Mugugni nella maggioranza

E DEL GOVERNO Mugugni nella maggioranza D'Alema: quel che è successo è successo E jg ROMA ™ sprezzante Ciriaco De Mita mentre sulle scale di Montecitorio commenta la politica estera italiana. «La verità - osserva l'ex presidente del Consiglio - è che la politica estera di questo governo non c'è, non c'è proprio. E' una cosa davvero penosa. E questo per un Paese come il nostro che ha una sua visibilità internazionale è una cosa insostenibile. Diciamoci la verità: è come se non esistessimo».; / Quel ragionamento con altre parole e con altre logiche è ripreso anche dal presidente della Commissione Esteri, Achille Occhietto, sia pure condito da una certa prudenza visto che nei giorni scorsi il personaggio si è esposto non poco. «Dite - ironizza l'ex segretario pidiessino che c'è una posizione del pds? E qual è? Lo stesso Dini un giorno dice una cosa e un giorno ne dice un'altra. Certo se si continua a pensare che l'Onu è un'astrazione lo rimarrà per sempre. Eppoi questo governo che vede per la prima volta la partecipazione della sinistra dovrebbe avere una politica estera riconoscibile, o ho ragione io quando dico che questo non è un governo di sinistra, che la sinistra non ha vinto le elezioni visto che ha preso meno voti della volta scorsa?». Torna l'incubo di un'Italia che conta poco sullo scenario internazionale. Questi tre giorni di crisi nel Golfo hanno dimostrato che Roma è poco ascoltata e, peggio ancora, che questo governo - o per inesperienza o per la natura della sua maggioranza - dimostra spesso un certo disorientamento. Alcune immagini, infatti, hanno suscitato non poche perplessità. La posizione incerta del ministro degli Esteri subito dopo il primo bombardamento, il viaggio di Romano Prodi in Turchia in un momento probabilmente inopportuno, le dichiarazioni di Walter Veltroni che a tre ore dal bom- bardamento con i collegamenti della din in corso dall'Iraq dichiara ai giornalisti «stiamo cercando notizie», hanno dato l'impressione di un'Italia all'oscuro delle iniziative dell'alleato. E che delle intenzioni americane il nostro governo abbia saputo poco o niente e magari sia stato informato del via all'operazione solo a cose fatte è un dubbio quantomai legittimo. «Io - è la risposta evasiva del sottosegretario agli Esteri Rino Serri - non lo so se siamo stati informati o meno». Mentre lo stesso Occhetto dà quasi per scontato questo «gap» informativo: «Dicono che gli altri Paesi lo hanno saputo perché avevano unità navali presenti in quella zona. Ad esempio, la Francia sarebbe sta- ta informata per questo». Insomma, siamo all'Italia «poco informata» e «poco ascoltata». E questo avviene anche perché ogni volta che si guarda fuori dal nostro Paese la mag¬ gioranza di governo va in fibrillazione. Fausto Bertinotti tuona sulla vicenda irachena, e oggi la polemica entrerà anche in Consiglio dei ministri. Proprio ieri, infatti, il presi- dente del Consiglio si è ritrovato sulla sua scrivania una lettera di Anna Finocchiaro, ministro pidiessino per le Pari opportunità vicina a Massimo D'Alema. La missiva contiene una duris¬ sima critica all'operato della Farnesina. Anche qui la conclusione è la solita: l'Italia è senza politica estera. «L'approccio minimalista del governo - scrive il ministro - non è un buon approccio perché le vicende di questi giorni pongono questioni di grandissima complessità sotto il profilo istituzionale, sul ruolo dell'Onu, sulla capacità contrattuale dei governi, sui diritti nei rapporti dei popoli...E' stata elusa ogni questione sul tavolo e abbiamo mostrato al mondo un'immagine che non rende giustizia alle potenzialità né di autonomia, né di autorevolezza del governo. In qualche modo il nostro pur cauto atteggiamento potrebbe essere letto come l'accettazione rassegnata dell'invece inaccettabile convinzione che alla fine della politica c'è la guerra. In questo caso poi non si è aspettato da parte degli Usa neanche la fine della politica». Insomma, tanti «mal di pancia» con i segretari della maggioranza che fanno il possibile per difendere l'operato del governo. «Dini - sostiene Gerardo Bianco - è stato perfetto. Ha parlato di comprensione non di avallo dell'azione americana, è stato sulla linea di Moro». Mentre D'Alema preferisce pensare al futuro facendo il verso ad una famosa canzone napoletana, «scordammoce o passato». «Quel che è successo è successo - spiega il segretario pidiessino , non dobbiamo scrivere un libro di storia. Il governo italiano ha privilegiato fin dall'inizio la ricerca di una soluzione politica e non militare. Poi, se si deve dire se gli americani abbiano preso cinque, sei meno o quattro più...». Ma anche queste difese dimostrano una certa debolezza. Bianco si rifà a Moro, cioè ad una linea di politica estera che agiva in un mondo del tutto diverso, diviso in due blocchi. D'Alema è attentissimo ~ non rivolgere nessuna critii gli Usa: una cosa del genere è lecita per un conservatore come Chirac, non per il segretario di un partito che è ancora sotto esame aldilà dell'Atlantico e che proprio nei prossimi giorni sarà passato ai «raggi x» dagli gnomi di Wall Street e dagli esigenti commentatori del New York Times. E questi atteggiamenti, queste ragioni già spiegano il perché la politica estera del governo non può non essere confusa, non può non rifugiarsi negli accorgimenti verbali sorvolando la sostanza dei fatti. Del resto come potrebbero altrimenti stare insieme filo-americani sfegatati come La Malfa e Dini e appassionati filocubani come Bertinotti? Augusto Minzolini La Finocchiaro scrive a Prodi «Abbiamo eluso le vere questioni» De Mita: «La verità è che la politica estera di questo esecutivo proprio non esiste» Per Bianco «Dini è stato perfetto Si è mosso sulla linea di Moro» Un giallo: Roma è stata avvertita prima del raid? Oggi la polemica si sposta in Consiglio dei ministri Anna Finocchiaro, ministro per le Pari opportunità Il segretario del pds D'Alema e il presidente della commissione Esteri, Achille Occhetto Occhetto: ma c'è una posizione del pds? Qui accanto, distribuzione di cibo nelle vie di Baghdad In alto il ministro degli Esteri Dini (FOTO EPA-AFP]