Lavavetri genio del pianoforte di Sandro Cappelletto

E' l'amico degli automobilisti di Amburgo il nuovo Glenn Gould E' l'amico degli automobilisti di Amburgo il nuovo Glenn Gould Lavavetri genio del pianoforte 1BOLZANO GOR Kamenz ha chiesto qualche giorno di permesso alla stazione di benzina di Amburgo dove lavora, lavando i vetri alle macchine. E' ritornato al concorso pianistico Ferruccio Busoni, per vincere. Due anni fa, Piero Rattalino si dimise dalla giuria, che decise di non premiare il suo modo di suonare esasperato, libero fino al tradimento, o alla rivelazione. E Igor riprese a passare spazzola e spugna. E' nato in Russia, ha 31 anni, ne aveva 20 quando la sua famiglia si è trasferita in Germania. Entra in scena e siede al pianoforte come di fronte a una macchina da mettere in moto. Rimbocca le maniche della camicia e attacca. Suda fino a inzupparsi, il suo corpo asimmetrico e contratto, duro come una molla compressa, inizia a distendersi, i piccoli occhi da miope, che non riescono mai a guardarti in faccia, si dilatano, volano lontano. La scuola russa insegna compostezza, estrema sobrietà nel gesto: lui curva la schiena, porta il volto a sfiorare la tastiera, se ne allontana di scatto. Allo stesso modo, anche Glenn Gould entrava e fuggiva dal cuore del suono e del suo strumento. Quando finisce, alza le braccia e stringe i pugni, inghiottendo un grido di felicità rabbiosa. Suona Liszt, la parafrasi dal «Rigoletto» e ti ricorda subito che quella di Verdi è un'opera dove trionfa l'orrore, non la pietà. Per ascoltarlo, un'ora prima dell'inizio, alle 9 del mattino, la sala del Conservatorio era già colma: il regolamento del Busoni disapprova l'applauso durante la finale, ma l'ovazione scop¬ pia lo stesso. Lui s'inchina come sanno fare i russi, a tuffo, portando il mento fino alle ginocchia. Poi si rialza e congiunge le mani nel gesto della preghiera, come un monaco buddhista. «Le sue mani! Bisogna proteggerle», dice la madre mentre, a tavola, gli taglia la bistecca. Non lo abbandona mai, firma gli autografi per lui, lo nasconde nella stanza d'albergo che dividono. Già, dovrà scegliere a quale mestiere applicarle, quelle mani. Intanto, suonano gli altri finalisti del nostro più prestigioso concorso pianistico. Giapponesi, coreani, ucraini. Nervi d'acciaio, tecnica perfetta, fedeltà all'autore. Igor preferisce deformare le note scritte sullo spartito. Oltre gli occhiali e il vetro del cruscotto, tra l'acqua e la schiuma chissà come gli appariranno i volti degli automobilisti di Amburgo, mentre lavora e pensa alla sua musica. Sandro Cappelletto

Persone citate: Busoni, Ferruccio Busoni, Glenn Gould, Kamenz, Liszt, Piero Rattalino, Verdi

Luoghi citati: Amburgo, Germania, Russia