Vigili-Ravanelli? No Di Matteo

Dal derby tra i due attesi big di Chelsea-Middlesbrough esce l'ex laziale I DUE NEMICI SPARANO A SALVE Dal derby tra i due attesi big di Chelsea-Middlesbrough esce l'ex laziale Vigili-Ravanelli? No, Pi Maffeo Gol decisivo nel finale LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Il cambio della guardia alle 11 a Buckingham Palace, il pomeriggio per gli ultimi saldi estivi da Harrods, la sera a Stamford Bridge, il campo del Chelsea, a vedere Vialli e Ravanelli e Di Matteo. Gli italiani che si muovono per Londra, facendo tutti più o meno le stesse cose, ieri li trovavi sulla metropolitana alla stazione di Fulham, sudaticci sui vagoni strapieni all'ora di chiusura degli uffici e di apertura dello stadio, con le T-shirt «Portobello Road» fabbricate in Malesia o le magliette della Juve, malesi pure quelle, rigorosamente l'I 1 e il 9. Un po' patetici, un po' nostalgici, un po' orgogliosi. Per gli inglesi Chelsea-Middlesbrough era una partita di calcio. Per quegli italiani un rito da celebrare. Non è stata una bella Messa, diciamolo subito e la sfida tra i due venuti da Torino, il Capitano e il suo scudiero emancipato, è finita 1 -0 per il Chelsea grazie al terzo incomodo, Di Matteo, che a cinque minuti dalla fine ha indovinato l'angolo basso alla destra eh Miller. L'ex laziale era già andato vicinissimo al gol al 20' del primo tempo, ma il portiere aveva deviato un pallone impossibile. Comunque non basta mandare in campo tre italiani, un paio di brasiliani, un francese precocemente stempiato per vedere un football diverso da quello che da piii di un secolo i sudditi dell'ex Impero si sono abituati a vivere e a pretendere. Anzi gli stranieri sembrano disorientati, quasi schiacciati da un modulo che non contempla la riflessione. Pronti via, e la palla schizza da tutte le parti. Ci vorrà del tempo, pensiamo, perchè Gianluca Vialli si abitui a seguire quella saponetta che disegna una trama costruita apparentemente dal caso e dalla velocità. Ci vorrà del tempo perchè Ravanelli trovi gli attimi giusti per scattare sul passaggio di chi non ragiona sulla sua lunghezza d'onda, sebbene l'appoggio di Juninho ed Emerson, due sudamericani, finirà per agevolarlo (soprattutto se Juninho la smetterà di fare il nano da circo e non giocherà per conto suo). I tre gol del Grigio al Liverpool sabato scorso non devono ingannare. I due ex juventini segneranno abbastanza e magari molto nel campionato inglese ma per il momento devono fidarsi della propria iniziativa persona¬ le. Soprattutto Vialli che non è assistito dal Chelsea e quando si è reso pericoloso l'ha fatto con palloni conquistati, elaborati e calciati in proprio, da artigiano. Agli inglesi comunque i due piacciono. A Ravanelli i tifosi di Middlesbrough dedicano una cantilena che suona «Super Rav, Super Ravanelli» ma potrebbe essere qualunque cosa per come la pronunciano. E a Vialli lo stadio ha riservato l'ovazione più lunga quando lo speaker della società ha presentato come il peggior Daniele Piombi allenatori, manager e, naturalmente, i nuovi acquisti. Piacciono perchè hanno un nome e perchè quando toccano la palla ci mettono un retroterra di conoscenze che i loro compagni non hanno: il tacco smarcante di Vialli per Petrescu, dopo due minuti ha strappato applausi e meraviglia. A Mark Hughes, il suo compagno, un colpo del genere non sarebbe mai venuto in mente. A parte un paio di episodi i due, francamente, non hanno combinato granché. E non si sono riservati neppure attenzioni plateali. «Non deve diventare la mia partita contro Fabrizio», aveva detto Vialli e così è stato. Riscaldamento a rigorosa distanza, un paio di battute e di sghignazzi a centrocampo prima di cominciare. Più di Ravanelli (che è arrivato a Londra soltanto cin¬ que ore prima del match) è stato Branco, l'ex terzino del Genoa, ad intrattenere la conversazione in pubblico con il Gianlucaccio. Poi la partita. Il Grigio ha rubato palla un paio di volte all'ex capitano, Vialli non l'ha fatto mai. Il Gianlucaccio ha lisciato un pallone abbordabile ma non facile di Wise, tentando il colpo al volo al 23' e Ravanelli ha sprecato un contropiede nitidissimo al 35', calciando debolmente. Ogni tanto si è visto qualche sprazzo similjuventino con i rientri a difendere la palla a centrocampo, ma dalla montagna di attenzioni e di attesa che si era creata alla vigilia è uscito il topolino. Come succede quasi sempre. Vialli ha cercato il gol al 43' recuperando in rovesciata un lancio troppo lungo e raccogliendolo al volo. Sarebbe stato un gol incredibile. E nel secondo tempo ha scagliato un paio di tiri da una ventina di metri. Ravanelli, colpito duro da Di Matteo dopo mezz'ora, nella ripresa si è eclissato. Storie di ordinaria normalità e di facce incazzate per due che erano abituati a giocare insieme e si sono ritrovati contro. Rimpiangendo, con quello che hanno intorno, di non essere ancora uno a fianco all'altro. La coppia terribile di un campionato che fu. Marco Ansaldo Gianluca Vialli ha sfidato l'ex compagno dei tempi della Juve, Fabrizio Ravanelli nella partita tra Chelsea e Middlesbrough: ormai i colori bianconeri fanno parte del passato per questi due attaccanti che sono emigrati in Inghilterra Eccoli in azione contro le difese avversarie (nella foto a fianco Vialli, in quella a destra Ravanelli)

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