Schedato il jet-set zapatista di Aldo Cazzullo

Da Oliver Storie a Danielle Mitterrand sfilata di vip nella giungla dei ribelli Da Oliver Storie a Danielle Mitterrand sfilata di vip nella giungla dei ribelli Schedato il jet-set zapatista Messico, chi va da Marcos è un «nemico» PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Stone Oliver, 50 anni, regista. Gouze Danielle vedova Mitterrand, 71 anni, ex first lady di Francia e presidente di una battagliera organizzazione per i diritti umani. Touraine Alain, 71 anni, sociologo. Debray Régis detto «Danton», 56 anni, avventuriero e scrittore. Tutti schedati dai servizi segreti messicani come «amici di Marcos», quindi soggetti da tenere d'occhio. La notizia, rilanciata dall'agenzia «France Presse», viene dal Messico. Secondo il quotidiano «El Universal», il ministero degli Interni ha rivelato che 3245 stranieri sono stati schedati dai servizi per aver avuto «legami con la guerriglia zapatista». Il ministero degli Interni ha istituito, nel dicembre 1994, un anno dopo l'inizio della rivolta dell'Ezln (Esercito zapatista di liberazione nazionale), sei posti di controllo ai confini dello Stato del Chiapas, nel Sud del Paese, proprio per sorvegliare il passaggio degli stranieri. E l'estate del '96 dev'essere coincisa con un periodo di superlavoro. Prima è arrivato Oliver Stone, fotografato a cavallo mentre stringe la mano al «Subcomandante», che l'ha ringraziato di aver sacrificato alla causa zapatista la cerimonia per la nomination del suo film su Nixon. Poi è toccato alla vedova Mitterrand, che Marcos ha accolto con un baciamano e una rosa rossa, sussurrandole: «Non sono che un cavaliere di carta, e non posso offrirle che una rosa di carta». Quindi «el Sub» ha organizzato, in un tendone sotto la giungla, le prime assise zapatiste «contro la mondializzazione e l'integralismo capitalista». E gli stranieri sono arrivati a migliaia, da quaranta Paesi: intellettuali, star di Hollywood, signore del «red-set» (il jet-set radical-chic), militanti di sinistra, giornalisti. Gli italiani erano duecentocinquanta, i francesi ancora di più. Grazie anche alla pubblicazione del libro di Danielle Mitterrand, «Ces hommes sont avant tout nos frères» (Ramsay), la sinistra francese guarda con grande attenzio¬ ne a La Realidad, la capitale zapatista, considerata non più covo di ribelli ma «laboratorio di democrazia» («un riformista in armi», lo definisce Alain Touraine). E da Parigi molti sono partiti per il Chiapas, sfidando il partito socialista («Non andremo al Club Med di Marcos», ha ringhiato indispettito il portavoce), la stagione delle piogge («Sprofondavamo nel fango fino alle ginocchia, nelle baracche di legno dovevamo urlare per sovrastare il frastuono dei nubifragi», racconta Touraine), e, si apprende ora, gli schedatori dei servizi segreti messicani. Che si sono trovati alle prese con nuove Brigate internazionali. Gli indios tzetzaloes, tzotziles e lacandones, stretti attorno al loro subcomandante, hanno ricevuto la visita del rocker spagnolo Mikel Abrego (che ha composto nella giungla una «canzone rivoluzionaria»), dello scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, di ex guerriglieri come il venezuelano Douglas Bravo e il peruviano Hugo Bianco, dell'ideologo dei «radicai» americani Noam Chomsky, di una rappresentanza delle madri argentine della Plaza de Mayo, dell'attrice messi- cana Ofelia Medine. Tutti arrivati a proprie spese (anzi, Marcos chiede cento dollari per vitto e alloggio). Ai poveri funzionari messicani non è rimasto che aprire 3245 schede, intestate a «persone in contatto con gli zapatisti». Tra queste, 97 sono state registrate per le loro «attività non autorizzate», 160 perché prive di documenti regolari, 63 perché sprovviste dell'autorizzazione a recarsi in zone di guerra o di sommossa, e 49, in prevalenza europei e latinoamericani, sono state espulse dal Paese. Aldo Cazzullo Più di 3 mila nomi di persone giunte in pellegrinaggio nella nuova Mecca anti-imperialista L'incontro, all'inizio del mese, fra Danielle Mitterrand e i ribelli zapatisti. Nella foto piccola, il presidente messicano Zediilo

Luoghi citati: Francia, Hollywood, Mecca, Messico, Parigi