Olivetti resta sospesa in Borsa

Telefoni e pochi computer nello «spezzatino» di Ivrea Stamane la Consob decide, ma è allarme per il gruppo informatico Olivetti resta sospesa in Borsa Caio e Francesconi a rapporto da Ber landa MILANO. «Abbiamo chiarito tutto», manda a dire, poco prima delle nove di sera, Francesco Caio. L'incontro con gli uffici della Consob, in tutto tre ore e mezzo di analisi dettagliata della situazione, è finito da poco. Stanotte gli uffici Olivetti lavoreranno per preparare la risposta ai quesiti della Commissione dopo le dure contestazioni di Renzo Francesconi, l'ex direttore generale del gruppo. Poi, se le risposte saranno ritenute soddisfacenti, i titoli di Ivrea saranno riammessi. Per ora restano sospesi. Tutto a posto? Renzo Francesconi, a dire il vero, non fa marcia indietro. «Vi sembro uno stressato?» dice, in sella a un motorino, ai giornalisti assiepati davanti alla sede romana della Consob poco prima delle cinque del pomeriggio. Per un'ora e tre quarti, prima che arrivi l'intero staff della nuova Olivetti (oltre a Caio il presidente Antonio Tesone, il direttore finanziario Corrado Ariaudo e il responsabile dell'area amministrazione Mario Ferrerò), Francesconi ha raccontato la sua verità sull'Olivetti. Quale verità? Poco dopo le dimissioni annunciate ad un'agenzia di stampa Francesconi aveva detto che «il vero problema, oltre a quello economico, era patrimoniale e finanziario. In termini di magazzino, crediti e vero indebitamento». Parole durissime che hanno fruttato a Francesconi una denuncia dell'azienda che ha definito «del tutto infondate» le affermazioni dell'ex dirigente in arrivo dalla Rai (e assunto da Caio). La replica dell'OÌivetti, però, non ha evitato la sospensione del titolo in Borsa, accompagnata da bordate di vendite su Cir e Cofide ( l'8,3 e il 6,9%, rispettivamente). «Approvare quella semestrale rincarava la dose Francesconi significa solo incastrare Caio perché lui, quando tra due o tre mesi la situazione precipiterà, diventerà l'unico responsabile...». E, sull'onda di quelle dichiarazioni, nel corso della giornata si sono rincorse le voci più allarmistiche sul fronte dell'OÌivetti e del gruppo De Benedetti mentre a Parigi esplodeva la corsa ai titoli Valeo, in vista di una possibile vendita, e della holding Cerus (+ 8,3%) Francesconi ha confermato, dopo questo terremoto, l'atto d'accusa in Consob? «Non parlo, non parlo con i giornalisti. La prego» si limita a dire lui dopo l'incontro con la Consob. Ce n'è a sufficienza per dedurre che le contestazioni, gravissime, non sono state smentite dall'ex direttore generale. (Abbiamo fornito - ribatteva in serata Caio - tutti gli elementi che dimostrano l'infondatezza delle dichiarazioni di cui siete a conoscenza ed abbiamo risposto compiutamente a tutte le domande della Commissione». Stamane, si aggiungeva, verrà offerta ai mercati un'informativa esauriente per chiudere quest'ennesimo giallo attorno a Ivrea. E i titoli Olivetti potranno tornare in Borsa sia a Milano che sulle piazze internazionali (ieri Londra, su invito delle autorità di Borsa, si è astenuta ufficial¬ mente dagli scambi) senza provocare nuovi scompensi al Mib 30, il paniere che contiene i trenta titoli più importanti del mercato italiano, tra cui figura anche l'Olivetti. Incidente chiuso? Forse il caso, a parte lo spiacevole, inedito particolare di una società chiamata in tempo reale a discolparsi davanti alla Consob per le accuse mosse da un dipendente, può ritenersi archiviato. Ma non così, ahimè, i problemi dell'OÌivetti, sempre più sotto i riflettori in Italia e all'estero. E non solo nel campo della finanza. E così mentre gli analisti finanziari invocano nuovi incontri con i vertici (nonostante la conferenza di mercoledì di Caio) e il «Financial Times» si pronuncia a favore dello smembramento del gruppo, il ministro del Lavoro Tiziano Treu lancia l'allarme occupazione sul fronte di Ivrea. Il suo collega all'Industria, Pier Luigi Bersani, ha intanto convocato i sindacati per il 17, dopo aver avviato i primi contatti con il vertice dell'azienda. «Siamo sull'orlo del baratro - commentava il segretario nazionale della Fiom Giampiero Castano -. C'è il rischio concreto che nei prossimi mesi non esista più». «L'azienda non è a rischio - spiega però Giorgio Fossa, presidente della Confindustria - a patto che la nuova dirigenza riesca a riposizionarsi presto sul mercato». E non è sfida da poco. Ugo Bertone Ondate di vendite su Cir e Cofide Bersani convoca i sindacati Treu: la situazione è pesante «« « w sm>W*J«SJS2? ' •» «e *C* s« ': ifcfart retisi In alto a destra, Carlo De Benedetti. Qui a fianco, Renzo Francesconi. Nella foto piccola, l'amministratore delegato Olivetti, Francesco Caio

Luoghi citati: Italia, Ivrea, Londra, Milano, Parigi