E in Vaticano la spina di Gerusalemme
E in Vaticano/ la spina di Gerusalemme E in Vaticano/ la spina di Gerusalemme All'ordine del giorno anche le celebrazioni del Giubileo CITTA' DEL VATICANO. «Cordiale»: ieri, per la prima volta nella storia degli incontri - ormai cinque - che Arafat ha avuto oltre il Portone di Bronzo è stata usata questa parola. Era scritta nel comunicato ufficiale che la Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato alla fine della permanenza di quasi un'ora del leader palestinese nei palazzi pontifici. Il Papa era a Castel Gandolfo; l'agenda del leader palestinese era fittissima di incontri, e, per di più, Giovanni Paolo II parte questa mattina per una visita pastorale di due giorni in Ungheria. Niente incontro con il Papa, dunque. Il Segretario di Stato, cardinale Sodano, gli ha presentato un «particolare saluto», da parte del Pontefice, e «gli auguri di un rapido superamento delle difficoltà esistenti nel processo di pace, in favore del benessere e della sicurezza per la popolazione palestinese e per quella israeliana». Tre i punti toccati nel colloquio di lavoro a cui, oltre a Sodano e Arafat, hanno partecipato anche il «ministro degli Esteri» mons. Jean Louis Tauran e l'«ambasciatore» dell'Olp presso la Santa Sede, Afif Safieh. Arafat ha illustrato a Sodano le difficoltà esistenti nel negoziato con Israele, dopo la vittoria della destra, e le preoccupazioni palestinesi per quel che riguarda gli insediamenti nei territori occupati. Al secondo punto dell'agenda la situazione economica e la difficile situazione della popolazione di Gaza e della Cisgiordania, «resa più grave - afferma un comunicato della sala stampa della Santa Sede - dall'impossibilità per molti di recarsi in Israele e a Gerusalemme». E' degna di nota questa distinzione fra Israele e Gerusalemme, che illustra il punto di vista del Vaticano sulla Città Santa. La Santa Sede vuole per Gerusalemme uno «status» internazionale che le permetta di salvaguardare la sua dimensione religiosa, un crocevia delle tre grandi fedi monoteiste. Ieri, nell'incontro in Va¬ ticano, è stato esaminato «il delicato problema della Città Santa, di grande interesse per ambedue le parti, insieme con la questione della libertà di religione nella stessa Gerusalemme e nei diversi Paesi della regione». Qualche mese fa mons. Tauran aveva sollevato con le autorità israeliane il problema della libera circolazione del clero tra le diverse zone. Fra l'altro varie decine di migliaia di arabi a Gerusalemme sono cristiani e cattolici. In collegamento con questo terzo punto, Arafat e il Segretario di Stato Vaticano hanno esaminato il problema della cooperazione necessaria, fra tutte le parti interessate, e cioè mondo ebraico, cristiano e musulmano, per preparare il Giubileo del Duemila, che Giovanni Paolo II intende celebrare non solo a Roma, ma anche nei luoghi collegati alla vita e alla predicazione di Cristo. Marco Tosarti L'incontro ieri in Vaticano tra Arafat e il cardinale Sodano
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