I librai contro la cultura a rate di Marco Accossato

Polemica dopo che è partita la vendita con pagamento differito dei testi scolastici Polemica dopo che è partita la vendita con pagamento differito dei testi scolastici I librai contro la cultura a rate «Concorrenza sleale dagli ipermercati» Cultura a rate all'ipermercato? «E' concorrenza sleale!». Non piace affatto, ai librai torinesi, l'iniziativa firmata Auchan - prima del genere in Italia - di agevolare il pagamento dei volumi scolastici, dalle elementari all'Università. «Oltre le 450 mila lire di spesa, ratei senza interessi pagabili in sei mesi, e con in più lo sconto cumulativo del 10 per cento sul prezzo di copertina» reclamizza da giorni mi gigantesco cartello appeso fra gli scaffali. Che detto con le parole dei librai, però, significa ira della concorrenza, polemiche, fino alle frecciate contro «questa giungla di editori che come gestione del settore è indietro di almeno trent'anni». Testi scolastici a rate nel carrello della spesa? O cultura prendi e paga subito soltanto in luoghi doc? «Che domanda: questa faccenda delle rate è un assurdo che penalizza i librai e basta - sostengono da Zanaboni, in corso Vittorio Emanuele II -. E' come la storia di Natale: nei supermercati, non si capisce perché, vendono libri regalo scontati. Non fanno altro che rubarci la clientela». Così mentre da Auchan ci si prepara al megalancio pubblicitario accalappia-clienti che scatterà lunedì e si contano le prime trenta prenotazioni formula «impari adesso paghi poi», nei templi tradizionali della cultura si grida all'insulto e ci si preoccupa delle ferite. «L'anno scorso abbiamo perso il 20 per cento dei clienti; quest'anno sarà mi'altra mattonata in testa» commenta Savino Maccario, responsabile del settore scuola di Lattes, in via Garibaldi 3. «Il problema - sottolinea - non è che noi trattiamo peggio i nostri clienti e da Auchan ci tengono di più e quindi concedono sconti e pagamenti a rate. E' che le librerie, coi bilanci e i margini che hanno, non possono permettersi un trattamento con simili offerte». Libreria contro Auchan, insomma. Senza possibilità di appello. «Quando penso a quanto costano gli zainetti e quanti se ne vendono - sbotta Regina Ospici, di Petrilli - mi rivolta sentir dire che i libri di studio sono troppo costosi». E Mauro Rossi, della Genesi Universitaria: «I maggiori colpevoli sono gli editori che in Italia ti impongono un prezzo di copertina, ma non sanno neppure mettersi d'accordo per organizzare una chiusura intelligente delle saracinesche». «E poi si sa - aggiunge Rossi - le edizioni per i supermercati sono produzioni specifiche, meno care anche perché un po' meno curate». La cultura «vera» ha un confi- ne per i librai. Il loro. «Per un discorso in più, non strettamente commerciale: venendo in libreria per comprare un testo scolastico si respira l'aria dell'ambiente, e magari cultura tira cul¬ tura», riflettono molti. Ma il cittadino cliente, nella maggioranza dei casi, pensa al portafoglio, non capisce «perché se Auchan fa sconto non lo fanno anche i librai», puntano dov'è l'offerta, e quindi plaudono l'ipermercato. «Ben vengano rate e sconti», dice Marco Orio. «Coi prezzi che hanno i libri, se si può risparmiare, perché no?» sorride Vito Palladino. «Agevolando l'acquisto con le rate si venderà di più - è la teoria di Roberto Coco e Rosella Baracchini -. E la diffusione della cultura non sarà mai un impoverimento, neppure se comprata all'ipermercato». Battaglia dura, insomma. Si vedrà coi bilanci del '97 chi la spunta. «Non è facile gestire un reparto scuola» avverte Maccaro, di Lattes. Non per tutti i lettori vale il discorso del risparmio a ogni costo: «Libri al supermercato? Ma via - si scandalizza ad esempio Alessandra Rossi - è una boiata: mica parliamo di lavatrici. Questo è deprezzare la cultura». Marco Accossato Gli accusati replicano: dobbiamo seguire il mercato, e le librerie non moriranno per causa nostra Da Auchan la vendita a rate è partita nei primi giorni del mese, sono arrivate le prime trenta prenotazioni

Luoghi citati: Auchan, Italia