Il calvario di Madre Teresa di Marco Tosatti

La religiosa, 86 anni, ricoverata in una clinica a Calcutta La religiosa, 86 anni, ricoverata in una clinica a Calcutta Il calvario di Madre Teresa E'grave per un attacco cardiaco CITTA' DEL VATICANO. Giovanni Paolo II segue con trepidazione a Castel Gandolfo le notizie che provengono da Calcutta, dove le condizioni di Madre Teresa, ricoverata in ospedale due giorni fa, hanno suhito nelle ultime ore un brusco peggioramento. Madre Teresa sta per compiere ottantasei anni e versa in gravi condizioni dopo un attacco di cuore che l'ha colpita, poche ore fa, mentre già era ricoverata al «Woodlands Nursing Home». «E' molto debole» hanno dichiarato i medici che la seguono costantemente dal momento del suo ingresso nella clinica. La fondatrice delle «Missionarie della Carità», che ha ricevuto il «premio Nobel» nel 1979 per la sua opera a favore dei poveri e dei diseredati, è stata ricoverata nella notte fra mercoledì e giovedì a Calcutta; aveva problemi di respirazione, era scossa dai brividi e dalla febbre alta. «Non è in condizioni critiche», è stata una delle prime dichiarazioni rese dai responsabili dell'ospedale; ma l'anziana religiosa è stata posta in un «respiratore artificiale» nell'unità di terapia intensiva. Madre Teresa di Calcutta soffre di cuore da molti anni. Nel 1983 ha subito un primo infarto; nel 1989 le è stato applicato un «pace maker». A dispetto di questo, Madre Teresa ha continuato a svolgere la sua attività, lavorando e viaggiando intensamente, aprendo nuove «case», e seguendo lo sviluppo del suo ordine in tutto il mondo. Qualche mese fa, il 2 aprile, era stata ricoverata, sempre alla «Woodlands Nursing Home», perché si era rotta una clavicola cadendo nella «casa» madre di Calcutta. L'incidente le aveva impedito di recarsi all'aeroporto di Calcutta, per partecipare alla cerimonia di consegna di cinquanta tonnellate di medicinali e apparecchiature mediche (valore dodici milioni di dollari) inviati da un'associazione benefica con sede nel Kansas. Un gruppo di cinque medici la segue costantemente. Secondo un bollettino sanitario di ieri mattina citato dall'agenzia «United News of India», Madre Tere¬ sa «respira ancora attraverso un polmone artificiale, ma, nonostante abbia un po' di febbre, è cosciente e le sue condizioni sono stabili». Successivamente i medici hanno parlato di un aggravamento, a causa di complicazioni cardiache, ma non solo: «Ha la febbre e le sono stati trovati i parassiti della malaria. E' ancora artificialmente aiutata a respirare e le sono stati somministrati sedativi». Anche fonti vicine alle «Suore della carità» hanno confermato che le condizioni della fondatrice dell'ordine sono «gravi». Agnes Ganxhe Bojaxhiu - questo il vero nome di Madre Teresa - è nata il 27 agosto 1910 a Skopje, in Macedonia, che allora faceva parte dell'Impero Ottoma¬ no, da una famiglia della piccola borghesia (suo padre era droghiere). E' diventa il simbolo dell'assistenza e della carità verso gli ultimi fra i diseredati da quando, nel 1952, ottenne alcune stanze nel comprensorio del tempio della Dea Kali, a Calcutta, e le utilizzò per ospitare i moribondi abbandonati lungo le strade della metropoli bengalese. «A Nirmal Hriday - ha detto - nessuno è morto depresso, disperato, alienato, senza cibo, senza amore». Nel 1950 fondò il suo ordine, le «Missionarie della Carità», che ottennero da Paolo VI l'approvazione di Diritto Pontificio nel 1965. Da allora la sua attività non ha cessato di espandersi: ormai sono circa 4600 le suore, presenti in 126 Paesi, in oltre quattrocento «case». Quelle più «preziose» le ha aperte in Albania, nel 1991, il suo Paese, dove la dittatura di Hoxha aveva trasformato la cattedrale di Tirana in un cinematografo. A dodici anni sentì il desiderio di farsi suora; a quindici decise che avrebbe lavorato in India, una suggestione nata dal contatto con i gesuiti jugoslavi missionari in Bengala. E' famosa per le sue risposte incisive. Qualche tempo fa, a Charleston, in un incontro pubblico, qualcuno le chiese: «Che cosa pensa del fatto che la gente dica che è santa?». «Vi prego, per favore, lasciatemi prima morire», rispose ridendo. Marco Tosatti Il Papa segue con apprensione da Castel Gandolfo l'evolversi delle malattia Madre Teresa con Giovanni Paolo Il nel febbraio del 1986 [foto reuters]