Rapinati per un permesso di soggiorno

Extracomunitari clandestini alla ricerca di documenti: un falso si paga fino a 5 milioni Extracomunitari clandestini alla ricerca di documenti: un falso si paga fino a 5 milioni Rapinoti per un permesso di soggiorno 5/ indaga sull'aggressione a una cameriera e a uno studente Permesso di soggiorno, chiave del Paradiso. Per migliaia di extracomunitari clandestini quel documento, poco più di un rettangolo di carta numerato con i bolli della Questura, rappresenta lo strumento per cambiare vita, per guardare al futuro finalmente con speranza. In tanti, approfittando della recente normativa, sono riusciti quest'anno a coronare il sogno. Tanti altri, fra i quali numerosi pregiudicati e malavitosi, non potendo dimostrare di avere un'occupazione stabile hanno dovuto rinunciare ad ottenere legalmente il documento. Ed hanno pensato, così, di procurarselo nel modo più consono alle loro abitudini: con la rapina. I carabinieri e la questura stanno indagando, a questo proposito, su due episodi avvenuti negli ultimi giorni: le aggressioni di una cameriera peruviana e di uno studente marocchino. In entrambi i casi l'obiettivo dei malviventi era il loro permesso di soggiorno. Consuelo P., 22 anni, originaria di Lima, è stata affrontata alle 20,45 in via Marco Polo da quattro extracomunitari, che le hanno strappato la borsetta con il documento, il passaporto, e circa 600 mila lire. L'hanno poi minacciata, intimandole di stare zitta, ed alla fine hanno anche cercato di violentarla. L'altra aggressione pochi minuti prima di mezzanotte, in via della Rocca. Qui uno studente marocchino di 18 anni, Antar El Moustafà, stava rientrando a casa, quando è stato affrontato da un connazionale, Jabram Mostafà, 27 anni, che è riuscito a sottrargli il portafoglio (con permesso di soggiorno e passaporto) ed a scappare. L'episodio non è sfuggito ai carabinieri del Battaglione Piemonte, impegnati nel presidio di piazza Maria Teresa, che sono riusciti a bloccare il ladro ed a riconsegnare la refurtiva allo studente. Perché il permesso di soggiorno è tanto prezioso? Perché si arriva a delinquere per ottenerlo? Innanzitutto perché consente a chi lo possiede di espatriare e poi di rientrare in Italia. Rubando il permesso, insieme al passaporto, questa operazione diventa ancora più semplice, talvolta senza dover nemmeno ricorrere alla falsificazione della fotografia, considerata certificato, per denaro, centinaia di rapporti di lavoro inesistenti. E' segnalato anche un giro di falsi d'autore, preparati da specialisti che un tempo «lavoravano» soprattutto sui documenti di identità: l'accoppiata permesso di soggiorno-passaporto (entrambi con lo stesso nome fasullo e le foto dell'acquirente) può costare sino a 5 milioni. Non mancano nemmeno personaggi extracomunitari di dubbia collocazione che, dopo avere fatto da tramite con le ambasciate per la concessione degli «attestati di identità», necessari per iniziare la pratica preliminare alla concessione del permesso di soggiorno, pretendono ora denaro per l'emissione del passaporto, necessario per il ritiro in Questura del documento finale. Per un passaporto nigeriano (autentico) la richiesta è di 1 milione e 200 mila lire. Scontata a 800 mila lire se si è almeno in tre. Extracomunitari in coda a primavera per ottenere il permesso di soggiorno la «omogeneità» che si riscontra nei volti dei maghrebini. Ma non mancano altri vantaggi: con il permesso di soggiorno è possibile stipulare contratti di forniture elettriche, metano, telefono, e si riesce anche ad accedere a prestiti, potendo così dimostrare di avere un'occupazione, quindi un reddito. Il permesso di soggiorno è anche una referenza preziosa per chi cerca lavoro: dimostra che l'extracomunitario si è già inserito e testimonia della sua onestà. Intorno a questo documento sono fiorite le truffe. A cominciare dalle false attestazioni di alcuni imprenditori che hanno Angelo Conti A San Paolo del Brasile. Con lui si estingue la linea maschile del casato Genova-Savoia

Persone citate: Angelo Conti, Mostafà, Moustafà

Luoghi citati: Brasile, Italia, Lima, Piemonte, San Paolo, Savoia