Precipitano al listino i titoli bancari di A. Z.
Precipitano al listino i titoli bancari Precipitano al listino i titoli bancari Consolidamento in vista? Piazza Affari scossa dalle voci MILANO. Una frase terribile, consegnata ai taccuini di un giornale economico, dall'ex direttore generale dell'OÌivetti Renzo Francesconi: «La situazione dell'indebitamento vero è talmente grave che richiede di portare i libri dal sistema finanziario, dire realmente come stanno le cose e praticamente andare al consolidamento dei debiti». E tanto è bastato, si fa per dire, per materializzare in Borsa lo spettro di quanto successo quattro anni fa dopo il crack Ferruzzi: migliaia di miliardi di debiti del gruppo di Ravenna consolidati a tassi di favore dalle banche creditrici. Consolidamento? Roba da brividi: sarà questo, come farebbe intendere la frase choc di Francesconi, lo scenario prossimo venturo in Olivetti? Toccherà di nuovo alle banche creditrici farsi carico di gran parte delle perdite della società di Ivrea? Domande terribili che, rimbalzate in Borsa, hanno generato una pioggia di vendita sui titoli bancari: una frenesia che a un certo punto della giornata aveva addirittura assunto connotati preoccupanti (con perdite vicine al 5%) e che in chiusura ha visto pesanti perdite ma non un collasso vero e proprio. Il giovedì nero delle banche in Borsa si è così chiuso con il Credito italiano in calo del 3,66%, con il Sanpaolo di Torino giù del 3,12%, la Comit giù del 3,27%, la Banca di Roma del 2,84%, Mediobanca del 2,47%, l'Ambroveneto in calo dell'1,82%, l'Imi dell'1,64%. Un salasso. E quel che è peggio in una giornata che, sulla carta, si presentava con tutt'altre prospettive per gli istituti di credito, prospettive rosee vista una lira che va su, i Btp in procinto di tagliare i tassi, l'inflazione d'agosto confermata ai livelli più bassi degli ultimi anni. Tutti eventi che, semmai, avrebbero dovuto infiammare all'insù i prezzi in Borsa dei titoli bancari. E invece... Invece quella frase di Francesconi ma soprattutto i numeri filtrati sull'indebitamento Olivetti hanno prodotto l'effetto contrario. I dati, dunque: a fine giugno '96 la posizione finanziaria netta era negativa per 1260,8 miliardi. Niente a che vedere con il buco nero lasciato alle banche dai Ferruzzi ma, insomma, roba da far tremare i polsi a qualsiasi banchiere visto che, per di più, il sistema del credito in Italia, se si escludono poche eccezioni, non sta certo attraversando uno dei suoi momenti migliori: guai, dunque, se sulla testa delle maggiori banche italiane cadesse anche la tegola del consolidamento Olivetti. E che dire, poi, aggiungono gli uomini delle Sim di Borsa, della situazione del gruppo Cir che, pur essendo l'azionista principale di Olivetti, non consolida nei suoi bilanci la società di Ivrea? Bene, anzi male, dicono in Borsa, perchè la Cir ha a sua volta altri 1601,4 miliardi di debiti a fine '95. Messa cosi, la prospettiva non è certo piacevole. E fa montare la paura che il consolidamento non sia solo la boutade di un ex direttore deluso ma una ipotesi tutt'altro, che irrealistica. Al punto che le voci in Borsa si moltiplicano, le domande si accavallano: «Quali sono le banche più esposte nei confronti del gruppo di Ivrea?». L'elenco, ahimè, comprende un po' tutte le star che, una dopo l'altra, cedono punto su punto, giù il Credit, giù la Comit, giù il Sanpaolo, giù Mediobanca che di Olivetti è pure azionista, giù Bancaroma. Quanto poi alla Banca di Roma, a farla crollare in Borsa, c'è pure il recentissimo commissariamento della Sim della banca decretata dalla Consob dopo l'ispezione che ha rilevato 47 irregolarità: fatto mai avvenuto prima per una Sim di tale importanza. Non bastasse, ecco il riemergere di nuove voci sulla delicata situazione patrimoniale della banca, talmente delicata da far preoccupare (ecco il perché, dice qualcuno, degli incontri ripetuti anche quest'estate con i vertici dell'istituto) il Tesoro e la Banca d'Italia che da sei mesi ha mandato la sua vigilanza a valutale le cose. Voci e indiscrezioni ieri sera seccamente respinti dai portavoce dello banca che, hanno fatto sapere, «presenterà una semestrale in sensibile miglioramento rispetto al '95». [a. z.]
Persone citate: Francesconi, Renzo Francesconi
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