Beneficenza, può essere un business; il doppiopesismo degli Archivi

Beneficenza, può essere un business; il doppiopesismo degli Archivi Beneficenza, può essere un business; il doppiopesismo degli Archivi glia matta di mdurirci il cuore in forma definitiva. Per favore, enti benefici: pubblicate anche stipendi, nome e cognome dei dipendenti, consulenti, e grado di parentela. LA LETTERA DI O.d.B. re" anche lei, sì, ma delle rotondità più "caste", se non altro più "elevate". Non mi pare giusto, ma forse mi sbaglio, che a chi assiste alle Olimpiadi debbano restare in mente di Marie-José Perec, soprattutto le natiche. D'altra parte, non se l'è cercato? Mi "scusi" pei I' "argomento". P.S. Le allego la foto più "casta" riguardo a quanto detto...». Egr. Sig. Del Buono, vorrei far notare che la bella Marie-José Perec ha insistito un po' troppo nell'evidenziare i glutei, mantenendo lo slip in una «configurazione» assai ridotta dietro, sia durante le gare olimpiche sia subito dopo, tanto che le telecamere americane, dunque anche piuttosto puritane, si «vergognavano» giustamente d'inquadrarla se non dalla vita in su. Avrebbe potuto facilmente riportarlo a dimensioni normali, sistemandoselo con le mani ma non l'ha fatto. Perché? Mario Galli, Reggio Emilia GENTILE Signor Galli, lei anticipa quel che le avrei potuto (o voluto) rispondere io, ovvero: «Sembrerà un argomento futile, o, peggio, a qualcuno pruriginoso e magari perverso...». A me futile lo sembra senz'altro, e potrei chiudere qui. Ma lei continua con un «ma, eccetera», e io sono tenuto a darle spazio perché porti a termine la sua esternazione: «Ma io dico che in tal modo la pur bella atleta ha spostato, e credo consapevolmente, l'attenzione di quasi tutti dal suo viso e dai suoi risultati pur "ottimi", ad un'altra "visione" della donna, un tipo d'approccio molto "volgare", poco poetico, molto sensuale e sessuale, attraente sia pure, ma davvero non da romantici. Perché l'ha fatto secondo lei? Per far vedere che è una donna prima che un'atleta? Per scioccare? O forse oggi è meglio essere "pratici", almeno ha "fatto vede- Ma nol'Olimdei gu Angelico Sibona Balangero (To) Discriminazioni fra i documenti Due domande restano per me da decenni senza risposta: 1 ) tanto negli Archivi di Stato (istituti periferici), quanto all'Archivio Centrale dello Stato (istituto, appunto, centrale, perché, anziché ricevere e conservare atti di istituti ed uffici periferici, riceve e conserva quelli dei Ministeri e quelli degli uffici statali della sola provincia di Roma), si conservano documenti cosiddetti riservati, relativi, cioè, agli ultimi cento anni (processi penali) o cinquant'anni, o settanta, per la cui consultazione è necessario un particolare placet, mirante ad evitare che la divulgazione di dati ivi contenuti possa essere pregiudizievole per la riservatezza dei soggetti ivi nominati e dei loro familiari; ciò premesso, chiedo perché all'Archivio Centrale dello Stato sia possibile essere autorizzati seduta stante, in loco, mentre per gli uffici periferici ci si deve sottoporre ad un lunghissimo iter (anche più mesi). E' appena il caso di sottolineare che, spesso, per i fascicoli personali già delle Questure, ciò che si trova in minuta o velina negli archivi di Stato periferici, si trova in bella copia all'Archivio Centrale dello Stato; perché due pesi e due misure, a seconda che tali documenti riposino sulle rive del Tevere, o all'ombra del Conerò? 2) ho alluso, prima, ai processi penali, la cui secretazione avviene appena letta la sentenza (che rimane di pubblico dominio), anche quando il processo medesimo si sia svolto con gran concorso di pubblico e con l'intervento massiccio dei mezzi di comunicazione moderni. Ora, se è comprensibile che la parte istruttoria sia guardata con un occhio di maggior caute- n era piade ardoni Gentile Signor Galli, lei virgoletta quasi ogni parola che scrive per sottolinearne la portata e, quindi, mi crea delle difficoltà di interpretazione, ma la ringrazio per avere unito la fotocopia del corpo del reato, in modo che fossi in grado di rendermi maggiormente conto dell'entità del misfatto, secondo lei, compiuto dalla vincitrice dei 200 e dei 400. Altrimenti, avrei continuato a ricordare