Il killer era un pentito

Una squillo accusa il consigliere Morris Il killer era un pentito Brusca: Cosa Nostra avvicinò Andreotti CATANIA. Ha ucciso e fatto uccidere anche dopo essere diventato un collaboratore di giustizia. Giuseppe Ferone, 39 anni, detto Cammisedda, boss sanguinario sottoposto al regime di protezione dello Stato, nel settembre dell'anno scorso ha assassinato la moglie di Nitto Santapaola, numero uno di Cosa nostra a Catania, e avrebbe poi ordinato l'agguato in cui martedì, nel cimitero di Catania, sono stati uccisi una donna di 22 anni, figlia del boss rivale Antonino Puglisi, freddata mentre pregava sulla tomba del marito, e suo cugino, un ragazzo di 13 anni. La notizia, trapelata ieri, è un vero terremoto che scuote il mondo dei collaboratori di giustizia. Immediate le reazioni, il ministro dell'Interno Napolitano ha sollecitato maggiore severità con i collaboratori di giustizia. Ferone è stato fermato ieri ad Anzio, sul litorale romano, dove vive con la famiglia. Poche ore dopo, con la scoperta di un imponente arsenale riconducibile proprio a «Cammisedda» è ar¬ rivata una prima valida conferma che il boss non ha mai abbandonato la strada del crimine. In una vecchia stalla nel cuore del quartiere controllato dai suoi uomini, gli investigatori hanno scoperto un autentico arsenale: un quintale di esplosivo, 22 fucili, 3 revolver, altrettante pistole, micce, detonatori, centinaia di proiettili e divise delle forze dell'ordine. La scoperta della doppia vita di Ferone ha scatenato le polemiche sulla cosiddetta gestione dei pentiti. Novità dal fronte «pentimento Brusca». Il boss che si era inventato il complotto contro Violante e i giudici di Palermo, avrebbe cominciato a vuotare il sacco. Sulla vicenda Andreotti, dimostrerebbe di essere a conoscenza di alcuni particolari su come avvenne la conoscenza tra il leader de e gli esattori di Salemi Nino e Ignazio Salvo. Ma le rivelazioni sul rapporto Andreotti-Cosa nostra non trovano per ora conferme dai magistrati, i quali per ora smentiscono. servizi alle pag. 2 e 3 Catania, ha ordinato la strage al cimitero e uccise la moglie di Santapaola

Luoghi citati: Anzio, Catania