Tutte le grandi si sono rinnovate arricchendosi con un'autentica legione di stranieri

Tutte le grandi si sono rinnovate arricchendosi con un'autentica legione di straniai Tutte le grandi si sono rinnovate arricchendosi con un'autentica legione di straniai Sabato con 4 anticipi scatta il campionato del dopo-Bosman e della pay per view. tanti i volti nuovi e grande equilibrio Il Milan di Tabarez ancora in prima fila majuve e Fiorentina, Parma e Inter, Lazio e Roma lanciano già la sfida al suo trono O Infortuni eccellenti ma c'è Lentini L'arrivo di Lentini è una boccata d'ossigeno, anche se l'apporto concreto sul piano personale e in chiave tattica (esterno, seconda punta?) resta indecifrabile. Orgoglio e spirito di rivalsa potrebbero costituire un propellente decisivo. A una settimana dall'inizio del campionato, Mondonico non naviga certo nell'oro. Finalista dell'ultima edizione, l'Atalanta è già stata eliminata dalla coppa Italia (a Ferrara). Inoltre, pedine cruciali quali Morfeo (strappo), Magallanes (caviglia) e Pisani (ginocchio) sono fermi ai box: tempi lunghi, soprattutto Pisani. Un solo attaccante di ruolo a disposizione, Inzaghi. Ritmi sincopati, e una difesa, rifatta di sana pianta, ancora da registrare. La garanzia più solida, al di là dei Mirkovic e dei Persson di passaggio, rimane Mondonico, specialista nel non far giocare gli avversari. Mercato di peso bomber di statura Parlare del Bologna come di una neopromossa fa sempre uno strano effetto. Eppure è così. I collaudi sono stati laboriosi, ma incoraggianti. Renzo Ulivieri, allenatore navigato e ligio al culto della zona, ha ispirato un mercato di grande sostanza. Mancava esperienza, malizia? Eccola, in dosi massicce: a centrocampo, con Marocchi (31 anni) e Fontolan (30); in attacco, con Andersson (quasi 29) e Kolyvanov (28). Per tacere di Pierpaolo Bresciani (26), spalla del russo a Foggia. Marocchi e Fontolan fanno gruppo come pochi. Le incognite riguardano il portiere (Antonioli). Quanto alla difesa, Ulivieri è uno che, di gol, ne ha sempre presi pochi. Là davanti, in compenso, la coppia Andersson-Kolyvanov risulta molto appetitosa. Sulla carta, è un Bologna da salvezza garantita e scoppiettante. Il resto, verrà. Una multinazionale leggera davanti Il presidente Cellino ha fatto tabula rasa. Pur di stupire, ha pescato persino in Sud Africa (Tinkler) e in Svizzera (Pascolo, Vega). Orfano di Oliveira, Firicano e Pusceddu, il Cagliari è un guscio da riempire. L'uruguaiano Gregorio Perez (tre allenamenti al giorno) ci sta provando con alterna fortuna. A noi piace molto Cozza, scuola Milan, soprattutto adesso che è stato restituito al suo ruolo di interno. Il settore più leggero e vulnerabile ci sembra l'attacco. Non a caso è stato precettato d'urgenza Romero, uruguaiano come Dario Silva. Un tipo, parole sue, alla Ravanelli. Magari. Le fortune del Cagliari sono appese al filo straniero: Pascolo, Vega, Tinkler, Lonstrup, O'Neill, Silva, Romero. Più Lopez, il guru. Neppure la difesa, a essere sinceri, trasmette sicurezza. Troppe incognite. Basterà la grinta uruguagia? Rosa più completa per il gran salto La regina del pre-campionato, e non solo per aver sottratto al Milan la Supercoppa. Non meno significativa è stata, 3 giorni dopo, la vittoria a Cosenza, in Coppa Italia, con una squadra imbottita di riserve. La Fiorentina accumula indizi (Coppa Italia, Supercoppa) e si arrampica verso la vetta. L'organico, che la scorsa stagione l'aveva lasciata a piedi sul più bello, è stato completato sia come qualità sia sul piano della quantità. Batistuta ha cambiato partner (da Baiano a Oliveira), ma non abitudini. L'ultimo Rui Costa, quello di S. Siro, è fantasia pura. E Ranieri, un allenatore flessibile, non islamico, dallo schema fluttuante. Ecco qua una Fiorentina più robusta (Stanic, gran colpo), anche se non sempre impeccabile in fase difensiva. Una Fiorentina che ha ripulito immagine e mentalità: Cecchi Gori può andarne fiero.