Ancelotti marcia indietro sul tridente

Le ultime partite degli emiliani non hanno soddisfatto il tecnico: c'è molto da rifare Le ultime partite degli emiliani non hanno soddisfatto il tecnico: c'è molto da rifare Ancelotti, marcia indietro sul tridente Ma Zola lo incoraggia: sta nascendo il gruppo m TENNIS, 0K AGASSI E SI-US. Andre Agassì ha vinto il torneo di Cincinnati (2,2 milioni di dollari), battendo in finale Michael Chang per 7-6 (7-4), 6-4. Il torneo femminile di Montreal è andato invece a Monica Seles, vittoriosa per 6-1, 7-6 (72) su Arantxa Sanchez. Infine Sandra Cecchini si è dovuta ritirare nel 1° set della finale di Styria (Aut), vinta cosi dalla Paulus. ■ BECKER: «NON MI RITIRO». In un'intervista al periodico tedesco Bild am Sonntag, Boris Becker ha smentito di volersi ritirare, anche se ha precisato che in futuro giocherà solo i tornei più importanti. ■ BASEBALL, JUVE QUARTA. 12" di ritorno: Lemet Li-Delirium Vr 7-8, Caripanna-Fontemura Gr 6-2, JuveTo-Caserta 12-3, IvasRn-Danesi Nett. 8-3, Ita Ieri Bo-Gb Mo 3-5. Classif: Cariparma 821; Danesi 769; Ivas 590; Juventus 564; Fontemura 538; Caserta, Gb410; Delirium 385; Italeri 333; Lemet 179. a CICLO, PORTOGALLO ITALIANO. Nella 7" tappa del Giro del Portogallo, vittoria per distacco di Roberto Moretti, con 7" su Lelli che conserva il primato in classifica. Lo spagnolo José Maria Jimenez ha vinto invece la Subida a Urkiola in salita, precedendo di 23" Fincato e di 25" Pellicioli. ■ GUIDI IN DANIMARCA. Fabrizio Guidi ha vinto il Giro di Danimarca. Nell'ultima tappa, successo di Minali su Ozers e Guidi. Quest'ultimo in classifica ha preceduto i danesi Sorensen e Rijs. Ai Mondiali jr di Novo Mesto (Slo), oro per Simone Lo Vano nella crono individuale e bronzo per Samantha Loschi nella prova a tempo. ■ NUOTO, AZZURRINI SUL PODIO. Agli Europei juniores di Copenaghen, terzo posto per Erica Barazza nei 100 farfalla, argento per Cristina Bolzonello nei 400 si e ancora bronzo per la 4 x 100 mista. ■ BASKET, DJ0RDJEVIC SE NE VA. Lo statunitense John Kevin Crotty, playmaker 27enne alto 188 cm, ex professionista nella Nba a Cleveland, ha firmato un contratto annuale per 500 mila dollari con la Teamsystem Bologna, che divorzia così dal serbo Sasha Djordjevic, di recente argento ad Atlanta con la Jugoslavia. Djordjevic avrebbe ricevuto interessanti offerte da Limoges, Olympiakos Pireo e dalla Nba (Portland e Charlotte). Il tarlo del dubbio s'è insinuato nella testa di Carletto Ancelotti. E, si sa come vanno queste cose. A forza di mettere in discussione quello che si sta facendo a un certo punto si ricomincia da zero. Un mese fa, prima ancora che il Parma si ritrovasse per il raduno precampionato, il neo allenatore gialloblù confidò la sua sicurezza nel tridente, nell'ipotesi cioè di vedere insieme all'opera Zola, Chiesa e Crespo. Ora, dopo le prime tentennanti uscite, compresa l'ultima insapore di sabato sera contro la Cremonese, e prima ancora di avere tra le mani l'argentino reduce dall'Olimpiade, Ancelotti mette le mani avanti. «Onestamente - ammette siamo ancora ai lavori in corso. Speravo di essere più avanti, a questo punto. Mi mancano molti elementi, quasi tutti reduci dai Giochi di Atlanta. Un altro arriverà solo dopo Ferragosto, perché acquistato all'ultima ora, è il brasiliano Zè Maria, un difensore