Il Presidente a studenti e insegnanti: cercate fratellanza e solidarietà «Dalle divisioni nasce la guerra» di Susanna Marzolla
Il Presidente a studenti e insegnanti: cercate fratellanza e solidarietà Il Presidente a studenti e insegnanti: cercate fratellanza e solidarietà «Dulie divisioni nasce la guerra» Scalfaro: imparate dalla storia d'Italia MILANO. Imparare dalla storia «quanti per per l'Italia, per la sua unità, per la sua libertà, hanno dato la vita»; comprendere «come dalla mancanza di solidarietà, di fraternità, sempre sono sorte divisioni, lotte e disordini e guerre». Sono questi i due passaggi politicamente più salienti del messaggio che il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha inviato a studenti e insegnanti prima dell'inizio dell'anno scolastico. Una consuetudine che stavolta il presidente ha utilizzato per ribadire il concetto di unità del paese, storica, politica e culturale (c'è un invito esplicito allo studio della lingua italiana «così bella, completa, ricca, armoniosa»). Il messaggio Scalfaro lo ha inviato dal Quirinale; e poi è partito per Milano. Si poteva pensare che proprio da qui ri- lanciasse quel concetto. Invece il presidente è rimasto negli stretti argini del suo impegno milanese: un incontro in prefettura con l'ex premier israeliano Shimon Peres (arrivato da Cernobbio dove partecipa al seminario dello studio Ambrosetti). E a chi cercava di smuoverlo sulla questione Lega-secessione, Scalfaro si è limitato a ribadire una frase di Peres: «L'Italia è un paese di buona volontà». Resta quindi il messaggio a studenti e insegnanti il centro dell'esternazione di ieri. Che comincia con il rammarico per chi non può continuare a studiare: «Voglio mandare un saluto di affettuosa solidarietà a chi, concluso un ciclo di studi, è costretto a fermarsi mentre proseguirebbe con tanto entusiasmo». Sperando che «non tardi» si possa dare «risposta di giustizia» al desiderio di studia¬ re, «che pure ha riconoscimento scritto nella carta costituzionale», Scalfaro si rivolge poi a quanti nella scuola rimangono e li esorta «a studiare con impegno e con serietà. Due sono le doti che bisogna saper usare, l'intelligenza e la volontà...Trascurata, l'intelligenza più viva riduce le sue potenzialità: è sprecata. Per questo la volontà è essenziale». Dagli studenti, il messaggio passa agli insegnanti. E il primo appello a loro è per la lingua italiana: «Non permettiamo che sia maltrattata! Lo studio delle altre lingue è oggi del tutto indispensabile, ma proprio questo deve impegnare la scuola a una conoscenza e a un uso della nostra lingua più corretto, più pulito, libero da tante contaminazioni dialettali o straniere. E' fondamentale per gli studenti sentir parlare l'italiano in modo perfetto». Per chi non comprendesse il senso politico-culturale del messaggio, giova ricordare che esponenti leghisti si son più volte espressi affinché i dialetti assurgessero a forma di espressione ufficiale. E' comunque passando dalla lingua alla storia che il messaggio di Scalfaro si fa più forte ed esplicito: «La storia di oggi deve essere anzitutto studiata come è, rispettata nella verità, conosciuta bene... quasi rivissuta». Ecco quindi che gli studenti imparino a conoscere quelli che sacrificarono la propria esistenza alla lotta per l'unità e la libertà: «Quelli - osserva Scalfaro - non nacquero eroi ma credettero nella patria, nella li- berta della persona, nei diritti dell'uomo e per questi valori, che sono identici oggi, pagarono tutto. Occorre meditarla la storia per non ricadere negli stessi errori e nelle stesse tragedie». Lo studio della storia per «ricavarne i valori profondi che sono patrimonio geloso e insostituibile di un popolo». Studio e comportamento quotidiano per far comprendere che «la mancanza di solidarietà, di fraternità» porta fino alla guerra: «Siate voi, maestri e professori - invoca Scalfaro - testimoni di dialogo, di armonia, di unione affinché i vostri ragazzi non dimentichino mai che la persona, secondo natura, è fatta per vivere nella comunità, nella socialità, nella fratellanza, e ha diritto alla libertà e alla pace». Così finisce il messaggio, che il ministro Berlinguer ha già «trasmesso a tutto il mondo della scuola», ma che sembra fatto per echeggiare, tra una settimana, lungo le rive del Po. Susanna Marzolla Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
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