Bruxelles «Maastricht non si tocca»
E in Germania i socialdemocratici non vogliono accettare tagli per entrare nell'unione monetaria E in Germania i socialdemocratici non vogliono accettare tagli per entrare nell'unione monetaria Bruxelles: «Maastricht non si tocca» Ma dietro le quinte lavora il «partito delle colombe» BRUXELLES NOSTRO SERVIZIO Bruxelles dice no al vicepresidente del Consiglio italiano, Walter Veltroni: il rigore e i tempi fissati per Maastrict non si toccano. «Qualsiasi modifica» di quanto stabilito dai governi sui tempi e le condizioni in base a cui dare vita alla moneta unica equivarrebbe a riaprire il «vaso di Pandora» delle rivendicazioni nazionali e metterebbe a repentaglio l'intero processo dell'unione monetaria. Questo il fermo convincimento espresso da fonti della commissione europea in merito all'ipotesi, rilanciata dal vice-presidente del Consiglio Walter Veltroni, di rivedere il trattato di Maastricht per «tenere conto del rallentamento della crescita economica e della necessità di combattere la disoccupazione». Una posizione, quella dell'esecutivo comunitario, fanno notare le stesse fonti, che è in linea con le rigorose politiche di bilancio che stanno conducendo, in particolare, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Irlanda e anche 1' «euroscettica» Gran Bretagna. Tutti Paesi che hanno sempre rifiutato categoricamente l'inserimento del parametro della disoccupazione tra i criteri di convergenza che devono essere rispettati, in materia di deficit, debito pubblico, stabilità monetaria, costo del denaro, inflazione, per potere essere, nel '99, nel «plotone di te- sta» della moneta unica. Categorico era stato l'altro ieri il portavoce dell'Unione Europea, Nikolus van de Pare («Ridurre il debito pubblico libera risorse, a beneficio dell'ocupazione») respingendo il «nesso negativo tra risanamento finanziario e occupazione». Drastico anche il giudizio del presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Klaus Haensch, il quale ritiene che la data del primo gennaio 1999 per l'entrata in vigore dell'unione economica e monetaria (Urne) sia «realistica e debba essere mantenuta». «Tutte le argomentazioni contrarie al 1999 lo sarebbero anche per il 2001», ha dichiarato Haensch durante un programma trasmesso in diretta da Innsbruck (Austria occidentale) dalla televisione pubblica austriaca Ort. «La politica deve mantenere i suoi impegni» I perché l'unione europea (Ue) perderebbe credibilità sui mercati finanziari internazionali se decidesse di rinviare la scadenza dell'entrata in vigore dell'Urne. «Stabilire un nuovo calendario significherebbe abbandonare il progetto nel suo insieme», ha aggiunto Haensch. Questa la posizione uficiale di Bruxelles. Da dietro le quinte del palcoscenico dell'Ue giungono però con frequenza sempre maggiore segnali che fanno supporre che i Quindici stiano preparando il terreno per trovare una qualche soluzione destinata ad assicurare che il treno dell'Urne parta con un numero di vagoni sufficiente a garantirne il successo. Tutto dipenderà probabilmente da come saranno interpretati, nella primavera del '98, i criteri, cioè se la loro lettura avverrà rigidamente (come dice oggi di volere la Bundesbank) o se verrà applicata quella flessibilità prevista del resto dallo stesso trattato. Ad avere gli stessi problemi dell'Italia ci sono anche Francia e Germania, considerati i due pilastri dell'unione monetaria. E il cancelliere tedesco Helmut Kohl, che sta rientrando dalle vacanze, deve fare subito i conti con una opposizione dura da parte della Spd. Il partito socialdemocratico, per boca dei suoi leader, è intenzionato a boicottare i «tagli» allo stato sociale, considerati necessari ha Kohl per rispettare i criteri di convergenza di Maastricht, [r. b.] Duro il presidente del Parlamento: «Le argomentazioni contrarie per il '99 lo sarebbero anche nel 2001» LA STRADA STRETTA DI MAASTRICHT Dati in % Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda ITALIA 1,1 1,3 0,5 2,0 2,0 1,0 5,6 1,8 Lussemburgo 2,6 Olanda 1,8 Austria 0,7 Portogallo 2,3 Finlandia 3,0 Svezia G. Bretagna 2,4 UE 2.3 3,2 2.7 0,1; 1.8 3,9 il 2.9 4,8 4,9 2,0 ■n 3.0 0,7 1.1 4,6 2,8 4,4 3,6 3,3 2,0 5,2 3,0 4,4 2.4 4,4 3,7 132,2 0,6 71,0 2,9 61,5 6,9 111,8 3,7 67,8 3,0 56,1 1,6 81,3 0,3 6,2 2,0 1,8 1,6 1,6 II 3,5 3,2
Persone citate: Haensch, Helmut Kohl, Klaus Haensch, Kohl, Walter Veltroni
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