Schianto ad alla velocità, strage alle porte di Roma di Cristiana Pumpo

Schianto ad alla velocità/ strage alle porte di Roma Due i superstiti: uno è il conducente della Mercedes che sbandando ha invaso l'altra corsia Schianto ad alla velocità/ strage alle porte di Roma Sei giovani muoiono sulla litoranea che collega la capitale al mare ROMA. Sei giovani vite stroncate in una serata di fine estate ad una curva sulla via Ardeatina, la strada litoranea che da Roma porta verso le città costiere di Anzio e Ostia. I carabinieri hanno ipotizzato subito l'alta velocità appena hanno visto la «Lancia Y» trasformata in un'unica lastra di lamiera, schiacciata da quella «Mercedes 200 C Coupé» che l'ha investita frontalmente, dopo aver invaso la sua corsia. Era l'una di notte, quando all'altezza di quella curva sulla via Ardeatina si sono spente le vite di Fabio Grimaldi, Ivan Mucci, Marcello Di Martino, Marco Di Franco, tutti di Aprilia quasi coetanei, fra i 23 e i 27 anni. I loro corpi sono rimasti schiacciati nella «Y» presa a noleggio all'Aris di Roma dove lavorava Mucci. Era lui alla guida dell'auto; al momento dell'impatto è stato sbalzato fuori dal parabrezza. E' morto sul colpo, come tutti i suoi compagni di viaggio. Sono deceduti anche Raffaele Sbarra, 19 anni di Ardea, ed Eugenio Romualdi, 16 anni, di Pomezia. Viaggiavano a bordo della «Mercedes» guidata da Daniele Del Monaco, di Roma, 20 anni, al quale il padre aveva prestato l'auto per quell'ultima sera di vacanza. Con loro anche Raniero Calpini, 18 anni, di Genzano. Questi ultimi sono gli unici sopravvissuti alla sciagura. In stato di choc, non ricordano nulla di quanto è accaduto. Daniele se la caverà in trenta giorni per la frattura di una tibia, Raniero invece ha i due femori spezzati. Sono stati t estratti dalle lamiere della «Mercedes» dai vigili del fuoco di Anzio e Pomezia che hanno dovuto aprire con la fiamma ossidrica la capotte della macchina. A Daniele e Raniero è stata taciuta la verità sulla sorte toccata ai loro amici. Daniele a stento ha riconosciuto il padre. Ora, dopo una sciagura simile, restano gli interrogativi. Per dissipare ogni dubbio il medico legale dottor Fabrizio Fraioli ha effettuato dei prelievi sui corpi di ciascuna delle giovani vittime e dei due compagni scampati alla tragedia. Saranno le analisi di laboratorio a stabilire se i due conducenti dell'auto, ma anche gli altri giovani, avevano assunto alcol o altre sostanze. Tutto verrà rimesso nelle mani del dottor Mioli, il sostituto procuratore di Velletri che ha aperto un'inchiesta. Cristiana Pumpo Quel che resta delle auto che si sono scontrate frontalmente ad Anzio