Truffe ad anziani 100 denunce in un mese

Falsi impiegati e ispettori, perfino fìnti carabinieri battono città e provincia in cerca di vittime indifese Falsi impiegati e ispettori, perfino fìnti carabinieri battono città e provincia in cerca di vittime indifese Truffe ad anziani, 100 denunce in un mese Tornano in scena anche gli ipnotizzatori Ci sono reati per i quali è difficile invocare clemenza. Quelli che colpiscono persone rese fragili e indifese dal tempo e dai malanni: è facile truffare un pensionato di 90 anni, facile strappargli i risparmi di una vita. La legge, invece, consente ai responsabili comode scappatoie: molti processi sfociano in patteggiamenti, con pene miti. Manca il deterrente e questa odiosa fetta di microcriminalità segnala incrementi, e sempre più vittime. In Piemonte sono stati più di cento (la metà in provincia di Torino) i pensionati di età superiore ai 75 anni che fra luglio ed agosto hanno subito truffe, furti e rapine nelle loro case. Da persone che avevano accolto con fiducia, ma risultate poi biechi delinquenti. Un triste primato è detenuto da Antonella Scianca, 90 anni, che in poco tempo è stata visitata per quattro volte dai banditi. Ma il numero maggiore di questi reati è registrato nella zone di campagna, ma non sono infrequenti i casi in città, anche nelle zone più centrali di Torino. Vi raccontiamo quali sono i trucchi usati più spesso per colpire gli anziani. E qui accanto troverete un decalogo, per evitare guai. Falsi impiegati postali. Il pensionato ha tradizionalmente una sorta di attenzione reverenziale verso l'impiegato delle poste. Perché è la persona che, nel- la stragrande maggioranza dei casi, gli paga l'assegno bimestrale. Molti delinquenti sfruttano questa dipendenza psicologica per presentarsi nelle case dei pensionati in questa veste. Per «controllare il libretto dell'Inps», per versare una piccola somma «non pagata allo sportello», sino a «controllare il corso legale delle banconote». Quando 1 anziano tira fuori il denaro non ha scampo: uno strappo e via. Falsi impiegati Enel. Il trucco del «controllo al contatore che funziona male e che forse va so¬ stituito» è banale, ma drammaticamente efficace. Gli uomini in tuta blu, una volta in casa, chiederanno di effettuare anche un «controllo sulle bollette pagate». E le bollette troppo spesso vengono conservate nello stesso cassetto del denaro, che sparirà dopo pochissimi minuti. Falsi carabinieri. Si è arrivato anche a questo. Falsi marescialli, in impeccabili divise, hanno visitato numerosi cascinali, soprattutto fra Asti ed Alessandria. La scusa è quella di controlli («perché qui in giro c'è una banda di ladri») che vengono compiuti con il metodo di una perquisizione. L'obiettivo è ovviamente il denaro. La «pattuglia» si muove su una Renault 19 amaranto, ricercatissima dai carabinieri veri. Gli ipnotizzatori. Ci sono malviventi che, guardando negli occhi le loro vittime e recitando cantilene, le inducono a prosciugare i conti bancari ed a consegnare ogni avere. Sono episodi tutt'altro che rari (l'ultimo è accaduto nei giorni scorsi a Rivarolo Canavese) che non vanno però di solito ricondotti ad autentici «ipnotizzatori» (piuttosto rari, anche se un anno fa operò nel Torinese un gruppo di abilissimi indiani-tamil) quanto piuttosto a scaltri imbonitori che utilizzano al meglio l'aggressività che produce la loro loquela. In questi frangenti possono avere ruolo prezioso gli impiegati degli istituti di credito che talvolta, proprio notando l'agitazione del cliente, sono riusciti a smascherare il tentativo di truffa ed anche a fare arrestare i responsabili. Trappole al supermercato. Il truffatore, talvolta, indossa anche i panni del buon samaritano per ottenere la fiducia della sua vittima. Che sceglierà carica di sacchetti all'uscita dal supermercato, offrendosi di accompagnarla a casa, e meritando momentanea gratitudine. Ma una volta nell'appartamento, con una scusa, riuscirà a sapere dove sono i risparmi e troverà il modo di andarsene con una «mancia» speciale. Angelo Conti COME EVITARE I RAGGIRI 1. NON APRIRE A SCONOSCIUTI. Nel dubbio meglio consultare un parente, al telefono. Od anche polizia e carabinieri: 113 e 112 effettueranno volentieri un controllo. 2. NON FIDARSI DEI TESSERINI. Moltissimi truffatori sono dotati di tessere di identificazione fasulle che li qualificano dipendenti Enel, Telecom od Italgas. Prima di aprire far controllare quel tesserino da un vicino di casa. 3. EVITARE IL MATERASSO. I risparmi non vanno tenuti nel materasso o nel cassetto del comò. Meglio aprire un conto corrente (sui cui è anche possibile far versare automaticamente la pensione) e meglio ancora impiegarli in titoli di Stato (che almeno producono interessi). 4. DENARO E BOLLETTE IN POSTI DIVERSI. Il denaro, se proprio non lo si vuole affidare alla banca od alla posta, va sistemato a parte, lontano da bollette e libretto della pensione (utilizzati dai truffatori per trovare la «strada» verso i soldi). Un nascondiglio in bagno è una buona idea. Scartare, invece, la camera da letto. 5. UN ALLARME UTILE. Non costa molto un allarme sonoro a pulsante, capace di far scattare una sirena sulle scale assieme ad una telefonata automatica di allarme. Può risultare utile per mettere in fuga visitatori indesiderati, ma anche per segnalare un malore od una caduta. Antonella Scianca, 90 anni, torinese: per quattro volte è stata raggirata dai banditi

Persone citate: Angelo Conti, Antonella Scianca

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Piemonte, Rivarolo Canavese, Torino