La scuola media «boccia» Di Pietro

La scuola media «boccia» Di Pietro La scuola media «boccia» Di Pietro Non decolla il suo testo per l'educazione civica IL MINISTRO SCRITTORI AMILANO NTONIO Di Pietro non è riuscito a convincere gli insegnanti della scuola media. L'ex magistrato più famoso d'Italia, il personaggio dell'anno che tiene banco sulle prime pagine di quotidiani e settimanali, il professore della «Libera Università» di Castellala, il ministro più «gettonato» dalle cronache di quest'estate avrà poche occasioni per far conoscere agli studenti italiani le sue idee: i libri di educazione civica firmati dal «Tonino» nazionale e destinati ai ragazzi delle medie e delle superiori non sono nella «hit parade» dei testi più adottati dai professori per l'anno scolastico che comincia a metà settembre. Il suo «Educazione civica con elementi di diritto ed economia per il biennio delle scuole superiori» (368 pagine, copertina rosso fuoco e bande azzurre laterali), copre poco più dell' 1 per cento del mercato, si colloca al trentesimo posto della graduatoria e se ne prevede l'acquisto di enea duemila copie. Solo un piccolo «solletico» per il libro concorrente stampato dalla Zanichelli: 45 mila copie in adozione, per un mercato complessivo che ne contempla duecentomila. E' andata meglio col volume riservato alla media inferiore («Diventare grandi», 320 pagine, copertina verde, compresa qualche barzellata di Bramieri, come questa che chiude le pagine destinate alla famiglia: "Tommy, dopo che saremo sposati, dividerò tutti i tuoi guai...". "Ma io non ho guai". "Li avrai, caro, li avrai...»): le adozioni comunicate dalle scuole coprono il 3 per cento del mercato. Ma, anche qui, nessun problema di concorrenza per gli editori da sempre ben inseriti nella scuola: Sei, La Scuola, Nuova Italia, Zanichelli, Bulgarini, Petrini... Eppure, nessun libro di testo di educazione civica (o altro) era stato più pubblicizzato di quello del¬ l'ex pm di Mani pulite pubblicato dalla Larus di Bergamo, proprio alla vigilia del tempo canonico destinato alla presentazione ai professori e alle scelte degli organi collegiali. Pagine e pagine sui grandi quotidiani, «complici» anche alcuni passaggi di stretta attualità contenuti nei volumi: il Di Pietro-pensiero riferito alla situazione dei partiti in Italia, al conflitto di competenze berlusconiano, al ruolo della magistratura, alle critiche sulla lunga durata del «governo dei tecnici» guidato da Lamberto Dini... Insomma, con la scuola, Antonio Di Pietro non... «c'azzecca»? Walter Tramontana, presidente dell'Associazione italiana editori per il settore scolastico ed editore, fra l'altro, di alcuni fortunati volumi proprio di educazione civica, ha una sua spiegazione: «Non credo esistano motivi di ordine ideologico o legati alla casa editrice. Penso che il problema vero sia uno solo: l'esperienza insegna come i libri di testo di successo nascono nella scuola. Quando gli autori sono anche insegnanti sanno meglio integrare i contenuti da far studiare congli strumenti per proporli. Non sempre, le ottime conoscenze dell'addetto ai lavori in una singola disciplina si accompagnano alla capacità di rispondere alle esigenze didattiche». «Ognuno deve fare il suo mestiere - incalza Daniela Girgenti, caporedattore di Tecnica della scuola, una delle riviste più tempestive e attente nel far conoscere le nuove norme del ministero della Pubblica Istruzione -. L'esperto può essere un prezioso consulente per la rea, lizzazione di un testo, ma può diI ventare un rischio se gli si chiede di fare l'estensore». E Mariolina Martello, già insegnante nella scuola media a Milano e autrice di un libro «di successo» che ha scavalcato anche in casa quello dell'ex pm del Palazzaccio meneghino («Percorsi di civiltà», Ghisetti e Corvi Editori), commenta: «Quando si parla di educazione civica, l'attenzione va posta non solo alle informazioni da trasmettere, ma anche ai percorsi formativi che creano i comportamenti». Ma Di Pietro ha già capito la lezione. «Impara l'arte e mettila da parte», raccomanda ai ragazzi delle medie nell'ultima pagina del suo libro. E, se la scuola italiana non è ancora pronta alla sua firma, lui non è certo il tipo da gettare la spugna alla prima ritirata nelle retrovie... Mario Tortello Antonio Di Pietro

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Milano