Torna l'incubo degli sfratti

Dal 31 agosto «senza casa» un milione e 200 mila famiglie Dal 31 agosto «senza casa» un milione e 200 mila famiglie Torna l'incubo degli sfratti // Sunta: proroga, poi la riforma ROMA. Torna la tensione per gli si'ratti, per le proroghe e per l'ennesimo decreto-legge che minaccia di mettere sul lastrico qualche milione di italiani. Il provvedimento scade a fine agosto e il Sunia, il sindacato degli inquilini, chiede che venga reiterato e che arrivi l'ennesima proroga. Una storia che si ripete da un decennio: sotto la spada di Damocle del rinvio dovrebbero essere oltre un milione e 200 mila famiglie. Il dato (fornito dal Sunia) è di febbraio, quando si presentò, per la prima volta nel '96, la necessità di affrontare il problema-casa. Ma la soluzione, proroga dopo proroga, è soltanto differita e ora si attende un altro rinvio che lascerebbe aperto il problema e finirebbe per scontentare tutti, incrinimi e proprietari. Luigi Pallotta, segretario nazionale del Sunia, ieri è tornato alla carica: «Se il decreto di proroga, che scade il 31 agosto, non venisse reiterato, prefetture e questure sarebbero investite da migliaia di richieste per l'assistenza della forza pubblica nelle procedure di sfratto». Ma non sarebbe comunque una soluzione all'eterno dramma dell'abitazione. Pallotta si rivolge direttamente al governo: «E' indispensabile, nel contempo, lavorare rapidamente alle indispensabili riforme della locazione abitativa e della disciplina degli sfratti». Antonio Di Pietro, ministro dei Lavori pubblici, a metà giugno, davanti alla commissione di Montecitorio, si era mostrato ben poco propenso ad allungare la serie dei decreti di proroga. Aveva parlato dell'«abitare» e di un'emergenza non più legata alla quantità delle «case che non ci sono», quanto alla «qualità» del vivere che richiede un recupero delle abitazioni degradate e la tutela del territorio. In sostanza, aveva concluso «non si può andare avanti a proroghe: serve una diversa regolamentazione del mercato-casa». La diversa regolamentazione sembra ancora lontana e ora Pallotta lancia l'idea di un patto sociale che coinvolga governo, inquilini e proprietari: «affinché in questo periodo di proroga si realizzi un accordo per rilanciare il mercato dell'affitto e si esca dall'incertezza attuale, acuita ulteriormente dalla recente sentenza della Consulta sui patti in deroga». In sintesi, la proposta del Sunia comprende una profonda riforma fiscale «che premi chi affitta e penalizzi chi tiene non occupato il patrimonio immobiliare»; la definizione di nuove regole con l'introduzione del contratto naziona- le dell'affitto; la graduazione degli sfratti, salvaguardando in particolare i nuclei familiari di anziani e di lavoratori a basso reddito; la razionalizzazione dell'uso delle risorse disponibili e la corretta gestione del patrimonio di edilizia pubblica. Con un attento e continuo monitoraggio del patrimonio pubblico esistente, ha spiegato Pallotta «si recupererebbero ogni anno migliaia di alloggi per far fronte all'emergenza casa». E proprio nel settore degli alloggi pubblici si è aperta ieri la controversia tra Inail e 6 mila suoi «inquilini», dopo la richiesta dell'ente: conguaglio degli oneri accessori (spese di portierato, manutenzione aree condominiali, acqua, luce e pulizia) per gli anni dal 1982 al 1991, 12 miliardi in totale. I sindacati sostengono che gli oneri sono caduti in prescrizione, mentre Roberto Urbani, direttore generale dell'Inail risponde che «quella dell'istituto è un'azione trasparente con lo scopo di recuperare denaro pubblico», [b. g.l 1986

Persone citate: Antonio Di Pietro, Luigi Pallotta, Pallotta, Roberto Urbani

Luoghi citati: Roma