Tutto ciò che vi conviene sapere

Tutto ciò che vi conviene sapere Tutto ciò che vi conviene sapere lungato e coda sottile e affusolata; il passaggio testa-tronco è poco accentuato. Le squame sono in genere lisce e ovali. La testa, poco distinta dal tronco, è affusolata, con occhi grandi e prominenti. Le placche sono più larghe e regolari dei viperidi e nella maggior parte dei generi la pupilla è rotonda. All'esame dei denti, gli ofidi si suddividono in Agìifi (denti fissi e pieni), Opistoglifi (denti fissi e scanalati) e Solenoglifi (denti mobili e canalicolati). I serpenti Aglifi sono Colubridi dei generi Coluber, Coronella, Elaphe, Natrix. Hanno una secrezione ghiandolare, che, insieme con la saliva, attiva il processo di ingestione e digestione. Sono totalmente inoffensivi per l'uomo. Anche gli Opistoglifi sono Colubridi dei generi Macroprotodon, Malpolon, Telescopus; questi azzannano la preda muovendo contemporaneamente le mascelle, ma per il tipo di veleno che producono sono anch'essi completamente inoffensivi. I serpenti Solenoglifi sono invece Viperidi con ghiandola velenifera separata da quella labiale e posta dietro l'occhio. Il veleno viene spremuto nel momento del morso. Le quattro specie di serpenti presenti in Italia appartengono ai Solenoglifi e sono tutti più o meno velenosi per l'uomo. La Vipera Aspis o vipera comune è la più diffusa nel nostro Paese, la si trova in ogni regione eccetto in Sardegna. Dalla pianura alla montagna sino ai 2000 metri, colonizza zone calde e pietrose con poca vegetazione. Ha colori molto variabili (mimetismo) e lunghezza di 6575 cm il maschio, fino a 85 cm la femmina. La caratteristica morfologica è l'apice del muso rivolto all'insù. Diffusa solo nell'estremo Nord-Est d'Italia è la Vipera ammodytes o vipera del corno. Predilige pietraie aride e soleggiate o margini di radure fino a 1600 metri. Questa presenta invece sull'apice del muso un cornetto verso l'insù lungo circa 5 mm rivestito di piccole squame. Può essere lunga fino a 100 cm ed è la più pericolosa sia per la sua velocità sia per il tipo di veleno. Nelle zone umide, sia pianeggianti sia montuose, fino ai 2000 metri, nell'Italia settentrionale e centrale si trova la Vipera Berus o marasso palustre; ha dimensioni simili a quelle della vipera comune ma l'apice del muso è arrotondato. Infine la Vipera Ursinii o vipera di Orsini è abbastanza ra¬ ra (Italia centrale: Monti Sibillini, Maiella, Gran Sasso). Più corta delle altre, intorno ai 50 cm, con testa più piccola e meno distinguibile dal collo. I veleni hanno una composizione varia e complessa: - proteine con attività enzimatica (90-92 per cento del peso secco); - sostanze organiche non proteiche; - sostanze inorganiche. Sono stati identificati almeno 26 enzimi, di cui 12 comuni a tutti i veleni e altri esclusivi di alcuni generi e specie. I veleni sono classificabili in 4 gruppi fisiopatologici: - coagulanti; - emolitici; - proteolitici; - neurotossici. I serpenti producono diverse associazioni enzimatiche creando così anche un insieme di questi quattro effetti patologici. La composizione sia qualitativa sia quantitativa è legata ad ogni singola specie con variazioni intraspecifiche ed individuali. Il veleno spinto dalla contrazione muscolare all'atto della morsicatura passa dalle ghiandole attraverso un condotto fino ai canalicoli dei denti veleniferi e si diffonde normalmente per via linfatica lenta nei tessuti della vittima. Se raggiunge il torrente ematico in gran quantità e molto velocemente (evento raro) si crea uno shock immediato con alto rischio di morte. Il veleno delle vipere è un liquido giallo-ambrato, limpido, inodore, sapore acidulo, viscoso ad alta densità. Ha un'azione flogistico-necrotica a livello locale e un'azione generale in rapporto alla quantità che entra in circolo. Gli effetti sono di tipo coagulante su sangue e vasi; effetto curarizzante (diminuzione dell'eccitabilità neuromuscolare) e di degenerazione su fegato, reni e cuore. Le manifestazioni cliniche, sia locali sia generali, variano sempre dalla qualità e quantità di veleno iniettato, dalla zona colpita, con irrorazione più o meno accentuata, e dal tipo di tessuto incontrato. Marco Buri (successi degli atleti italiani alle Olimpiadi di Atlanta potrebbero indurre un illusorio ottimismo sulla condizione dello sport nel nostro Paese. Certo, medaglie ne abbiamo portate a casa. Ma lo sport non deve essere visto solo nei suoi aspetti agonistici e spettacolari, che anzi ne rappresentano le componenti meno utili o, addirittura, potenzialmente nocive. Occorre invece dare rilievo ad altri fattori di ordine psico-fisico, sanitario e sociale. A livello individuale l'attività fisica organizzata rappresenta un elemento di benessere e di miglioramento del rapporto con il proprio corpo oltre che un importante stimolo all'attività ludica e all'avventura, che devono essere mantenute vivaci ben oltre l'infanzia. Lo sport praticato in modo armonico svolge un'azione di prevenzione, riabilitazione e terapia per la sua azione positiva sugli apparati cardiocircolatorio, respiratorio, muscolare, osteoarticolare, neuroendocrino, immunologico e digestivo. Di particolare rilievo l'azione antistress e di miglioramento dell'umore dovuta, tra l'altro, alla produzione di endorfine. Non bisogna però dimenticare che la pratica eccessiva, fi-

Persone citate: Buri, Coronella, Orsini

Luoghi citati: Atlanta, Italia, Sardegna