Grozny, è l'ora dell'attacco finale di Anna Zafesova

Grozny, è l'ora dell'attacco finale RUSSIA Mentre Eltsin bacchetta Lebed («Meno chiacchiere»), precipita la situazione nel Caucaso Grozny, è l'ora dell'attacco finale Mosca ai ceceni: lasciate la città entro giovedì MOSCA NOSTRO SERVIZIO Precipita la situazione in Cecenia: il comandante in capo provvisorio delle forze russe, generale Konstantin Pulikovski, ha minacciato ieri sera di lanciare un attacco militare su larga scala contro i guerriglieri secessionisti a Grozny. L'ultimatum è stato reso noto dall'agenzia russa Interfax: il termine di 48 ore per lasciare Grozny scatta da questa mattina. Pulikovski ha ordinato ai civili ancora presenti nella capitale cecena di abbandonare la città entro giovedì mattina, dopo di che inizieranno «operazioni militari su larga scala» contro i sscessionisti. Pulikovski, secondo Interfax, ha detto che i militari russi aiuteranno i civili a uscire dalla città creando un corridoio di sicurezza verso Nord Est. Il comandante delle truppe russe ha giustificato la sua decisione affermando che ci sono state costanti violazioni del cessate-il-fuoco da parte della guerriglia separatista. Il comando russo poco prima aveva smentito di aver lanciato ieri sera un attacco in grande stile su Grozny, come aveva invece denunciato il portavoce secessionista Udugov. La ripresa del conflitto armato a Grozny avviene poche ore dopo la bacchettata affibbiata da Eltsin sulle mani di Alexandr Lebed. Il presidente russo ha infatti ordinato al suo rappresentante in Cecenia di chiudere il conflitto con il ministro dell'Interno Kulikov e di mettersi a lavorare per portare la pace nel Caucaso. In un decreto firmato apposta per circoscrivere i compiti di Lebed, Eltsin ha anche precisato cosa dovrebbe fare: sbloccare gli edifici governativi e le caserme e ripristinare i posti di blocco russi. In altre parole questo significa sbattere fuori gli indipendentisti da una città sulla quale loro hanno un controllo pressoché totale. Un obiettivo impossibile da raggiungere senza ricominciare operazioni militari su larga scala. Cosa che puntualmente Pulikovski ha minacciato ieri sera. Dunque Lebed aveva ragione: l'incarico presidenziale di far tacere i cannoni in Cecenia era una trappola per farlo fuori, o almeno screditarlo, con la sua immagine di eroe senza macchia e senza paura. Prima Eltsin ha concesso al generale poteri straordinari per gestire l'esplosiva situazione nel Caucaso e poi gli ha affidato una missione impossibile. Se Lebed seguirà alla lettera gli ordini del Cremlino, distruggerà la sua fama di duro che vuole e può portare la pace. Se deciderà di disobbedire potrà essere cacciato come incompetente. Ieri, intanto, Time ha rivelato che Eltsin starebbe per recarsi in Svizzera per curare il suo cuore malandato. Il Cremlino ha negato categoricamente e anche dalla Svizzera è arrivata una smentita. Ma, aggiungendosi alle voci precedenti di un trapianto cardiaco che Eltsin avrebbe già subito, queste indiscrezioni fanno sospettare che forse non c'è fumo senza arrosto. Anna Zafesova Eltsin: sono davvero sue le dichiarazioni che gli vengono attribuite dal Cremlino? Continua il giallo sulla salute del Presidente. Il Cremlino smentisce le voci di cure in Svizzera