Ultimo scandalo a Montecarlo di Gianni Micaletto
Dopo le foto choc di Ducruet la bufera si abbatte sui tavoli verdi GIOCHI PERICOLOSI Dopo le foto choc di Ducruet la bufera si abbatte sui tavoli verdi Ultimo scandalo a Montecarlo Trucchi al casinò, arrestati 12 croupiers MONACO ODICI arresti e il sospetto di un vorticoso giro d'affari illecito ai tavoli da gioco del celebre «Café de Paris». Croupiers, cambisti, capitavolo che, d'accordo con alcuni clienti, avrebbero truccato partite di black-jack e roulette. E' un altro terremoto che scuote il regno dorato di Ranieri, ancora sotto choc per lo scandalo a luci rosse a corte, il tradimento di Daniel Ducruet messo «in piazza» dai paparazzi. L'inchiesta parte da lontano: le prime manette sono scattate alla fine di luglio. Senza clamore, com'è tradizione da quelle parti. Al punto che solo adesso la notizia è uscita dai confini monegaschi, assieme a quella legata agli sviluppi dell'indagine condotta nella massima riservatezza dalla pohzia giudiziaria: altri sette impiegati della Sbm (la società che gestisce l'azzardo nel Principato e molte altre fiorenti attività) sono finiti nei giorni scorsi nelle umide celle della Rocca. Tutti sono accusati di truffa ai danni della casa da gioco, che si affaccia su una delle piazze più fotografate del mondo. Sei so- no francesi, altrettanti i sudditi di Ranieri. Nella combine sarebbero coinvolti anche vari giocatori italiani: quattro, in base alle ultime indiscrezioni. Tuttavia, nei loro confronti non sono stati adottati provvedimenti, almeno per il momento. Ora le indagini sembrano comunque orientate oltre frontiera: si cerca di capire quale fosse il legame tra clienti e croupiers, il «modus operandi» ai tavoli verdi, da quanto tempo andavano avanti gli illeciti e soprattutto qual è l'ammontare della truffa. Il sospetto è che si tratti di cifre con molti zeri. Secondo voci non confermate, gli arresti sarebbero stati addirittura 38. Ma per la versione ufficiale sono una dozzina, non di più. L'indagine è partita dalle segnalazioni del servizio di sorveglianza della Société des Bains de Mer, che, all'inizio dell'estate, aveva notato movimenti sospetti in alcune partite di black-jack. Gli obiettivi delle telecamere a circuito chiuso erano stati puntati su un croupier e quattro impiegati, finiti poi in carcere. Un cliente presunto complice era stato fermato e successivamente rilasciato. Gli accertamenti sono proseguiti in gran segreto, fino agli ultimi sette arresti. Inutile cercare di conoscere l'identità dei dipendenti infedeli: nulla deve trapelare fino al giorno in cui sull'inchiesta non sarà scritta la parola fine. E' la «regola» nel regno dove la discrezione viene prima di tutto, anche se la stampa scandalistica si diverte puntualmente a violare la consegna. Il «caso-Ducruet» ne è la prova più lampante. Non è la prima volta che Montecarlo fa parlare di sé anche per gli scandali dell'azzardo. Il mito del casinò «ovattato», del «qui tutto funziona sempre alla perfezione», era già crollato lo scorso anno, quando dirigenti della Sbm, croupiers e prestasoldi erano finiti in Carcere per una torbida storia non ancora del tutto chiarita. E pure le cifre confermano che le cose non vanno più come una volta: i grandi giocatori sono sempre di meno e nell'economia del Principato ora il casinò rappresenta appena il 19 per cento delle entrate globali, mentre fino a poco tempo fa assicurava un quarto degli introiti. Gianni Micaletto La truffa al black jack e alle roulettes del «Café de Paris» complici i giocatori A fianco, il «Café de Paris», celebre casa da gioco monegasca ora al centro di uno scandalo. A sinistra, il principe Ranieri
Persone citate: Daniel Ducruet, Ducruet
Luoghi citati: Montecarlo
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