Cade il jet dei minatori 141 morti

L'aereo russo si è schiantato contro una montagna sull'isola di Spitzberg a pochi chilometri dall'aeroporto L'aereo russo si è schiantato contro una montagna sull'isola di Spitzberg a pochi chilometri dall'aeroporto Cade il jet dei minatori: 141 morti Dramma nell'Artico, tutti ucraini ipasseggeri MOSCA NOSTRO SERVIZIO Sono morti tutti, 141 persone, schiantatisi sulle rocce innevate dell'Artico. L'ennesimo disastro aereo russo si è consumato stavolta in Norvegia, nell'isola di Spitzberg, nell'arcipelago di Svalbard nell'Oceano Artico. L'aereo, un Tupolev 154 della compagnia «Vnukovo Airlines», proveniva da Mosca e stava per atterrare all'aeroporto di Longyearbyen. Erano le 12,15 (ora di Mosca) e la torre di controllo aveva già comunicato ai piloti l'ok per l'atterraggio, quando all'improvviso le comunicazioni radio si sono interrotte. Le ricerche sono partite subito e un'ora e mezzo dopo le squadre di soccorso hanno l'atto la drammatica scoperta: i frammenti della carlinga del Tupolev erano sparpagliati sulle rocce a soli 10 chilometri a Est dell'aeroporto. Quasi subito ogni speranza che qualcuno fosse sopravvissuto era svanita. Ma nonostante questo i soccorritori hanno lavorato per tutto il giorno, trovando però solo cadaveri. A un certo punto le agenzie russe avevano diffuso la notizia che cinque passeggeri si erano salvati ed erano stati ricoverati all'ospedale. Ma purtroppo è stata subito smentita. Infine nel tardo pomeriggio le squadre di soccorso si sono fermate e hanno annunciato che non c'era nessuna speranza: 129 passeggeri - tra cui 36 don- ne e 2 bambini - e 12 membri dell'equipaggio erano tutti periti nell'impatto. Il lavoro è stato reso estremamente difficile dalle condizioni meteorologiche: vento, neve, nebbia hanno impedito l'accesso via terra alle rocce su cui si era schiantato il Tupolev. I soccorritori sono stati costretti a calarsi sul luogo del disastro con gli elicotteri. Pare che proprio le condizioni del tempo siano state la causa della tragedia. Prima dell'atterraggio l'aereo si sarebbe scontrato con una massa nevosa che avrebbe accecato completamente i piloti, mandandoli con¬ tro le rocce. Non essendo il Tupolev un apparecchio dotato di mezzi per volare alla cieca, l'incidente era quasi inevitabile. I responsabili della Vnukovo Airlines, uno dei più grossi dei 320 spezzoni in cui è finita l'Aeroflot - una volta la più grossa compagnia aerea del mondo affermano che l'aereo era in perfette condizioni e che recentemente era stato sottoposto a una completa rimodernizzazione. Ma la nuova tragedia comunque getta una nuova ombra sulla reputazione delle linee ex sovietiche, considerate tra le più pericolose del mondo. Pensare che era un volo che stava portando i suoi passeggeri verso una vita migliore. A bordo c'erano infatti i minatori - molti con le famiglie - che avevano appena firmato un contratto di un anno con la compagnia russa Artikugol, che sfrutta due miniere di Spitzberg, Bareznburg e Pyramiden. In base a un accordo del lontano 1920, dopo che per anni la Russia aveva avanzato pretese sull'isola, Mosca aveva ottenuto il diritto di estrarre carbone sull'isola norvegese. E i minatori periti non erano nemmeno russi, ma ucraini, di¬ sposti a lavorare un anno - ma anche di più - nell'Artico pur di racimolare qualche dollaro per poter sopravvivere nel loro Paese ridotto alla fame. Probabilmente erano stati febei di aver ottenuto un posto su quel Tupolev. E per il momento i poveretti vengono onorati all'estero più che in patria. La Norvegia ha dichiarato oggi una giornata di lutto per commemorarli, mentre Boris Eltsin si è limitato a un telegramma di condoglianze ai parenti. Anna Zafesova T POLO NORD TERRA ÓEL-KÓRoA J /: A, V" TERRA DI FRANC. GIUSEPPE *<£*G> "J5URSS \ GROENLANDIA cf/ / J Zc^JA, ISOLE % SVALBARD / \/ Q DA MOSCA Sotto, i resti del Tupolev 154 che ieri si è schiantato sull'isola di Spitzberg, in Norvegia Il volo charter partito da Mosca trasportava in gran parte minatori ucraini (foto a sinistra) che avrebbero lavorato sull'isola

Persone citate: Anna Zafesova, Boris Eltsin