«Così ho scoperto ii volto di Unabomber» di Renato Rizzo

«E' un quarantenne frustrato insegnante in un istituto tecnico vive con la madre e cerca la fama che la vita non gli ha mai dato» *n(lu*etant* somlglianze tra l'indiziato di Udine e l'uomo «pensato» da uno scrittore «Così ho scoperto ii volto di Unabomber» Il giallista: l'ho immaginato dopo lo scoppio di Lignano L'IDENTIKIT DI UN «MOSTRO» LM UDINE m UNABOMBER di Udine? Io me lo vedo come un uomo sui 30-40 anni, non sposato, che vive con la madre. Ecco, per me è un grigio professore di applicazioni tecniche: abita nella zona in cui avvengono gli attentati e, attraverso i suoi gesti criminali, cerca di ottenere quelle attenzioni che la vita non gli ha mai dato». E, poi, dicono che i romanzieri, di solito, hanno con la realtà lo stesso rapporto che le cartomanti hanno con la metafisica... Questa «fotografia psicologica» è stata scattata dal giallista Andrea G. Pinketts tre giorni dopo lo scoppio del tubobomba di Lignano quando gli investigatori, come si dice, ancora brancolavano nel buio più completo. Ed è almeno inquietante perché il ritratto sembra sovrapporsi senza sbavature a quello dell'unica persona sinora indagata per lo scoppio in spiaggia: U professore Andrea Agostinis, 39 anni, al quale è stato inviato ora un avviso di ga- ranzia per procurato allarme e nei cui computers la Digos ha cercato tracce o conferme di suoi eventuali legami con l'attentatore. Pinketts, lei, allora non è solo un romanziere che s'intrufola nella realtà, ma addirittura un cartomante che, in qualche modo, la «prevede»? «Intanto chiariamo: io non so se questo Agostinis c'entri o no con quella bomba o, magari, anche con le altre 5 piazzate in Friuli dal '94 ad oggi. Una cosa, però, tengo a dirla: l'indentikit non è un giochetto campato in aria». Ripercorriamola in tutti i suoi tratti questa specie di premonizione dello scrittore che ha vinto il Premio Scerbanenco e che, dopo aver recentemente pubblicato da Feltrinelli il libro «Io, non io, neanche lui», sta ultimando un lavoro sui serial killer. «L'ho detto allora e lo ripeto oggi: per me quel bombarolo è spinto da un atteggiamento ibrido. Da un lato ha la volontà di colpire, dall'altro la consapevolezza di non avere coraggio sufficiente per portare il gesto alle estreme conseguenze». E da dove le arriva la sicurezza che si tratti d'un professo- re di materie tecniche? «Diciamo che non è solo frutto di inevitabili suggestioni: poggia su una casistica concreta. La storia del crimine è ricca di persone così. Immagini, come ho fatto io, un insegnante, appunto, che lavori in un istituto tecnico e che, mentre spiega, sappia perfettamente che i tre quarti dei suoi allievi sono lì solo per catturare un diploma ed andarsene a lavorare. E' consapevole che i ragazzi se ne fregano della materia in sé: la vedono solo come mezzo per scapparsene via dai banchi. C'è di che essere profonda¬ mente frustrati, no?». Beh, se è per questo anche un professore di latino o greco o filosofia... «Eh, no. Quello, se ha dei mostri dentro sé, li risolve magari con la speculazione. La materia tecnica e anche la matematica se proprio non pensiamo a Betrand Russel è tale - richiede l'azione...». E allora, Pinketts, vada avanti nel ricalcare il suo ritratto. «Bene. Quest'insegnante, a mio avviso, ha da 30 a 40 anni e vive una sorta di adolescenza prolungata, certo coccolato da una madre premurosa. Improvvisamente si sente schiacciato dal suo lavoro frustrante. E sogna, come farebbe appunto un adolescente, d'accreditarsi un'immagine d'uomo importante». Le bombe? «Sì, certo. Realizzate da una sorta di dilettante allo sbaraglio. A guardar bene c'è quasi del distorto spirito goliardico in quegli attentati. E, poi, la geografia...». La geografia? «Sì, i luoghi dove sono stati messi gli ordigni. Secondo me l'uomo è udinese: prima i tubi esplosivi li ha piazzati "in casa", in città. Poi, a mano a mano che prendeva coraggio, si è spostato verso il "divertimentificio" Lignano, la spiaggia». Eppure ci sono state rivendicazioni di gruppi terroristici con sigle precise. «Sigle... Magari sono organismi veri o supposti di cui lo stesso attentatore si sente vittima. C'è della mitomania in tutto questo». Alt, Pinketts, lei sa che il professor Agostinis racconta d'aver subito ben due attentati da parte di aderenti ad un'organizzazione denominata 17 novembre? «Mah. Una cosa, per me, è sicura ieri come oggi: dietro quelle bombe non c'è nessun mostro, ma solo un uomo che vuole mettersi in mostra». Renato Rizzo «E' un quarantenne frustrato insegnante in un istituto tecnico vive con la madre e cerca la fama che la vita non gli ha mai dato» fT^T ^ '^i I controlli in spiaggia dopo l'attentato

Luoghi citati: Betrand Russel, Friuli, Udine