Vìdeo crudel, che ci rattristi con il sentimento del tempo

Vìdeo crudel, che ci rattristi con il sentimento del tempo Vìdeo crudel, che ci rattristi con il sentimento del tempo Pane e amore senza la Lello ELETTRA Marconi sorride molto, peccato che se ne stia seduta impalata su una poltroncina posta al lato di una scarna stanzetta: davanti a lei, Gianni Bisiach, l'autore della trasmissione «XX Secolo», che ha debuttato l'altra sera su Raiuno. Un debutto la vigilia di Ferragosto? Proprio. Si vede che la rete doveva togliersi questo dente, e ha pensato di accucciarsi d'estate sulla scomoda poltrona del dentista. Non l'avrà visto quasi nessuno quel programma, ma che peccato: soprattutto per i filmati. Sapete quei polverosi filmati in bianco e nero, ovviamente, fatti a inizio secolo, dove tutti camminano alla Ridolini. Bellissimi, fascinosi e nostalgici, come i «verdi paradisi degli amori infantili» che canta il poeta. La prima puntata era dedicata alla donna, con spezzoni di film e interviste (oltre ad Elettra Marconi, a Carlo Ludovico Bragaglia, 102 anni, che ha ricordato i busti con le stecche che stringevano le vite e facevano dirompere i seni): le donne perdute che ballano il tango, e se non sono perdute si mettono la maschera sul viso per non farsi riconoscere; PANE, AMORE E ANDALUSIA le suffragette in corteo e le dive del muto che si attaccano alle tende influenzate da Gabriele D'Annunzio; le operaie alla catena di montaggio e le dame della buona società tanto impegnate in passeggiate nei parchi con l'ombrellino; le fanatiche fans ai funerali di Rodolfo Valentino e le maliarde al tabarin, le pioniere sulle auto e sugli aerei e le prime scienziate, magistrate, docenti universitarie. Bisiach ha quel tono non esaltante, non scoppiettante, non accattivante: un po' didascalico, ma completo e conciso. Ma belle più di tutto le immagini ritrovate: vedere Gloria Swanson giovanissima che gioca sulla spiaggia, ma anche signore sconosciute che ballano o passeggiano o lavorano, e adesso chissà dove sono, sotto quali pietre, sotto quale polvere, fa venire un po' di brividi, una televisiva malinconia, un sentimento del tempo che soltanto il video può trasmettere: video crudel. Un probabilmente ultimo tentativo di tv a tema sociale, su Raidue: questo era un pallino del direttore La Porta, che si occuperà di palinsesti notturni, sostituito alla rete da Carlo Freccerò. L'altro giorno c'erano alcuni programmi interamente dedicati alle periferie, che sono uguali in tutto il mondo, un po' come il Sud («è sempre uguale il Sud, in tutto il mondo è uguale», diceva Pierangelo Bertoli). L'ex ministro Guidi sottolineava come ci siano periferie di disperazione, ma anche periferie di vita: soprattutto in estate, la periferia diventa il centro della città, dove il tessuto sociale tutto sommato regge di più. Si è anche parlato di emarginazione e di integrazione, di futuri personali legati a permessi di soggiorno. Argomenti seri, ben poco estivi, secondo il concetto estivo tradizionale. Ma proprio dalla trappola delle stagioni bisognerebbe uscire: il punto è realizzare buoni programmi, e 'originali, che non siano noiosi mai. Le persone che parlano in uno studio, dicendo pure cose interessanti, ormai ci spazientiscono. Così si usa la televisione come la radio, è troppo facile e infine poco redditizio. Mentre dalla tv vogliamo la tv, con la forza delle immagini. duteviso Alessandra Comazzi I PROGRAMMI DI OGGI 1954, alle 20,40, su Retequattro; dur.: 97' Regia di Javier Setó. Con Vittorio De Sica, Peppino De Filippo, Carmen Sevilla, Columba Dominguez, Mario Carotenuto, Lea Padovani, Dolores Palumbo. Il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto (De Sica) cerca di sfuggire alle nozze con donna Violante (Padovani) accompagnando la banda musicale al festival di Siviglia e ne approfitta per corteggiare la giovane Carmen (Sevilla), ma è a sua volta insidiato dalla matura Dolores (Dominguez). Il quarto episodio della serie iniziata con «Pane amore e fantasia» vede ormai rimanere della formazione storica il solo De Sica, ripiegato nella ripetizione di una struttura narrativa troppo stantia ma coadiuvato con onesto mestiere dal simpatico Peppino De Filippo. NON MANGIATE LE MARGHERITE 1960, alle 20,30, su Telemontecarlo; dur.: 111' Diretto da Charles Walters con Doris Day, David Niven, Janis Paige, Spring Byington, Richard Haydn, Patsy Kelly. La movimentata vita familia¬

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