In Puglia scatta l'emergenza-epatite

Preoccupante aumento di casi negli ultimi giorni, ospedali in difficoltà per i ricoveri Preoccupante aumento di casi negli ultimi giorni, ospedali in difficoltà per i ricoveri In Puglia scatta l'emergenza-epatite Sotto accusa una partita di cozze non controllata If oratori di Bari If vitale come l'aria che respirano. Sotto accusa le cozze, dunque: secondo il professor Gioacchino Angarano, aiuto della clinica di malattie infettive del Policlinico, l'impennata di ricoveri registrata in estate è dovuta alla vendita di una grossa partita di cozze non controllate, o importate Considerati i tempi di incubazione della malattia, il consumo sarebbe avvenuto tra la metà di giugno ed i primi di luglio. Ad essere colpiti soprattutto gli adolescenti. «Questi soggetti - spiega il professor Angarano - per alcuni anni si sono ammalati di meno. Per questo oggi la maggior parte dei giovani non è protetta dagli anticorpi dell'epatite "A", non avendo incontrato la malattia in precedenza». Giovani più esposti dunque, per via delle cattive abitudini, ma anche a causa di controlli superficiali, o inesistenti. Lo conferma il professor Salvatore Squarcione, direttore dell'ufficio di profilassi delle malattie infettive del ministero della Sanità: «Avevamo previsto un aumento dei casi di epatite in Puglia - dice Squarcione - sin dall'inizio dell'anno, dopo l'attività di monitoraggio della situazione igienico-sanitaria disposta a seguito dell'emergenza colera. Si dovevano attuare una serie di misure e verifiche sulla vendita e la conservazione dei cibi al minuto». All'epoca del colera, cioè tra il '94 e il '95, furono stabilite varie regole: al divieto di vendere i mitili crudi, venne affiancato un decalogo sulle più elementari norme igieniche, relative al consumo di frutta e verdura, spesso bagnate con acqua di provenienza sospetta od esposte ad insetti. A questo si aggiunsero altri accorgimenti, come la distribuzione di acqua depurata ai pescatori, affinché non inquinassero il pescato proprio al momento della vendita. Non è servito a nulla ed i miliardi stanziati per fronteggiare il colera sono serviti anche meno, dato che il professor Squarcione, sub commissario nel periodo del colera, denuncia forti ritardi nella ristrutturazione di acquedotti, fogne e nello smaltimento dei rifiuti solidi. Secondo l'infettivologo del ministero la causa va ricercata nelle resistenze opposte dalle amministrazioni che hanno portato, almeno per sei mesi, alla paralisi delle attività di ristrutturazione, vanificando gli interventi in regime di straordinarietà conferita al prefetto Corrado Catenacci. Toni Scuro mini per essere affiliata»

Persone citate: Angarano, Corrado Catenacci, Gioacchino Angarano, Salvatore Squarcione, Squarcione

Luoghi citati: Puglia