E un pezzo del Titanic riaffioro dagli abissi

Misura sette metri per quattro e mezzo OCEANO ATLANTICO Presenti 3 superstiti. Domenica il relitto arriverà a New York, completando simbolicamente il viaggio ■ E un pezzo del Titanic riaffioro dagli abissi BB Al terzo tentativo riportata agalla la parte centrale della fiancata NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Al terzo tentativo ce l'hanno fatta: il pezzo di Titanic imbracato da cavi d'acciaio legati a dei palloni è stato finalmente portato in superficie. E' una parte della fiancata sinistra lunga 7 metri e larga 4 e mezzo e ci sono quattro oblò. Ora, adagiato sulla grande chiatta «Jim Kilabuck», è già in viaggio per Boston. Vi arriverà domani, farà una breve sosta perché un po' di gente lo possa vedere e poi partirà per New York dove arriverà domenica, a completamento del viaggio interrotto il 14 aprile 1912, quando la nave considerata «inaffondabile» andò a cozzare contro un iceberg a circa 500 chilometri dall'isola di Terranova e affondò. Delle circa 2200 persone che si trovavano a bordo se ne salvarono solo 700. Tre di loro sono ancora in vita e ieri hanno assistito al recupero del pezzo di fiancata, ospiti della «RMS Titanic», la società che ha sponsorizzato l'impresa. Con loro, a bordo delle navi da crociera «Island Breeze» e «Royal Majesty», c'erano altre 1700 persone che per assistere all'evento avevano pagato fino a 12 milioni di lire per una viaggio di 9 giorni. Il momento cruciale, però, non lo hanno visto dal vivo. Per ragioni di sicurezza, le due navi da crociera sono state tenute lontane e i passeggeri hanno assistito alle operazioni su grandi schermi televisivi sistemati nei saloni delle feste. Ma loro sono contenti lo stesso, sembra, e quando arriveranno a New York daranno vita a una grande festa per celebrare il successo dell'operazione. Sarà il trionfo di George Tulloch, l'uomo che per anni ha lavorato a questa impresa e che l'altro ieri aveva rasentato la disperazione. Il telecomando col quale i palloni dovevano essere liberati della zavorra per cominciare la risalita, infatti, non aveva funzionato e il relitto era rimasto sospeso a 150 metri dal fondo del mare. Todd Tarantino, responsabile tecnico dell'operazone, non si è soffermato molto a spiegare in che modo si è poi riusciti a farlo funzionare. Per lui e per Tulloch questa difficoltà aggiuntiva, ora che l'operazione è riuscita, è un motivo in più per attrarre la curiosità del pubblico. E siccome le riprese del recupero sono state vendute in esclusiva alla NBC e a un altro canale americano che trasmette documentari, ha ritenuto preferibile non svelare troppi particolari per invoghare ancora di più la potenziale «audience» a guardare il programma. Il destino del relitto è ancora incerto. Di sicuro farà parte di una grande mostra che verrà organizzata con i circa 4 mila oggetti appartenuti ai passeggeri del Titanic che Tulloch ha già recuperato nei tanti viaggi compiuti in fondo al mare a bordo del «Nautile», un piccolo sommergibile capace di resistere all'enorme pressione che l'acqua esercita a quella profondità, quasi 4 chilometri. La prima volta che lo raggiunse, ha raccontato, si sentì come se avesse «personalmente incontrato Napoleone». La mostra aprirà il prossimo aprile a Memphis e poi - sempre che si trovino finanziatori - andrà in giro per il mondo. Ma la speranza di Tulloch è di allestire un museo permanente a New Yok. Sta cercando soldi, ma ha difficoltà a trovarne perché molti lo hanno bollato come «profanatore di tombe». Dalla crociera organizzata, dalla vendita dei diritti alla tv e dalla grande festa di domenica (il biglietto costa 800 dollari), le sue casse avranno un po' di sollievo, ma la sua società è «sotto» di quasi 20 milioni di dollari, più di 30 miliardi di lire. Franco Pantarelli Misura sette metri per quattro e mezzo e ha quattro oblò In aprile si farà una mostra a Memphis ■ BB Due immagini del relitto che giace in fondo al mare dal 14 aprile 1912

Persone citate: Breeze, Franco Pantarelli, George Tulloch, Todd Tarantino

Luoghi citati: Boston, Memphis, Memphis ? Bb, New York, Terranova