volta che avevo ricevuto ima cartolina da un ministero, non era immaginaria e mi sono divertito di meno). Proprio assieme a questa cartolina, purtroppo, ne è arrivata un'altra, anonima. Non vi descrivo l'illustrazione, certo non era vereconda come la precedente. E se là si parlava di piccolezze, qui il testo faceva anagrammi di una certa mole: O, l'enorme / merolone... In quanto al protagonista, si aggiunge un altro item a un cospicuo elenco anagrammatico: l'amore, morale, malore, molare,... Certo, sono vicende ignominiose. 0, come recita una terza cartolina, «ignomignose». «Non volevo essere ignomignosamente degradato» è una frase che si legge in un bel libro di una piccola casa editrice, assai lodata. Sugli errori, vedo che Einaudi annuncia un libro di Mario Lavagetto. Nel caso di «ignomignosamente» si tratta di un sicuro errore di stampa, poiché in altra pagina del libro si legge un regolare «ignominioso fallimento». La lavorazione elettronica dei testi ha le sue lacune, e non stiamo a scandalizzarci. Con gli errori si gioca, e allora prenderei «ignomignosamente», scarterei le ultime tre sillabe («sa?» «mente?»), e mi gingillerei con le prime quat¬ tro: «igno» e «migno». Igno Migno sarà come dire Tutti Frutti, Helter Skelter, Waka Jawaka, Honky Tonky, Cippa Lippa? «Waka Jawaka» era un disco di Frank Zappa, grande musicista a cui è mancato il tempo per invecchiare, ma non per lasciare imo sbalorditivo archivio di inediti. Anche dai dintorni di Zappa mi è arrivata qualche cartolina: mi dicono che sta uscendo un triplo CD, che la vedova Gail sta scrivendo un libro su Frank Zappa e i suoi giochi con la lingua americana, che il brano intitolato «RDNZL» deriva da redunzel (sintesi di redundant Rapunzel, soprannome dato da Zappa alla moglie), e che Zappa chiamava «spindling» il far giochi con le parole (su questo era uscito un articolo di Gianfranco Salvatore su Musica!). Spindling? In slang può significare qualsiasi cosa, ma fra i significati che riesco a raggiungere io, quello che mi piace di più deriva da spinale (che può essere ENZO g(Aó« c QUANTE PONNF MACCHÉ» TURISMO SFSSUALF/" NOI ITALIANI ALI'FSTFRO CI PORTIAMO 7A CACA ANCHF LA PASTA / •SI FIGURI CHFQUANPO VAPO IN THAILANDIA IO MI PORTO 7IFTRO LF NIPOTfNF / —

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