Prodi: nervi saldi
Prodi; nervi saldi Prodi; nervi saldi «Per battere il Carroccio avanti con il federalismo» CARPINETT (REGGIO EMILIA). Nervi saldi e senso della realtà. Agli annunci roboanti di Umberto Bossi, Romano Prodi risponde con calma e distacco. Obiettivo: spegnere gli ardori secessionistici, togliere peso politico alle dichiarazioni del leader della Lega. «Teniamo fermi i nervi e cerchiamo di vedere come stanno realmente le cose», è l'invito del premier che da Carpineti, di cui è cittadino onorario, assicura: «Le minacce di Bossi rimangono minacce. E' molto triste sentire certe espressioni, ma non ci preoccupano più di tanto: non c'è nulla che sia sfuggito o stia sfuggendo all'attenzione del governo». Anzi, puntualizza: «Il governo sta andando avanti sul federalismo. Ha già proceduto ad una riforma totale dello Stato, che può essere realizzata a Costituzione invariata ed ha già inviato al Parlamento due disegni di legge che sono assolutamente rivoluzionari perché introducono un federalismo profondo ed innovatore. Sapete che vi dico? Credo proprio sia stato questo che ha preoccupato Bossi». Il caso Lega, insieme alla questione scottante delle nomine tv, figurerà probabilmente all'ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri, al rientro dalle ferie: «Se ci saranno problemi particolari ne discuteremo», si limita a dire il presidente. «Ma per favore, non precipitiamo gli eventi, perché per ora non c'è nulla di strano né di particolare». Prodi è da alcuni giorni lontano da Roma: sta trascorrendo un breve periodo di riposo a Bebbio, sull'Appennino reggiano, dove per Ferragosto si riunisce tutta la famiglia. Mantiene però un filo diretto, quotidiano, con il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano: «Una prassi nonnaie», ridimensiona. «Bossi o non Bossi, il presidente del Consiglio e il ministro dell'Interno si sentirebbero comunque regolarmente. E' mi fatto di routine, obbligatorio e tranquillo, che capita in ogni Paese civile». Prodi non si dice preoccupato dalle dichiarazioni del leader leghista («è tutto sotto controllo», ripete mentre stringe mani e invia sonisi ai cittadini di Carpineti, dov'è in visita ufficiale), ma reagisce quasi con fastidio a chi gli ricorda che, seppur con intento provocatorio, il presidente del Senato ha parlato dell'ipotesi di un referendum sul secessionismo: «Per quanto mi riguarda, l'espressione secessione non la voglio neppure prendere in considerazione». E neppure vuole parlare di cosa succederà sul Po il 15 settembre, il D-day della Padania leghista: «Non succederà niente, lasciamo stare». Ma allora, Presidente, quali sono le reali intenzioni di Bossi? «Bossi ha già rettificato molte cose dette ed altre le rettificherà nei prossimi giorni, onnai è diventato un suo stile quello di fare grandi affermazioni per poi smentirle il giorno dopo». Insomma, tutta colpa dei titoli cubitali dei giornali? «No, ma questa abitudine di esaltare la dimensione dei problemi dovrebbe essere usata con molta parsimonia. Bisognerebbe avere più tranquillità, senso della legge, senso delle istituzioni. Ma se proprio si deve riempire la prima pagina con dichiarazioni sensazionali lo si faccia, non so proprio cosa farci». Da parte sua, confida ai cittadini riuniti nella piazzetta del paese, per il suo governo ha scelto un'altra strada: «Pochi annunci, molto silenzio, ma molti fatti». Una strategia che richiede una grande coesione tra gli alleati. E pochi equivoci sul futuro della coalizione. Per questo, Prodi da Carpineti si preoccupa di inviare un messaggio rassicurante ai Popolari, spaventati da un Ulivo troppo forte: «Non c'è nessuna intenzione di fare un partito». Ed aggiunge. «Tra i comitati e i singoli partiti della coalizione non c'è controversia e concorrenzialità, ma mia complementarità assoluta. Uno dei punti fondamentali del nuovo statuto dell'Ulivo è la doppia appartenenza. E quando si fa della doppia appartenenza un requisito fondamentale, vuol dire che non vi è nessuna intenzione di fare un partito». In alto a sinistra le camicie verdi ad un comizio della Lega Marisa Ostolani
Persone citate: Bossi, Giorgio Napolitano, Prodi, Romano Prodi, Umberto Bossi
Luoghi citati: Carpineti, Reggio Emilia, Roma
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