esterno. Le prove finora effettuate se da una parte mi hanno confortato sull'attaccamento e sulla voglia di fare dei giocatori, dall'altra mi stanno facendo pensare. Se, dico se, il prezzo da pagare per il tridente continuerà a rivelarsi così elevato, potrei anche rivedere qualcosa». Il Parma sta giocando male, segna con il contagocce ma soprattutto non dà l'impressione di dominare le partite, i sincronismi non sono per nulla automatici. Le punte si scambiano di posizione alla ricerca di quella più consona agli sbocchi delle manovre, ma il centrocampo arranca, fatto com'è più da forti interditori che da manovratori creativi; «Quindi, quello del tridente non deve diventare un chiodo fisso - ribadisce Ancelotti -. Potrei trovare una soluzione che lasci inalterato il potenziale offensivo ma permetta al contempo una migliore copertura della difesa da parte del centrocampo». Ci aveva provato Scala, un anno fa, a mettere insieme Stoichkov, Zola e Melli. La soluzione era abortita quasi sul nascere a causa delle difficoltà cui erano andati incontro i centrocampisti fra i quali (come oggi Bravo) c'era comunque un elemento d'esperienza come Pin. Ora Ancelotti neppure aspetta Crespo e già pensa al domani. Che potrebbe portare a un Par¬ PARMA DAL NOSTRO INVIATO ma con Chiesa e l'argentino di punta e con Zola in una posizione sulla falsariga di Baggio nel Milan, dietro le due punte e appéna davanti ai tre centrocampisti. Ciò sgraverebbe Bravo da un doppio lavoro di cucitura e di rilancio della manovra. Questo è quanto pensiamo che possa accadere. Perché, di mezzo, c'è sempre Zola. E' lui l'ago della bilancia. Se la sentirà il fantasista sardo di arretrare una decina di metri, di lasciare l'etichetta di attaccante puro e cucirsi addosso un ruolo che da anni non recita più? A sentirlo c'è da credere che Gianfranco sia più portato a insistere sul tridente: «Il Parma è in ritardo di condizione, io stesso non sono in condizione ottimale e per questo manca la fluidità della manovra, non c'è brillantezza. Ci vuole pazienza, e tanto lavoro. La cosa più importante, ora, è continuare a cercare le giuste posizioni, di trovare sbocchi nuovi al gioco». Si parla, con Zola, della mentalità vincente. Come se fosse la spina mai inserita nella presa: «E' una cosa da costruire giorno dopo giorno. Cominciamo a far nascere l'intesa di gruppo, cosa che sta avvenendo visto come si sono ambientati in fretta i nuovi. Poi penseremo a sfruttare al meglio il potenziale che abbiamo. Con Juve, Inter e Milan, il Parma parte tra le favorite del torneo. Abbiamo qualcosa in più rispetto a tutte le altre, penso a Fiorentina, Lazio e Roma che possono però costituire delle sorprese». Tutto dipende dalle scelte di Ancelotti. Il patron Tanzi si aspettava di più, alla vigilia di Ferragosto, dal suo Parma. Ma è anche vero che non è stato finora il Parma tipo. Bisogna aspettare Crespo, rivedere Thuram insieme a Cannavaro e Sensini, scoprire Zè Maria e Amarai, puntare sulla voglia di riscatto di Crippa. Quest'ultimo è animato da grande spirito. Ha capito che dovrà sudare per ritagliarsi un posto, ma come sempre uno come lui alla fine non resterà a guardare. Franco Battolato FIORENTINA Batiscuta non vuole illudere i tifosi «Allo scudetto non pensiamo: sarebbe già positivo ripeterci sui livelli della scorsa stagione»