Francesco I e il ministro di Clouet di M.vall.

Danny De Vito girerà «Matilde», Susan Sarandon darà voce alla Signorina Ragno Mostra a Parigi Francesco I e il mistero di Clouet BPARIGI ER gli studenti francesi il ritratto di Francesco I di Clouet è una sorta di tormentone scolastico, di pietra miliare dell'arte e della storia: un po' come per noi il Montefeltro di Piero della Francesca o il Papa Farnese di Tiziano, pullulanti da sussidiari e manuali. Ora, se la piccola ma seducente mostra-dossier al Louvre, che ruota intorno a questo quadro-chiave (di cui però tutto viene messo in discussione: data, occasione, autografia) è perfetta per dimostrare come si possa realizzare una mostra esemplare con poco, se soltanto si esce di qualche chilometro da Parigi, verso il magnifico castello di Chantilly, dove i capolavori tesaurizzati non possono per legato lasciare quelle stanze benedette, ebbene «il piacere del testo» di fronte a pochi ma irraggiungibili disegni dei Clouet in mostra tocca dei vertici difficilmente comparabili. Già il ricchissimo Museo Condé, in quella sorta di castello-Disney, annegato in un parco disegnato da Lenótre, coi suoi Poussin, Guerrino, Lippi, le Tre Grazie di Raffaello e Piero di Cosimo, varrebbe il viaggio. Ma veder sorgere da un fiato di mine de piombe, da un nimbo rosato di carnagione acquerellata, quelle fiere fisionomie di re e regine che stanno ancora in bilico tra Medioevo e Rinascimento, è un'emozione che ha pochi confronti. Intorno, intanto, prosegue il romanzo poliziesco della filologia. Possibile che nel 1524, anno in cui il re Francesco aveva quella fisionomia di sorridente sprezzo, Jean Clouet fosse così «moderno»? Aveva già visto Holbein e Leonardo, in trasferta con la sua Gioconda! Joos Van Cleve inventa o copia quel gioco tra guanto e spada? E se quel corpo spropositato e monumentale, rispetto al volto miniato e minuto, lo avesse dipinto il figlio Frangois? E chi è quel misterioso Polet Clouet di cui si incomincia a parlare? Golose domande ancora senza risposta, [m.vall.]

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