Il governo ancora diviso sulla Sanità di Flavia Amabile

Ciampi getta acqua sul fuoco: terremo conto del rallentamento congiunturale Ciampi getta acqua sul fuoco: terremo conto del rallentamento congiunturale Il governo ancora diviso sulla Sanità Rosy Bindi boccia i ticket, Macciotta rilancia ROMA. Il presidente del Consiglio Prodi e il ministro del Tesoro Ciampi insistono a parlare di «china costruttivo», ma la verità è che il governo appare ancora diviso sui tagli alla spesa che faranno parte della Finanziaria '97. La Sanità è il fronte più delicato, ma anche sulla previdenza e sulle misure per il pubblico impiego, non esiste ancora accordo, mentre si profila un eventuale aumento degli estimi catastali a favore dei comuni. Situazione ancora confusa, dunque, e soltanto la settimana prossima si potrà avere qualche notizia in più sui dettagli delle misure della Finanziaria. Confermate le cifre: 32.400 miliardi di importo totale, 21 mila di tagli alla spesa, il resto di entrate. E le misure, secondo quanto ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri Lamberto Dini, terranno conto dell'attuale situazione economica e degli scenari futuri. «Il governo ha annunciato il ministro - sta improntando la Finanziaria tenendo conto del forte rallentamento congiunturale e del fatto che ci sarà una ripresa già verso la fine dell'anno e sicuramente nel '97». SANITÀ'. A difendere apertamente ti ticket sui ricoveri è il sottosegretario al Bilancio Giorgio Macciotta, che ha annunciato che «la questione è ancora tutta aperta». La considera invece chiusa da tempo il ministro della Sanità Rosy Bindi, che non ha per nulla gradito la presa di posizione del sottosegretario Macciotta e al termine dell'incontro ha tenuto a rasssicurare i contribuenti. Nessun ticket, nessun passaggio all'assistenza indiretta, anche se ha precisato che «la Sanità non si sottrarrà ai propri impegni». Impegni che valgono 1500 miliardi, tanto è l'ammontare che viene richiesto per il '97 al dicastero, e che dovranno essere recuperati secondo il ministro Bindi solo attraverso misure di razionalizzazione della spesa e lotta agli sprechi, ovvero mediante l'adozione di un tetto al ricorso delle indagini diagnostiche per risparmiare sulle analisi e un'omogeneizzazione dei prezzi delle forniture a Usi e ospedali centralizzando la spesa. Se, effettivamente, la manovra sulla Sanità sarà limitata alle misure proposte ieri dal ministro Bindi, o se saranno invece necessarie integrazioni, e dunque ticket, lo deciderà la prossima settimana il mi¬ nistro del Tesoro Ciampi. Fra le ipotesi allo studio vi è anche una riduzione dei margini spettanti alle farmacie, la previsione dell'unicità del rapporto di lavoro dei medici con il servizio sanitario nazionale e penalizzazioni per le regioni inadempienti rispetto al riordino del sistema sanitario. PUBBLICO IMPIEGO. La discussione di ieri fra il ministro Franco Bassanini e il ministro Ciampi si è concentrata sul blocco del turnover e l'introduzione massiccia del part-time. Il Tesoro ha stimato in circa 1000 miliardi il risparmio derivante dal blocco definitivo del turn-over dei dipendenti pubblici; il ministro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, ha invece presentato un piano che, prevedendo un blocco del turn over solo per gli enti non autonomi (escluse quindi regioni, province, comuni e altri enti) e il ricorso al part-time, potrebbe far risparmiare più di 1000 miliardi. Per quel che riguarda 0 part-time, viene comunque confermata l'ipotesi, basata su uno studio dell'Aram di un risparmio di 5000 miliardi nell'ipotesi che il 5% dei dipendenti usufruisca del tempo parziale. Vengono anche confermate sanzioni pesanti, fino al licenziamento, per gli statali che svolgono un doppio lavoro. CU ALTRI TAGLI. Sono 600 i miliardi che dovrebbero essere risparmiati attraverso la riorganizzazione delle regioni militari. I tagli ai trasferimenti agli enti locali e ad Anas e Ferrovie dello Stato, dovrebbero recare circa 9 mila miliardi. Dall'aumento dei contributi previdenziali di artigiani e commercianti (ora al 15%) e dall'armonizzazione dei regimi previdenziali di categorie speciali si potrebbero risparmiare circa 1000 miliardi, mentre circa 5000 miliardi potrebbero essere i ricavi dalla vendita dei beni immobili di Inps, Inail e Inpdap. Flavia Amabile

Luoghi citati: Anas, Roma