Il cuore malato del Cremlino

Un giornale rivela: «Il presidente non voleva operarsi, lo ha convinto Cernomyrdin» Un giornale rivela: «Il presidente non voleva operarsi, lo ha convinto Cernomyrdin» Il cuore malato del Cremlino Lebed: Eltsin nomini un sostituto MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «E' ormai passato il tempo in cui il leader supremo appariva una volta l'anno sulla tribuna del Mausoleo e dove una folla di anonimi funzionari dirigeva nei fatti il Paese». Il settimanale Roghi pubblicherà lunedì un'intervista esclusiva a Boris Eltsin in cui il Presidente esordisce con questo solenne enunciato. Per fortuna queste parole non le ha scritte Eltsin in persona ma qualche anonimo funzionario, visto che l'intervista - come ci conferma il suo autore, Serghei Parkhomenko - è stata fatta per corrispondenza. Ma Roghi sembra abbia costretto il Cremlino e lo stesso Eltsin a rivelare finalmente una parte della situazione. Il settimanale avrebbe avuto infatti informazioni precise da fonti mediche sulla necessità dell'operazione. L'amministrazione presidenziale avrebbe cercato di impedirne la pubblicazione, poi avrebbe chiesto tempo per dare modo a Eltsin di dare lui stesso la notizia. In cambio offrendo a Roghi l'intervista a Eltsin. Dalla quale emergerebbe che era lo stesso Presidente russo l'ostacolo principale alla glasnost sulla sua salute. Perché? «Per complesse questioni psicologiche - dice Parkhomenko - Eltsin non voleva che si sapesse che era malato. Malattia uguale debolezza». Solo a metà agosto fu convinto a sottoporsi a un esame coronografico. «Pensa! - precisa Parkhomenko - Prima non glielo avevano fatto mai. Eppure aveva avuto già due infarti...». Due? Niente affatto. Tre. La ITar-Tass comunica proprio adesso, per la prima volta, che Eltsin era già stato ricoverato in ospedale, «per infarto», il 18 settembre 1991. Alla stampa avevano soltanto spiegato le due settimane di assenza come un «leggero malessere cardiaco». «Va bene, saranno tre. Comunque non avevano mai osato farglielo. Lo stesso Ciazov (direttore del centro cardiologico, ndr) mi ha detto che l'esame è avvenuto in un tale clima di tensione che alla fine lui si è fatto il segno della croce». A quel punto i medici hanno deciso che bisognava convincere il Presidente a farsi operare. Per cosa esattamente ancora non si sa. Le fonti del Cremlino lasciano intendere per un by-pass. La storia che Roghi racconta conferma questa ipotesi. Con un episodio curioso, rivelato anch'esso per la prima volta. Sarebbe stato Cernomyrdin, nel suo incontro con Eltsin di martedì scorso, a smantellare le ultime esitazioni del Presidente. «Boris Nikolaevic, mi guardi! - gli avrebbe detto - Io ho subito la stessa operazione nel 1992. Come mi trova? Si tratta di un'operazione praticamente senza rischi, e dopo si sta bene». Così si viene a sapere che anche Cernomyrdin ha avuto un'operazione di by-pass nel 1992, quando non era ancora primo ministro. E indirettamente si fa sapere che anche Eltsin avrebbe lo stesso problema «minore». Qui sorgono i dubbi, anche nella ricostruzione di Roghi che Parkhomenko gentil- mente ci ha offerto in anteprima. Intanto l'annuncio di una lunga preparazione di oltre tre settimane, dato dallo stesso Eltsin in tv. Potrebbe trattarsi di un'operazione più complessa e rischiosa, che si preferisce non rivelare. Tanto più che, in ogni caso, lo stato del paziente - come le immagini tv hanno mostrato - appare seriamente deteriorato. L'incertezza sull'operazione - e dunque sul malanno - rimane dunque per intero irrisolta nonostante la solennità delle intenzioni di dire la verità al pubblico. E, a conferma che è in corso un'altra operazione di disinformazione, viene un dispaccio della Itar-Tass da cui risulta, testualmente, che «il consiglio dei cardiologi che controllano la malattia ischemica di Boris Eltsin non ha ancora preso una decisione definitiva circa il carattere dell'operazione cui il Presidente dovrà essere sottoposto». Per adesso si sa soltanto che ad eseguirla dovrebbe essere il dottor Renat Aktciurin, direttore del dipartimento di chirurgia cardiovascolare dell'istituto di Evghenij Ciazov. Il resto è nebbia fitta. E battaglia dura. Aleksandr Lebed, appena tornato dalla Cecenia, ha detto secchissimo che Eltsin deve «imperativamente decidere nei prossimi giorni, con un esplicito decreto, chi lo riampiazzerà» durante la degenza. Precisando che tocca a Cernomyrdin. Ma la Costituzione (art. 92) dice sì che in caso di impedimento prolungato l'interim viene retto dal capo del governo, ma non specifica in alcun modo chi decide la situazione di «impedimento prolungato». Per cui Eltsin potrebbe non decidere affatto. Del resto le ripetute assenze dei mesi scorsi hanno occultato la stessa situazione di oggi e mai Eltsin aveva delegato a nessuno il proprio potere. In mancanza di specifiche decisioni del Presidente, di fatto il potere reale passerebbe nelle mani di Anatohj Ciubais, capo dell'amministrazione presidenziale. Lebed di lui non si fida. Neanche Ziuganov si fida. Forse non si fida neanche Cernomyrdin, che pure gh è alleato contro Lebed. Si annunciano scintille. Giulietto Chiesa «Ha fatto la prima coronografìa solo a metà agosto e pensare che aveva già avuto 2 infarti» ino Arteria polmonare v Aorta Valvola aortica Atrio sinistro uto Vene polmonari sinistre INTERVENTO AL CUORE DI ELTSIN Vena cava superiore Nella foto rande presidente usso Boris Eltsin A sinistra responsabile ella Sicurezza Aleksandr Lebed Vene polmonari destre Vena interiore cava By-pass con un tratto di arteria mammaria Arteria interventricolare con occlusione Nella foto grande il presidente russo Boris Eltsin A sinistra il responsabile della Sicurezza Aleksandr Lebed

Luoghi citati: Cecenia, Mosca