le Generali fanno il pieno con Axa

Incassati 1750 miliardi con il 10% della compagnia francese. «Significativa» la plusvalenza Incassati 1750 miliardi con il 10% della compagnia francese. «Significativa» la plusvalenza le Generali fanno il pieno con Axa E a Vienna scatta la scalata al Creditanstalt MILANO.Doppio colpo per le Generali. La compagnia triestina ha finalizzato ieri l'annunciata vendita ad Axa del pacchetto del 10,75 per cento di titoli della stessa assicurazione francese, annunciando che la transazione avverrà ad un prezzo di 285 franchi per azione e, quindi, porterà nei forzieri del Leone qualcosa come 1750 miliardi di lire circa. Subito dopo, la filiale austriaca Ea Generali ha lanciato una nuova offensiva per conquistare il Creditanstalt, propone di acquistare il 70 per cento dell'istituto di credo. La somma offerta non è nota, ma - in precedenza - per meno del 50 per cento era stato proposto l'esborso di nove miliardi di scellini, in lire oltre 1200 miliardi. E' stata una lunga giornata per le Generali. La compagnia ha comunicato la sua decisione di prima mattina e la Consob ha sospeso il titolo per un'ora, in modo da permettere al mercato di valutarne gli effetti. Verso le undici meno un quarto, il valore è tornato sul listino, guadagnando subito 1' 1,08 per cento e fissandosi a 33.250 lire, anche se a fine sessione il progresso è stato dello 0,9 per cento. Andamento analogo a Vienna, dove la Commissione di Borsa congelava tanto la Ea Generali che Creditanstalt in attesa di comunicazioni, giunte poi come previsto. L'acquisto da parte di Axa della fetta di azioni proprie, afferma un comunicato congiunto delle due compagnie, si è concretizzato nella data di ieri e viene realizzato, per una quota di 3438 milioni di franchi (1020 miliardi di lire), dal gruppo di controllo Mutuelles Axa-Finaxa, e per la parte residua (2477 milioni di franchi, 730 miliardi di lire) da una società controllata da Axa. In questo modo, l'assicurazione francese porta la quota di autocontrollo dal 3,3 al 7,8%. Con la cessione del pacchetto Axa, le Generali realizzano una plusvalenza definita «significativa» in considerazione che l'acquisto della quota in Axa era avvenuto a partire dal 1988 a un prezzo medio di 250 franchi per azione, e con un rapporto di cambio lira/franco che, nel periodo, si è quasi costantemente rivalutato a favore della compagnia italiana. Axa ha infine comunicato che, nonostante i patti prevedessero l'uscita del rappresentante Generali dal consiglio di Axa, i francesi hanno proposto ad Antoine Bernheim di rimanere in consiglio, e Bernheim ha accettato. Si chiude così dunque un lungo capitolo delle vicende di Generali in terra straniera. Che l'operazione dovesse concludersi con l'uscita delle assicurazioni triestine dal capitale di Axa era chiaro ormai da tempo: era stato preannunciato all'ultima assemblea di Generali e precisato dal «patron» del gruppo francese, Claude Bebear, in un'intervista rilasciata a luglio. Bebear aveva riconosciuto che le trattative per arrivare a sinergie tra i due gruppi assicurativi non avevano «condotto ad alcuna forma significativa di collaborazione», spiegando che per Generali le azioni Axa non rappresentavano più altro che un investimento di carattere finanziario. Quanto al Creditanstalt, la Ea Generali, alla guida di un consorzio di investitori internazionali, ha presentato al ministero delle Finanze austriaco una nuova offerta per rilevare il 70% dei diritti di voto nel capitale. L'annuncio della compagnia assicurativa, da mesi in lizza per il controllo del secondo istituto di credito austriaco, è giunto al termine di una giornata convulsa durante la quale le azioni ordinarie dell'Ea Generali e le ordinarie e privilegiate del Creditanstalt sono state sospese alla Borsa di Vienna, i vertici della Die Erste Oesterreichi- sche Spar-Casse hanno abbandonato il consorzio e il ministro delle Finanze Viktor Klima ha perentoriamente invitato i pretendenti a presentare una nuova offerta per la privatizzazione dell'istituto entro il termine della mezzanotte. Secondo alcune fonti bancarie, anche la Erste presenterà una propria offerta, entrando in gara con i suoi ex alleati, perché «è fortemente interessata ad avere il Creditanstalt». Dalla Erste non ci sono per ora commenti, ma nello scarno comunicato diffuso nel pomeriggio, la banca afferma «di essere sempre pronta a trovare una soluzione per il Creditanstalt che tenga conto degli interessi del Paese e che si iscriva nella logica del panorama bancario e cooperativo nazionale». Buona parte della polemica sulla privatizzazione del Creditanstalt è legata infatti al desiderio del mondo politico di mantenere il «carattere austriaco» della banca, [r. e. s.] Non si spezza il patto con Parigi. Bernheim resterà in consiglio BANCA ■ D ITALIA "■■ 4,88% Il presidente delle Generali Antoine Bernheim

Persone citate: Antoine Bernheim, Bebear, Bernheim, Claude Bebear, Erste, Viktor Klima

Luoghi citati: Axa, Milano, Parigi, Vienna