Pista pedofìla per i killer di Cools

Pista pedofìla per i killer di Coois BELGIO Tenue filo tra le due inchieste. Il giudice di Marcinelle li individuò già nel '92 Pista pedofìla per i killer di Coois Cinque arrestati, avrebbero ucciso l'esponente delps BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con cerimonie separate, la città di Hasselt e il Belgio tutto hanno dato l'addio ad An e Eefje, le due ragazze sequestrate un anno fa dalla banda dei pedofili. Quel che rimaneva dei loro corpi era stato trovato giovedì sottoterra, nel giardino di una delle case del mostro Marc Dutroux. Il volo di centinaia di palloncini ha simboleggiato il ritorno al cielo delle ragazze. Ma stavolta il Paese non s'è fermato, non c'è stata l'immensa folla che il 22 agosto aveva accompagnato le bare di Julie e Melissa. L'attenzione dei sudditi di Alberto n era infatti catturata da un altro evento, legato all'incubo della pedofilia solo con fili sottilissimi. La bomba era sulla prima pagina di tutti i giornali: dopo cinque anni di inchieste infruttuose, il giudice istruttore di Liegi Veronique Ancia ha spiccato mandato di cattura nei confronti di cinque persone, accusate per l'omicidio di André Coois, un pezzo grosso del partito sociaUsta finito a pistolettate nel '91.1 cinque sono tutti di origine italiana. Il capofila è Richard Taxquet (di madre italiana), ex segretario particolare del socialista Alain Van der Biest; poi ci sono suo zio Pino Di Mauro, ex autista di Van der Biest (sfuggito all'arresto perché in vacanza), Carlo Todarello e altri due individui sconosciuti alle cronache locali: Simon Solazzo e Domenico Castellino. Vicepremier, più volte ministro e boss indiscusso del partito socialista a Liegi, Coois era stato abbattuto il 18 luglio 1991, uscendo dalla casa della sua compagna. Meno di un anno dopo il giudice istruttore di Neufchateau Jean-Marc Connerotte, l'eroe che ha smantellato la banda dei pedofili, aveva fiutato la pista giusta, e Todarello gli aveva raccontato come e perché Coois era stato eliminato: i killer erano stati contattati su indicazione di Van der Biest, che temeva di essere eliminato politicamente da Coois. I due assassini, fuggiti su una moto rossa, sarebbero poi stati portati al sicuro da una banda di ladri d'auto. Bene: una moto uguale è stata trovata nel giardino di casa di Bernard Weinstein, il pedofilo poi eliminato dal mostro Dutroux: lui stesso un ladro d'auto. Per tre volte il giudice Connerotte fece arrestare Taxquet, ma per tre volte la magistratura di Liegi annullò l'arresto, finché la Cassazione non tolse a Connerotte l'inchiesta. A Liegi intanto funronava la «cellula Coois», guidata dalla Ancia. Fu lei, definita «una Di Pietro in gonnella», a scavare negli ambienti socialisti, scoprendo le tangenti pagate dalla Agusta per la vendita all'esercito belga di 42 elicotteri. Quel filone di inchiesta arrivò fino al cuore del governo di Bruxelles, facendo dimettere quattro ministri e il segretario generale della Nato Willy Claes, ex rninistro dell'Economia belga. Ora si scopre che, come sempre sostenuto dai familiari di Coois, Connerotte aveva ragione. Fabio Squillante

Luoghi citati: An, Belgio, Bruxelles