«In Svizzera il tesoro di Hitler» di Fabio Galvano

«In Svinerà il tesoro di Hitler» NAZISMO Imbarazzo a Berna per la presentazione di un dossier segreto Usa del '44 «In Svinerà il tesoro di Hitler» Un gruppo ebraico: gli Alleati sapevano tutto LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sarebbero a Berna, in conti segreti della Ubs che è la maggiore banca svizzera, il tesoro di Hitler e quello del partito nazista. Lo rivelerebbe un documento americano del 1944, anch'esso finora segreto, di cui ha dato notizia il «Jewish Chronicle», il giornale della comunità ebraica britannica. Da Berna, per ora, non ci sono smentite: un balletto, piuttosto, fra l'appello alla totale segretezza degli affari bancari e l'alibi del tempo passato e quindi della mancanza di dati immediati. Ma le accuse, che stanno risollevando nella Confederazione lo scomodo dibattito sui rapporti fra la Svizzera e la dittatura nazista, sono precise. Il tesoro di Hitler consisterebbe nei diritti d'autore per «Mein Kampf», il libro scritto durante la prigionia (dopo il fallito putsch del 1923) e diventato poi lettura obbligatoria nelle scuole tedesche, in cui si enuncia la filosofia del nazionalsocialismo. Nel conto di Berna Hitler avrebbe raccolto un cospicuo gruzzolo. E su un altro conto sarebbe finito - secondo la ricostruzione che si fa hi queste ore - tutto l'utile del partito nazista in speculazioni monetarie, ma forse anche le ricchezze strappate alle vittime dell'occupazione. Il rapporto dei servizi segreti americani - i'Office of Strategie Services, precursore della Cia - si affianca a un altro recentemente emerso, secondo cui l'oro delle vittime dell'Olocausto fu messo al sicuro in Svizzera e poi diviso dagli Alleati alla fine della guerra. Secondo il documento reso ora di pubblico dominio, afferma il «Jewish Chronicle» riferendo che a trovarlo sono stati i ricercatori del World Jewish Congress, entrambi i conti alla Ubs di Berna sarebbero stati aperti e poi gestiti da Max Ammann, un editore tedesco che fu tra i maggiori collaboratori del Fùhrer. «Siamo molto sorpresi e dobbiamo fare alcuni controlli», ha dichiarato a Berna un portavoce della banca, imbarazzato. Il World Jewish Congress ha anche trovato, ma questa volta in Inghilterra, un documento del ministero britannico per la guerra economica in cui si afferma che una «Salomè» di Tiziano fu portata fuori dalla Germania e depositata nella cassaforte di una banca inglese da una tale Margarethe Duarte. Una vittima dell'Olocausto? In ogni caso del dipinto non si ha traccia, come almeno per ora - del conto svizzero di Hitler. Dall'America il World Jewish Congress fa sapere che è solo questione di tempo; anche se, ammette il. suo direttore Elan Steinberg, «non sappiamo se i conti esistano ancora e se contengano qualcosa». Fabio Galvano In banca i diritti di «Mein Kampf» e i proventi di varie speculazioni Il Fiihrer tedesco Adolf Hitler

Persone citate: Adolf Hitler, Hitler, Margarethe Duarte, Max Ammann, Salomè, Steinberg