In trappola gli aspiranti gangster di F. A.

u In trappola gli aspiranti gangster Catania: cinque ragazzini bloccati prima di una rapina u CATANIA N controllo rituale, ad un. posto di blocco come tanti altri. Ma stavolta sull'auto sospetta i carabinieri hanno trovato una sorpresa: cinque ragazzini scatenati, pronti a tutto. Alla guida della vecchia Fiat 127, risultata rubata, c'era il più grandicello della combriccola, 17 anni appena. Gh altri hanno età comprese tra i 9 e i 13 anni. Ai carabinieri, interdetti per tanta precocità, i cinque non hanno saputo spiegare com'erano riusciti a procurarsi quell'auto e una pistola-giocattolo senza il tappo rosso sulla canna, copia perfetta di una semiautomatica in dotazione alle forze dell'ordine. Il diciassettenne è stato arrestato con l'accusa di furto aggravato. Gli altri quat¬ tro sono stati riconsegnati ai genitori perché per legge non sono punibili. A Paterno, uno dei tristi vertici del «triangolo della morte», non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Da tempo i carabinieri avevano lanciato l'allarme: in città c'è una sorta di scuola di criminalità alla quale vengono «iscritti» i ragazzi a rischio. Qui imparerebbero a usare le armi, a compiere furti e rapine; i più «bravi» sarebbero destinati a rimpolpare le file dei clan mafiosi, decimati da arresti e omicidi. I 5 minorenni si stavano quasi certamente preparando ad una rapina, una sorta di «esercitazione» pratica. Il sindaco di Paterno, Graziella Ligresti, se la prende con la stampa che non si occupa mai di fatti positivi. Ma aggiunge: «Sia¬ mo rimasti di ghiaccio - dice -, tuttavia questo episodio ci conferma che dobbiamo continuare nell'azione di recupero che il Comune, la scuola, le associazioni di volontariato hanno avviato in questi ultimi mesi». Il sindaco, che è anche un'insegnante, ricorda un altro episodio di appena sei mesi fa, quando i carabinieri denunciarono alla magistratura i genitori d'oltre 250 ragazzini che avevano abbandonato la scuola dell' obbligo. «I problemi del disagio minorile colpiscono tutte le società industrializzate - spiega -, il fatto che qui il disagio si trasformi in devianza criminale è indice di una tipologia particolare. Insomma, certo bisogna interrogarsi sulla società locale, ma anche sulle carenze della società industriale in senso lato». Adesso, proprio sul problema dell'abbandono scolastico, a Paterno si sta correndo ai ripari: con il nuovo anno scolastico partiranno alcuni servizi di sostegno oltre che ai ragazzini anche alle famiglie; sono stati potenziati i servizi sociali, le scuole resteranno aperte al pomeriggio. Ma resta la drammatica realtà di baby criminali che le cosche mandano in avanscoperta. Dei cinque ragazzini fermati al posto di blocco, due erano già stati segnalati in passato per danneggiamenti; un altro, che ha solo undici anni, è fratello di tre pregiudicati che si trovano in galera con l'accusa di essere boss di spicco di quel clan una volta gestito da Giuseppe Alleruzzo, da tempo pentito. Gli investigatori parlano di «spirito di emulazione». [f. a.]

Persone citate: Giuseppe Alleruzzo, Graziella Ligresti

Luoghi citati: Catania, Paterno