Potenza: la famiglia «a tempo» dovrà assisterlo per un intervento al cuore, poi si deciderà per l'adozione «Cercasi amore per un bimbo»

Potenza: la famiglia «a tempo» dovrà assisterlo per un intervento al cuore, poi si deciderà per l'adozione Potenza: la famiglia «a tempo» dovrà assisterlo per un intervento al cuore, poi si deciderà per l'adozione «Cercasi amore per un bimbo» I giudici: altrimenti non guarirà POTENZA. Il tribunale cerca amore. Lo cerca per un neonato di sette mesi senza famiglia che deve affrontare un delicato intervento cardiaco. I giudici hanno lanciato l'appello e ora aspettano un padre e una madre disposti ad accogliere in affidamento temporaneo il piccolo, afflitto da una grave disfunzione congenita. Devono essere «figure affettive stabili», che possano dargli «calore umano e forza», quel calore e quella forza che non ha mai conosciuto, visto che si trova in un istituto fin dalla nascita, e che ora sono indispensabili per aiutarlo a superare l'operazione e a guarire. Al tribunale per i minorenni di Potenza è scattata la corsa contro il tempo. I chirurghi dell'ospedale «San Carlo» hanno già stabilito la data, a ottobre, e adesso bisogna trovare una famiglia vera, anche se momentanea, che sostituisca il personale dell'associazione Aias che finora ha assistito e curato il neonato. Il bambino - ha spiegato Assunta Basentini, psicologa del tribunale per i minorenni - «è stato appena dimesso dall'ospedale del capoluogo, dov'è stato sottoposto a numerosi accertamenti clinici in vista dell'intervento e si trova ora all'associazione Aias, dove - ha aggiunto - è assistito con tutte le attenzioni e le premure possibili». Ma quello di cui ora ha davvero bisogno - ha spiegato - «sono figure affettive stabili, che possano dargli la possibilità di creare un rapporto d'amore rassicurante e gratificante che lo leghi a una coppia in maniera forte. E questo - ha concluso - in un istituto non è possibile in alcun modo». Per ora, al tribunale per i minorenni sono arrivate una decina di richieste di affidamento del bambino, che proviene da un nucleo familiare le cui condizioni - è stato fatto sapere - sono molto difficili, «tali da non consentire in alcun modo ai genitori di assistere il piccolo». Ma altre ne stanno arrivando e tutte, naturalmente, saranno attentamente esaminate prima della decisione finale. Di certo, la famiglia affidataria - hanno spiegato al tribunale di Potenza - dovrà avere, come requisito indispensabile, quello di vivere nel capoluogo lucano per rendere più facile l'assistenza sanitaria prima e dopo l'intervento. Le richieste - è stato precisato - «saranno valutate sulla base di criteri oggettivi» e, solo dopo l'intervento chirurgico e un ulteriore periodo di convalescenza, i giudici decideranno sull'eventuale dichiarazione di adottabilità del piccolo. Quest'ultimo è affetto da una grave patologia congenita che lo ha già costretto a lunghi ricoveri in ospedale e a numerosi accertamenti diagnostici. Al termine di questi test i medici del reparto di cardiochirurgia neonatale dell'ospedale «San Carlo» hanno deciso di sottoporlo a intervento chirurgico, ma per affrontarlo - hanno spiegato - il neonato deve avere il supporto di un padre e di una madre che gli stiano vicino e che lo seguano costantemente, dandogli quell'assistenza materiale e affettiva senza la quale una piena guarigione è molto difficile. |r. cri.] Appello del tribunale: ha 7 mesi e dalla nascita è assistito in istituto perché i suoi genitori non possono aiutarlo Una scena de «L'olio di Lorenzo», storia di un bambino malato

Persone citate: Basentini

Luoghi citati: Potenza