le ultime Olimpiadi come una manifestazione di atletica, perché, pure avendo seguito abbastanza le gare alla televisione, non avevo concentrato la mia attenzione su quanto ci ha voluto vedere lei, ovvero un'esibizione oscena. Abbiamo evidentemente un punto di vista diverso, lei è stato dietro alle natiche, io ho seguito anche il resto del corpo dell'atleta e i risultati che raggiungeva. D'altra parte, a mia scusante, non ero stato informato che si trattasse delle Olimpiadi dei Guardoni. ne siano alla base della sopravvivenza di un popolo. Ieri come oggi. Il Nord ha bisogno del Sud come 11 Sud ha bisogno del Nord ma così non la pensa il signor Bossi, fomentatore di discordie, che ha minacciato di tracciare nuovi confini con una catena umana lunga quanto tutto il Po, per sottolineare il definitivo distacco dallo Stato Unitario Italiano. Divenga allora quella la barriera del sale! Non un solo grammo dell'umile e prezioso sale del Sud oltrepassi il fiume. In meno di un mese, con reazioni a catena, le varie industrie conserviere, il turismo e quant'altro si può immaginare cadrebbero in ginocchio. Liliana Pecchi Volley, abbiamo perso ma con punti in più Per l'assegnazione della medaglia d'oro olimpica ho assistito con appassionata trepidazione, domenica 4 agosto, alla trasmissione televisiva dell'incontro fra la nostra rappresentativa d'Italia e quella d'Olanda. Purtroppo ho dovuto constatare con rammarico che la nostra rappresentativa giunta in parità di giochi al quarto set, ma con ben sette punti in più marcati (Italia: 12 + 15 + 14 + 15 = 56. Olanda: 15 + 9+16 + 9 = 49), dovendo per regolamento rinunciare a questi ha perso l'incontro per 16 a 14 complice una palla andata fuori di pochi centimetri. Al termine dell'incontro, mentre i «tulipani» quasi esplodevano di gioia, mi sono chiesto quanto sia attendibile un regolamento che assegna un massimo alloro olimpico a chi in tutto l'incontro ha realizzato 65 punti (49 + 16) contro i 70 subiti (56 + 14). E' vero che i regolamenti di giuoco si debbono rispettare, ma è altresì vero che se questi hanno delle dissonanze bisogna eliminarle. Perché dopo i quattro giuochi finiti in parità in sede di spareggio, dove più non c'è il cambio palla, non si contano anche i punti di differenza a chi li ha ottenuti? Se così fosse stato nell'occasione la squa¬ dra italiana avrebbe potuto iniziare lo spareggio con ben sette punti di vantaggio. Ciò che ancor più mi ha rattristato è l'avere letto il giorno dopo su certi quotidiani che vanno per la maggiore articoli che ingiustamente troppo evidenziavano pecche di gioco che a mio avviso non ci sono state. Santino Bruno Pezzuolo Alassio (Sv) Così sono uscito dalla depressione Sono nato e cresciuto in un ambiente dove c'era molta possibilità di avere un'esistenza piena e abbondante. Finché a vent'anni mi sono autoconvinto di non potere più godere della vita. Sono arrivato a vivere fuori e dentro a cliniche psichiatriche, depresso fino al punto da ricevere due elettroshock alla settimana e innumerevoli flebo di psicofarmaci. Per quattro anni. Per una coincidenza, che non è stata sicuramente un caso, ho incontrato un gruppo di persone con cui ho vissuto un'esperienza terapeutica nuova. Mi dicevano che potevo anch'io godere della vita e la cosa che più mi meravigliava era che loro godevano della vita. Ho iniziato a lavorare su me stesso al fianco di questi terapisti, che poi sono diventati miei amici, per alcuni anni. Ora vivo felice anche solo perché vedo il sole splendere al mattino, o perché sento l'aria che respiro entrare e uscire dai miei polmoni. E sono talmente grato all'esistenza e riconoscente verso queste persone che la fiducia mi spinge adesso a comunicare che esiste una possibilità di dare un nuovo corso alla propria vita per uscire da una situazione che i medici chiamano «pazzia». Queste persone che ho incontrato si chiamano sanniasyn e vivono e lavorano in un centro all'avanguardia che porta il nome di Gautama. Arka Roberto Mantovani Morosolo-Casciago (Va)

Persone citate: Bossi, Del Buono, Galli, Gentile Signor Galli, José Perec, Marie-josé Perec, Mario Galli, Roberto Mantovani, Santino Bruno, Sibona

Luoghi citati: Balangero, Casciago, Italia, Olanda, Reggio Emilia, Roma